Qualche settimana fa, Pat Rafter aveva detto che il nome nuovo del tennis australiano sarebbe stato Alex De Minaur. Lo apprezza molto per le sue qualità agonistiche: “Può giocare una buona stagione, anche se credo che il suo miglior tennis arriverà tra 4-5 anni”. De Minaur, classe 1999, sta confermando le sensazioni a Brisbane, dove ha passato le qualificazioni con due vittorie di prestigio: prima Mikhail Kukushkin e poi Frances Tiafoe, elemento della Next Generation ATP. Se continua così, De Minaur (classe 1999) potrebbe anche entrare in corsa per un posto alle Next Gen ATP Finals di Milano. Mentre gli australiani, già forti di Kyrgios, Kokkinakis e Tomic, se la ridono, cresce il malumore in Spagna. Già, perché Alex avrebbe potuto essere spagnolo. Invece, nonostante la madre spagnola e il padre uruguaiano, oggi non vuol sentire parlare della Spagna, almeno per rappresentarla sul piano tennistico. Motivo? la Real Federacion Espanola de Tenis (RFET) non ha investito su di lui quando era un ragazzino. Nato a Sydney, il piccolo Alex ha iniziato a giocare all'età di 3 anni. Il suo primo maestro, un sudafricano, ebbe subito l'intuizione: lui, allenatore di circolo, non avrebbe mai potuto seguirne la crescita in modo adeguato. Con grande onestà, ha avvisato la famiglia, non prima di aver esclamato, verso chi giocava sul campo accanto: “Questo bambino è il futuro vincitore dell'Australian Open!”. Forti di quelle parole, i De Minaur si sono trasferiti in Spagna, ad Alicante, presso il Club Atletico Montemar, lo stesso dove era cresciuto (e dove è tornato) l'ex baby-fenomeno Carlos Boluda.
L'AIUTO DI LLEYTON HEWITT
Sotto la guida di Mariano Martinez (già maestro di Boluda) è diventato numero 1 di Spagna tra gli Under 10. Ma per fare attività di un certo tipo ci vogliono soldi. E papà De Minaur, con il suo lavoro presso un autolavaggio, non poteva permetterselo. Hanno chiesto aiuto alla federazione di Valencia, poi a quella centrale, a Madrid: niente da fare. “Non ci sono risorse per vostro figlio”. E così, per proseguire con il sogno, i De Minaur sono tornati Down Under, dove Tennis Australia è stata ben contenta di mettergli a disposizione tutto quello di cui aveva bisogno. Da allora, una crescita notevole e senza intoppi, fino a un 2016, in cui ha scalato circa 1.200 posizioni nel ranking ATP. Non ha vinto titoli (l'unico è arrivato in doppio: indovinate un po' con chi? Chiaro, con Carlos Boluda…), però ha raggiunto la finale al Challenger di Eckental e in due Futures, peraltro con una notevole continuità di rendimento. Oggi sta ricevendo un buon supporto da Lleyton Hewitt, capitano di Coppa Davis che però opera a 360 grandi nell'alto livello. “Mi sta aiutando moltissimo, abbiamo lavorato duramente durante la preparazione ed è stata un'esperienza incredibile. Per me è molto importante vederlo in tribuna quando gioco”. La sua passione per il paese natale traspare anche dalle interviste, quando dice che l'Australia è il luogo ideale per giocare il suo primo titolo ATP. Magari sarà anche il teatro della sua prima vittoria, poiché nella mattinata italiana di martedì se la vedrà con Mischa Zverev. Ma non finisce qui, poiché Tennis Australia gli ha già garantito una wild card per Melbourne. E sì: in Spagna si stanno mangiando le mani, anche perché non sono messi così bene in campo giovanile….