AUSTRALIAN OPEN – Per sua stessa ammissione, lo spagnolo gioca la migliore partita dell'anno e strangola Monfils in meno di due ore. Le sue quotazioni, già alte, salgono alle stelle.
Rafael Nadal è a caccia del secondo successo all'Australian Open
Di Cosimo Mongelli – 18 gennaio 2014
Suo malgrado, Gael Monfils era indicato sin dalla vigilia come uno degli ostacoli più complicati nella corsa di Rafa Nadal verso la finale. Alcun dubbio sulle qualità del giocatore francese: il suo tennis è in grado di mandar fuori giri qualsiasi avversario e vi sono anche un paio di precedenti a suo favore, entrambi nel torneo di Doha. E sempre a Doha, in finale, un paio di settimane fa , c'era stato l’ultimo scontro diretto, vinto da Nadal in tre set. Ma le chiacchiere stanno a zero e anche le illusioni sono da poco. Nadal è fiducioso, carico, motivato. L'avversario? poco più di un dettaglio. Bastano pochi scambi ed è tutto chiaro. Si inscena un vero e proprio massacro. Massacro che non lascia nemmeno margine per la cronaca. Massacro durante il quale Rafa non ha nemmeno bisogno di inanellare vincenti, salvataggi miracolosi, palline rincorse. Quando hai un avversario che non accelera quando dovrebbe per metterti in difficoltà e lo fa invece al momento sbagliato, devi solo aspettare l'errore gratuito. E di errori gratuiti Gael ne commette uno sproposito, un'enormità. Sono ben 57, infatti, a fine incontro. Conditi da 5 doppi falli. Quasi il 60 % dei 107 punti conquistati da Nadal. L’incontro è filato via rapido, risolvendosi in meno di due ore. Il primo set smette di avere un senso a partire al secondo game. Dopo il break in apertura per lo spagnolo, infatti, Monfils non sfrutta ben tre palle per il controbreak e si aprono le danze per lo stillicidio. 6-1 in 39 minuti.
Il secondo set vede un Nadal ancora più solido al servizio e l'equilibrio si rompe sul 2-2: Monfils continua a rischiare in modo scriteriato e a picchiare senza un minimo di senno, regalando il break senza che Rafa debba battere ciglio. Lo spagnolo ringrazia e incamera il set con un secondo break. 6-2 in 36 minuti al cospetto di un Gael sempre più frustrato. Il terzo parziale, rispetto ai primi due, pare quasi un miracolo. Si inizia con Rafa che concede una palla break, prontamente salvata. Si intravede addirittura un minimo di equilibrio e sul 3 pari Monfils si procura, tra lo stupore generale, altre tre palle break. Sta per riaprirsi l'incontro? Si assisterà finalmente una partita di tennis? Nulla di tutto questo. Rafa si salva da par suo e Monfils, dopo l'illusorio segno di vita, decide che è ora di farla finita. Gioca i game seguenti sciorinando ancora una sequela di errori da guinness e Nadal, senza alcuna fatica, chiude con il punteggio finale di 6-1 6-2 6-3. “Credo di aver giocato il miglior match dall'inizio della stagione. E' molto emozionante riuscire a farlo qui in un match serale, con questo pubblico incredibile, dopo essere mancato l'anno scorso" le parole rivolte da Nadal a Courier a bordo campo. Seguite da altrettanta retorica sugli avversari più temibili da qui a fine torneo. Ad attenderlo negli ottavi c’è Kei Nishikore. Il giocatore forse più ignorato e sottostimato dei primi 20 al mondo. E forse questo può essere l'unico suo “vantaggio”. Un po' poco.
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