Dopo avergli lanciato la sfida, Wawrinka in campo dura solo tre game. Roger lo lascia sfogare poi lo bastona, prendendosi in 54 minuti la quarta finale a Roma. Sfiderà Djokovic in un match da urlo, sognando un finale diverso dal solito.Roma può sorridere: avrà la migliore finale possibile. Non ce ne voglia Rafael Nadal, ma nelle condizioni attuali difficilmente avrebbe potuto far partita con Djokovic, e nemmeno Stan Wawrinka, che l’ha sbattuto a casa con un match fantastico, ma si è perso poche ore più tardi. Chi ci può riuscire è Roger Federer, che di Djokovic ha meno paura degli altri, e negli ultimi due incontri ha mandato in visibilio il pubblico del Centrale con due prestazioni di altissimo livello. Gli sono bastate due ore, complessive, per far fuori prima Tomas Berdych e poi proprio Wawrinka, pervenuto solo nelle fasi iniziali della seconda semifinale, e poi schiacciato da Federer e dal peso di affrontarlo. È finita 6-4 6-2, e se ci aggiungiamo che il più giovane dei due era avanti per 3-0 nel primo set, il dominio di Roger assume un contorno ancor più definito. La sintesi è chiara: appena ha messo piede nel match ha sovrastato l’amico-rivale da ogni angolo del campo e della mente, passeggiando verso una finale più che meritata. Wawrinka gli ha dato una mano tirando presto i remi in barca, fino a ricevere anche qualche fischio dal pubblico romano. Probabilmente, dopo il gran match di ieri sera si aspettava ben altra prestazione, ed è andato nel pallone appena ha capito che i suoi piani sarebbero (di nuovo) stati scombussolati dal connazionale. L’ha dimostrato sul 4-4, con un paio di errori clamorosi che hanno tenuto aperto un game già vinto, poi chiuso da Federer con una splendida risposta vincente di rovescio, a bruciare le ultime e poche certezze rimaste nel braccio di ‘Stan’. Il match di Wawrinka è finito lì, quello di Federer pochi minuti più tardi, con soli due punti ceduti al servizio in un secondo set da cineteca. Buon per lui: una vittoria sudata, con le difficili condizioni serali, ne avrebbe ridotto le quotazioni in vista della finale. Invece gli sono bastati solo 54 minuti (e otto set in tutto) per raggiungere Djokovic. Difficile arrivarci più fresco.
I NUMERI DICONO FEDERER
L’abbiamo detto ieri e lo ripetiamo oggi: la prematura eliminazione a Madrid potrebbe aver spinto Federer verso una delle scelte più importanti della sua carriera. Intanto, domani tornerà a giocarsi la finale a Roma, che gli mancava da due anni e aveva già assaggiato – sempre rimanendo con l’amaro in bocca – anche nel 2003 e nel 2006. Col senno di poi, quel “See you tom(orrow) RF” scritto sulla telecamera da Wawrinka dopo la vittoria con Nadal fa scappare un sorriso. A Federer certe cose non sono mai piaciute, così come non piace neanche un po’ quell’ultimo importante spazio vuoto nella ricchissima bacheca di casa. Sul finire dello scorso anno ha aggiunto l’Insalatiera, stavolta potrebbe prendersi finalmente anche il titolo al Foro Italico, il più importante dei Masters 1000 sui quali non ha ancora messo la sua firma. “Nel 2003 pensavo di avere buone possibilità – ha ammesso in conferenza stampa – mentre due anni fa sapevo di essere sfavorito. Però devo essere onesto: non sarebbe una vittoria speciale, è solo un torneo che mi manca”. E stavolta? “Sento di potermela giocare, sulla terra rossa Novak non è come Nadal, sarà un match diverso”. Visto come sta giocando, c’è da credergli. Certo, l’avversario è il peggiore che potesse desiderare, ma chi crede alle statistiche ha buoni motivi per puntare sullo svizzero. È avanti nei precedenti (20-18), ne ha vinti tre degli ultimi cinque ed è avanti pure sul rosso: 4-3. E se non bastasse si può sempre fare una tappa al 2011, quando la lunga striscia di vittorie di Djokovic venne interrotta proprio da lui, nella semifinale del Roland Garros. Quest’anno Djokovic due match li ha persi, ma la sostanza nei grandi tornei è identica a quattro stagioni fa. Si infrangerà anche nello stesso modo?
MASTERS 1000 ROMA – Semifinale
Roger Federer (SUI) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 6-2
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