Victoria Azarenka e Garbine Muguruza hanno scelto Brisbane per iniziare il 2016. L'età e il ranking sono dalla parte della spagnola, ma la bielorussa è scatenata. “Il meglio deve ancora venire”. Nel frattempo, Garbine combatte con mille acciacchi… 

Mentre il circuito ATP partirà con tre eventi “250”, tra le donne si farà sul serio sin dalla prima settimana. Oltre a Shenzhen e Auckland, ci sarà subito l'evento Premier di Brisbane. Nato pochi anni fa, è rapidamente diventato un “classico” nonostante la concorrenza della Hopman Cup. Nel Queensland, sul campo centrale intitolato a Pat Rafter, ci saranno due giocatrici con grandi ambizioni ma che attraversano momenti quasi opposti. Nonostante l'età e la classifica siano a favore di Garbine Muguruza, in questo momento sta meglio Victoria Azarenka.


"GLI OBIETTIVI MI PIACE RAGGIUNGERLI, NON PARLARNE"

La ex numero 1, 26 anni, ritiene che il meglio debba ancora venire. Reduce da due cattive stagioni, ha una voglia matta di spaccare il mondo. Nel 2014 è stata travolta dagli infortuni, poi c'è stata la burrascosa separazione con coach Sam Sumyk e un 2015 discreto ma non eccezionale. Le è girato male qualche sorteggio, poi si è fermata a fine settembre per l'ennesimo infortunio. “Ma non voglio parlare del passato, per me è irrilevante – ha detto la bielorussa – nella mia testa, il meglio deve ancora venire. Ho lavorato molto sul mio gioco e ho cercato di mettere insieme tanti piccoli pezzi. Vedremo”. L'Australia porta bene a Vika: a Melbourne si è aggiudicata gli unici Slam in carriera, nel 2012 e nel 2013. A Brisbane si è imposta nel 2009, quando era ancora una teenager, mentre è stata finalista nel 2013. Ma proprio in Australia si è consumata la separazione con Sumyk, undici mesi fa, dopo la sconfitta contro Dominika Cibulkova. Il coach francese si sarebbe poi accasato con Eugenie Bouchard, peraltro con risultati disastrosi e un secco licenziamento a metà stagione. Ma si è rifatto con la Muguruza. La Azarenka ha trovato una valida alternativa in Wim Fissette e ha giocato una discreta stagione, raggiungendo i quarti sia a Wimbledon che a New York. Ma non ha vinto neanche un torneo e ha chiuso al numero 22. Un ranking che grida vendetta. Ma non è il tempo dei proclami: “Preferisco raggiungere gli obiettivi piuttosto che parlarne – ha detto – penso che discuterne sia solo una perdita di tempo. Posso dire di aver speso molto tempo per cercare di essere più completa e giocare a tutto campo. Per quest'anno vorrei inventare e portare cose nuove al mio gioco”.


LA STANCHEZZA DI GARBINE

Chi arriva a Brisbane con qualche acciacco è Garbine Muguruza. Stanca, quasi provata, dalla dura preparazione invernale (si sa che Sam Sumyk è uno che fa lavorare parecchio…) è anche malaticcia, ma spera ugualmente di essere competitiva. Lo scorso anno ha dato forfait per un problema alla caviglia, mentre quest'anno preferisce mantenere il riserbo sulla natura del problema. L'unica certezza è che la caviglia destra, già foriera di tanti guai, è finalmente a posto. “Spero di poter giocare – ha detto la spagnola – ho avuto qualche problema durante la preparazione e sono arrivata in Australia con grande anticipo proprio per essere pronta a giocare. Nel primo torneo non sai mai come reagirà il fisico. Ho dolore, un dolore dovuto al duro lavoro. Sono stata malata per un paio di giorni, ma adesso sto meglio e spero di essere pronta per il primo match”. A Brisbane ci saranno nove delle prime 20 WTA. Avrebbe dovuto esserci anche Madison Keys (n.18), ma l'americana ha dato forfait per un problema alla spalla. Dovrà rimettersi in fretta se vuole essere al top per Melbourne, dove dovrà difendere la semifinale dell'anno scorso. Prima dell'Australian Open dovrebbe giocare a Sydney. Gli ostacoli per la Muguruza restano comunque parecchi. In questo momento la spagnola è numero 3 del mondo alle spalle di Serena Williams (che non ci sarà) e Simona Halep, prima testa di serie al Brisbane International. “La mia prima sfida sarà quella di mantenere il livello – ha detto Garbine – non sarà facile perché a 22 anni non hai grande esperienza. Ci sono tanti alti e bassi, anche improvvisi. La chiave, dunque, sarà restare costante. Sono curiosa di vedere fino a dove potrò spingermi, questa è la mia motivazione”.

 

Due campionesse, due storie diverse, accomunate da un coach che prima ha reso grande una e adesso vuole fare altrettanto con l'altra. Gli scherzi del ranking potrebbero addirittura metterle una contro l'altra al primo turno. Sarebbe un incrocio molto affascinante.