Sin dai tempi dei suoi primi exploit, abbiamo scritto che una Camila Giorgi in giornata di grazia può battere chiunque. Tuttavia, l'affermazione aveva un asterisco: si pensava che sulla terra battuta il suo tennis avesse limiti precisi, che contro palleggiatrici arcigne il suo tennis bum-bum avrebbe fatto fatica. I risultati ci hanno sempre raccontato come si esprimesse al meglio sull'erba o sul cemento. In questi giorni, tuttavia, l'italoargentina sta smentendo tutti al torneo WTA di Praga. Per la prima volta, ha raggiunto una semifinale nel circuito maggiore su terra battuta. Considerando anche i tornei inferiori, per trovare qualche risultato sulla terra rossa bisogna andare piuttosto lontano, poiché gli ultimi due successi (Rock Hill e Dothan) erano giunti sulla terra verde. Se è vero che a Camila non viene naturale scivolare, a Praga sta dimostrando che la sua clamorosa fisicità può essere molto utile anche sul mattone tritato. Le vittorie contro Barbora Strycova e Samantha Stosur (in mezzo c'è stata quella contro Tamara Korpatsch) non sono banali. Nel pomeriggio di giovedì, contro la Stosur, abbiamo vista una delle migliori Giorgi di sempre. Sostenuta a gran voce da papà Sergio, è stata eccezionale in fase difensiva e ha trovato una certa regolarità con il servizio: saldo pari (4 e 4) tra ace e doppi falli e un'ottima percentuale di trasformazione con la prima palla hanno gettato le basi per un convincente successo, un 6-2 6-3 che vale. La Stosur è in chiaro declino, ma la terra resta una superficie amica, quella dove ha raggiunto la finale al Roland Garros (2010, persa contro Francesca Schiavone).
“CERTO, SE LA GIORGI GIOCA COSÌ…”
Il suo tennis ha buone armi, a partire da un servizio in kick che butta le avversarie fuori dal campo. La Giorgi non ha mai sofferto: con un timing fuori dal normale, ha risposto con il suo super-rovescio a due mani e ha spesso tenuto in mano lo scambio. È stata partita vera, in cui la Stosur ha combattuto fino al penultimo game: sotto 6-2 4-3, si è trovata 0-30 sul servizio della Giorgi. Perso anche quel game, ha mollato. Ma c'è molto di Camila in questo successo, a partire da una rapidità di gambe impressionante, figlia della ginnastica artistica praticata da bambina. Facendo le debite proporzioni, la sua “danza” sul campo ricorda vagamente quella di Steffi Graf. Rimane il problema della continuità: giocasse sempre così, o magari contro le top-10 (contro le quali ha un saldo positivo: clamoroso), sarebbe molto più avanti in classifica. Invece questo successo la spinge intorno al numero 55 WTA, ancora lontano da un best ranking risalente a quattro anni fa. Ma la tendenza sembra finalmente positiva. Nel tennis non esiste la proprietà transitiva, ma è legittimo domandarsi cosa potrà combinare sull'erba se davvero dovesse continuare a giocare così. Nel frattempo sfiderà la dottoressa Mihaela Buzarnescu per centrare la sua prima finale WTA. Sarà il primo scontro diretto tra le due: la rumena, numero 7 del draw, ha giocato un ottimo match contro Krystina Pliskova, la gemella di Karolina. Un 6-2 6-3 che deve mettere sull'attenti. Rischiamo di cadere in una filastrocca, ma viene spontaneo: “Certo, se la Giorgi gioca così… “
WTA PRAGA – Quarti di Finale
Camila Giorgi (ITA) b. Samantha Stosur (AUS) 6-2 6-3