da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Ray Giubilo / Getty Images
Prima conferenza stampa di Gianluigi Quinzi da fresco vincitore del torneo Junior di Wimbledon. Il marchigiano è un fiume in piena. Ecco un condensato del Quinzi-pensiero.
“Dopo l'ultimo punto mi sono buttato in terra e non ho capito più niente. Solo quando mi sono rialzato ed ho visto il mio box esultare, ho realizzato di aver vinto. Un torneo grandissimo, il più importante della mia carriera.”
“Sono cresciuto sulla terra, ma mi sono reso conto di giocare meglio sul veloce”
“Da piccolo non guardavo molto il tennis in TV, i tornei mi annoiavano. Il mio idolo era Agassi, seguivo solo le sue partite. Al tennis preferivo lo sci, più veloce, più adrenalina. Ho visto tutti i video della gare di Tomba.”
“Fidanzata? Ho tante amiche. Giro in continuazione per il mondo, non posso avere una fidanzata. Un giorno, quando avrò tanti soldi e potrò portarla dietro…”
“Questa settimana, questa vittoria senza perdere un set, mi danno una grande forza mentale. Adesso sono consapevole di poter giocare ad altissimi livelli ed affrontare qualsiasi giocatore. Tecnicamente e fisicamente sono adesso al 100%. Quando entro in campo penso che non mi può battere nessuno.”
“Adesso ho superato il livello di gioco dei Future e giocherò solo Challenger. Poi sarà la volta degli Atp 250, 500, 100 e degli Slam. Senza scorciatoie, un passo per volta.”
“Come tennis mi sento già di poter giocare al livello del n.40-50 ATP, ma mentalmente non sono ancora pronto”
“Oggi tutti sanno giocare bene a tennis, ma pochi arrivano. La differenza tra i primissimi e gli altri è soprattutto mentale.”
“A Medica, il mio coach, in questo momento non interessa se vinco o se perdo. Pretende solo che esprima in campo quanto preparato in allenamento. Mi aiuta molto a pensare sempre positivo. Più che la tecnica, curiamo gli schemi di gioco.”
“Prima giocavo dietro. Sapevo attaccare ma avevo paura a venire avanti. Se hai un fisico alla Ferrer puoi anche giocare dietro, altrimenti ti prendono a pallate. Io sono come Del Potro, dopo 3-4 scambi devo chiudere. Adesso gioco più aggressivo, vengo più a rete e faccio male con il servizio.”
“Sono sicuro, se farò tutte le cose giuste, che tra qualche anno vincerò uno Slam.”
“Dedico questa vittoria a mia mamma e a mio papà che hanno fatto tanti sacrifici per me. Al mio coach che mi segue sempre e mi vuole tanto bene.”