FED CUP – L’altoatesina chiude la pratica Stati Uniti battendo Alison Riske. Semifinale fuori casa (Spagna o R. Ceca): chiamare le veterane o continuare con Knapp-Giorgi?
Camila Giorgi e Karin Knapp sono il futuro. Ma possono essere anche il presente?
Di Riccardo Bisti – 10 febbraio 2014
La sfida più temuta si è rivelata una passeggiata. L’Italia è in semifinale di Fed Cup per l’ottava volta nelle ultime nove edizioni. Questo dato, ancor più dei quattro successi, certifica la forza di una nazionale che ha trovato in Karin Knapp e Camila Giorgi due elementi di sorprendente forza e affidabilità. L’ultima volta che siamo usciti al primo turno risale al 2008, quando la Spagna ci sorprese a Napoli. All’epoca, Pennetta e (soprattutto) Schiavone non erano più giovanissime, ma dopo la sconfitta Barazzutti fu categorico: “Non è la fine di un ciclo”. Ha avuto ragione, così come ha avuto ragione anche stavolta. La Giorgi era esordiente assoluta e ha massacrato una brutta Keys, mentre la Knapp ha retto bene l’inedito ruolo di numero 1. E pazienza se arriverà un po’ stanca al torneo WTA di Doha, dove esordirà contro Caroline Garcia. Sarà stanca per il viaggio e il fuso orario, non certo per la fatica di questi due giorni. Ok, Christina McHale le ha portato via un set (l’unico vinto dalle americane), ma non ha mai avuto il fiatone. Anzi, spesso ha zittito il Public Auditorium di Cleveland con una palla pesantissima, scaricata dal suo fisico potente e massiccio. Né la McHale né Alison Riske, schierata per disperazione da Mary Joe Fernandez, sono in grado di tenere i ritmi di Karin, almeno quando sta bene. C’è poca cronaca nel 6-3 7-5 che ci spinge ad aprile e obbliga le americane a un delicato spareggio per non retrocedere. La loro squadra, sulla carta piuttosto forte, si è rivelata piena di buche tecniche e mentali. Madison Keys, per esempio, ha mostrato tutta la sua immaturità. Alison Riske, francamente, non ha convinto. Finchè Karin è stata in palla (fino al 6-3 5-2) non c’è stata partita. Poi è successo l’imponderabile. Per la prima volta, l’azzurra ha sofferto di vertigini. Le bordate che prima facevano scattare in piedi la panchina azzurra, all’improvviso, hanno preso ad uscire. La Riske ha fatto quel che ha potuto. La vedi giocare e pensi che potrebbere essere cresciuta negli anni 80: è una delle pochissime giocatrici a tirare il dritto in posizione affiancata, peraltro senza particolare eleganza. La Knapp se ne è accorta e ha spesso picchiato da quella parte.
Ma l’orgoglio americano non va mai sottovalutato. Quando ha capito che si stava aprendo qualche falla nel sistema operativo della Knapp, la Riske ci ha provato con qualche trucchetto psicologico, saltellando in risposta, piazzandosi due metri dentro il campo (d’altra parte, cosa aspettarsi dalla figlia di un agente segreto?). Nel decimo game ha raccolto due doppi falli dell’azzurra e, con una grande risposta di rovescio, ha rimesso in parità il set (5-5). Ma a quel punto, è come se la Knapp si fosse liberata di ogni pressione e ha ripreso a spingere. L’ultimo game è stato un capolavoro, in cui le bordate che avevano spaventato la Sharapova hanno messo al tappeto la ragazza di Pittsburgh, che pure in classifica le sta appena dietro (40 contro 46). A Cleveland, sembravano esserci due categorie di differenza. La povera Mary Joe Fernandez avrà preso a odiare l’Italia, da cui ha perso quattro volte negli ultimi sei anni. Le ha provate tutte, ha schierato otto singolariste diverse (solo la Oudin ci ha affrontato due volte!) ma è sempre uscita con le ossa rotte. Soltanto l’anno scorso, a Rimini, stavano per sorprenderci. Per il resto, sonore bastonate. Ma quella di Cleveland vale di più perché il duo Knapp-Giorgi (senza dimenticare Sara Errani, coetanea di Karin) ha diversi anni davanti a sé e può essere sufficiente: in fondo, in Fed Cup bastano un paio di giocatrici e non chissà quale movimento. Non era facile dimostrarsi giocatrici da Fed Cup: loro lo hanno fatto, facendo tirare un sospiro di sollievo a un ambiente un po’ preoccupato dai ricambi (anche se un filo di ansia permane: se una delle due si fosse presa il raffreddore nel clima polare dell’Ohio, chi sarebbe scesa in campo?). Adesso è tempo di gioire, godersi il secondo anno di fila in cui l'Italia passa il primo turno sia in Davis che Fed Cup (è successo anche nel 2013, per la prima volta dopo una ventina d’anni). E pianificare una semifinale ancora incerta. Già, perché Spagna-Repubblica Ceca è ancora bloccata sull’1-0 a causa della pioggia che si sta abbattendo su Siviglia. Alla vigilia, le ceche si erano lamentate di dover giocare all’aperto a inizio febbraio. Ma le spagnole hanno fatto benissimo: oltre a togliere di mezzo preventivamente la Kvitova, il clima ha messo KO la Safarova. Così la Spagna è ancora favorita, sebbene la Zahlavova-Strycova sia in vantaggio sulla Torro Flor.
Comunque vada, giocheremo in trasferta. Fossimo in Corrado Barazzutti, faremmo un gran tifo per la Spagna. Conchita Martinez ci accoglierebbe sulla terra, e non può contare su una seconda singolarista di livello (almeno fino a quando Garbine Muguruza sceglierà il paese da rappresentare). Al contrario, in aprile, a un mese dal Roland Garros, andare a Praga od Ostrava, su un tappeto velocissimo, potrebbe essere mortifero come un paio d’anni fa. E le recuperate Kvitova e Safarova avrebbero una gran voglia di rivalsa dopo essere affondate nelle sabbie mobili di Palermo. Oltre alle avversarie, per “Barazza” si presenterà un altro problema: chi convocare? Optare per le possibili figliol prodighe (Errani e Vinci si sono fatte fotografare mentre guardavano la Knapp al computer, pubblicando la foto su Twitter) oppure proseguire con la linea verde? Se mettere da parte Burnett e Matteucci può essere relativamente facile, a Knapp e Giorgi potrebbe stare stretto un eventuale posto da riserva. Di sicuro, con la sua proverbiale diplomazia, Corrado direbbe di essere felice di avere problemi di abbondanza. Come dargli torto. Ma non c’è dubbio che l’avvicinamento alla semifinale sarà tutto da seguire, gustoso come un cioccolatino. 48 giorni di dubbi che solo il capitano potrà sbrogliare.
FED CUP 2014 – PRIMO TURNO
STATI UNITI – ITALIA 1-3
Karin Knapp (ITA) b. Christina McHale (USA) 6-3 3-6 6-1
Camila Giorgi (ITA) b. Madison Keys (USA) 6-2 6-1
Karin Knapp (ITA) b. Alison Riske (USA) 6-3 7-5
Davis-Keys (USA) b. Burnett-Matteucci (ITA) 6-2 6-3
SPAGNA – REPUBBLICA CECA 1-0
Carla Suarez Navarro b. Barbora Zahlavova Strycova 6-1 6-4
Barbora Zahlavaova Strycova (CZE) vs. Maria Teresa Torro Flor (SPA) 6-3 2-0 sosp.
SLOVACCHIA – GERMANIA 1-3
Andrea Petkovic (GER) b. Dominika Cibulkova (SVK) 2-6 7-6 6-2
Angelique Kerber (GER) b. Daniela Hantuchova (SVK) 7-6 6-1
Angelique Kerber (GER) b. Dominika Cibulkova (SVK) 6-3 7-6
Cepelova-Rybarikova (SVK) b. Goerges-Groenefeld (GER) 4-6 6-3 10-7
AUSTRALIA – RUSSIA 2-0
Casey Dellacqua (AUS) b. Irina Khromacheva (RUS) 6-0 6-2
Samantha Stosur (AUS) b. Veronika Kudermetova 6-4 6-0
Samantha Stosur (AUS) b. Victoria Kan (RUS) 6-2 6-3
Dellacqua-Barty (AUS) b. Khromacheva-Solovyeva (RUS) 6-1 6-3
WORLD GROUP II (*)
FRANCIA – SVIZZERA 3-2
Virginie Razzano (FRA) b. Stefanie Voegele (SUI) 6-2 6-1
Belinda Bencic (SUI) b. Alize Cornet (FRA) 7-5 6-4
Alicze Cornet (FRA) b. Timea Bacsinszky (SUI) 6-2 7-6
Belinda Bencic (SUI) b. Virginie Razzano (FRA) 6-1 6-1
Cornet-Mladenovic (FRA) b. Bencic-Bacsinszky (SUI) 7-5 6-4
SVEZIA – POLONIA 2-3
Johanna Larsson (SWE) b. Katarzyna Piter (POL) 6-1 6-2
Agnieszka Radwanska (POL) b. Sofia Arvidsson (SWE) 6-1 6-1
Agnieszka Radwanska (POL) b. Johanna Larsson (SWE) 6-4 6-1
Sofia Arvidsson (SWE) b. Katarzyna Piter (POL) 6-2 6-1
Radwanska-Rosolska (POL) b. Arvidsson-Larsson (SWE) 6-2 6-2
CANADA – SERBIA 3-0
Aleksandra Wozniak (CAN) b. Vesna Dolonc (SRB) 7-5 2-6 6-4
Eugenie Bouchard (CAN) b. Jovana Jaksic (SRB) 6-1 6-0
Eugenie Bouchard (CAN) b. Vesna Dolonc (SRB) 6-0 6-3
ARGENTINA – GIAPPONE 3-1
Maria Irigoyen (ARG) b. Kurumi Nara (GA) 6-7 6-4 6-4
Paula Ormaechea (ARG) b. Misaki Doi (GIA) 6-2 3-6 6-3
Paula Ormaechea (ARG) b. Kurumi Nara (GIA) 6-3 6-4
Aoyama-Ozaki (GIA) b. Irigoyen-Ormaechea (ARG) 6-0 6-4
(*) Le quattro vincenti giocheranno uno spareggio il 19-20 aprile per entrare nel World Group 2015. Le avversarie saranno le quattro sconfitte al primo turno: Russia, Stati Uniti, Slovacchia e una tra Spagna e Repubblica Ceca.
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