Il belga ci ha preso gusto: la scorsa settimana aveva vinto un torneo dopo tre anni, oggi si aggiudica il titolo più importante della sua carriera. Nella finale del Japan Open ha tenuto a bada Adrian Mannarino e si propone come serio candidato per un posto alle ATP Finals. Ha avuto un solo passaggio a vuoto, ma il francese non ne ha approfittato.

David Goffin non vuole smettere di vincere. Dopo Shenzhen, che aveva messo fine ad un digiuno lungo tre anni, il belga si è aggiudicato l'ATP 500 di Tokyo, quarto titolo su dieci finali. Tornerà tra i top ten e mette una seria ipoteca sulle NITTO ATP Finals. Sembra un lontano ricordo lo sfortunato infortunio alla caviglia patito al Roland Garros, che aveva spaventato un po' tutti e che poteva seriamente minarne la carriera. Dopo il rientro, per David, davvero pochi i risultati degni di nota e molte delusioni. Tra queste, l'uscita agli ottavi degli Us Open contro un Rublev ampiamente alla sua portata. Ma poi l'oriente ci ha restituito il vero Goffin. Prima il trionfo a Shenzhen e poi quello di oggi, in finale contro Mannarino, sempre sconfitto nelle quattro finali giocate in carriera. Mannarino gli ha tenuto testa, ma ha peccato di convinzione nelle fasi cruciali del secondo set, quando il terzo set sembrava oramai cosa fatta. È finita 6-3 7-5, in poco meno di un'ora e mezza. L'incontro sembra scorrere davvero liscio per David sin dalle prime battute. Il belga concede poco o nulla al servizio. Solo 5 punti persi, nel corso del primo set. Mannarino fatica in maniera inaudita ad arginare Goffin, che risponde sempre bene e tenta spesso, con successo, di piazzare vincenti.

LE CHANCE DI MANNARINO
Adrian si salva nel secondo gioco, cancellando con bravura due palle break. Non può fare nulla nel quarto: prima un rovescio e quindi un dritto, entrambi piazzati sulle righe, consentono a Goffin di prendere il largo e di chiudere agevolmente il primo parziale. Il secondo set sembra proseguire sulla falsariga del primo, ma al belga basta perdere un attimo la concentrazione: gioca un game disastroso sul 2-3 ed ecco il primo break per il francese. All'improvviso, la partita sembra riaprirsi. Quando Mannarino si ritrova sul 40-15 e con due palle per issarsi sul 5 a 2, il set sembra oramai nelle sue tasche. Ma le velleità transalpine si spengono qui. Goffin risale in cattedra, rispolvera l'arma del rovescio e recupera il break. Il francese ha un'altra, ultima, opportunità nel game successivo. La palla che potrebbe portarlo a servire per il set. Ma David ha imparato la lezione, cancella il pericolo con uno smash e poi deve solo aspettare il momento buono per infierire sul demotivato Adrian. Il momento buono arriva sul 5 pari: Mannarino non vuole saperne di mettere la prima, e sulle seconde il rovescio di Goffin non può che far male, malissimo. Goffin si prende il break e poi chiude sin troppo agevolmente sul 7-5. Tokyo è quindi ai suoi piedi, dopo la finale persa lo scorso anno. E ora si appresta ad essere protagonista anche a Shanghai, dove nei quarti potrebbe pescare Roger Federer. Dovesse arrivarci, per lo svizzero non sarebbe un match banale. Anzi.

ATP 500 TOKYO – Finale
David Goffin (BEL) b. Adrian Mannarino (FRA) 6-3 7-5