Si avvicina un curioso scenario: Djokovic potrebbe battere Nadal nella finale di Pechino, ma cedergli ugualmente lo scettro del ranking. Donne: inarrestabile Serena.
Tomas Berdych è l'ultima speranza di Novak Djokovic per restare in vetta al ranking per ancora una settimana
Di Riccardo Bisti – 4 ottobre 2013
Il maxi-torneo di Pechino sta delineando una situazione paradossale, ma non così rara. Come se gli dei del tennis volessero punire chi ha inventato l’attuale sistema di classifica. Punizione ingiusta, perché non esiste un sistema migliore di una classifica che tenga conto delle ultime 52 settimane. La Race è un’alternativa piacevole, ma che assume valore solo verso fine anno. Tuttavia, il Best 18 espone a rischi come quello che si sta profilando in Cina: Novak Djokovic potrebbe battere Rafael Nadal in finale, ma sarebbe comunque certo di perdere la leadership. Rapida spiegazione: in questo momento. Il serbo ha 260 punti di vantaggio su Nadal. Tuttavia, gli scadranno i 500 punti del successo a Pechino 2012, torneo cui Rafa non partecipò. Per questa ragione, il serbo deve per forza vincere per restare a quota 11.120 punti. Nadal ne ha 10.860, e un eventuale piazzamento in finale lo porterebbe a 11.160, quota irraggiungibile per Nole. Per questa ragione, le semifinali di sabato mattina assumono una grande importanza: dovesse battere Tomas Berdych, lo spagnolo sarebbe certo di tornare al numero 1 ATP dopo una stagione mostruosa, in cui ha raggiunto 12 finali su 13 tornei e vanta un bilancio di 64 vittorie e 3 sconfitte. Non sarà facile contro il ceco, anche se i precedenti dicono 15-3 per lui, con l’ultima sconfitta nel 2006, quando Berdych zittì il pubblico spagnolo dopo il matchpoint. Ci fu qualche screzio, poi i due si sono spiegati e oggi hanno un buon rapporto. “Francamente non averto molta tensione – ha detto Nadal dopo il laborioso successo su Fognini – è già capitato in passato. Dovesse succedere, sarebbe bello”. Appare comunque certo che Rafael Nadal chiuderà la stagione al numero 1, ed è (stra)giusto così. La lotta di Pechino, tuttavia, ha una piccola valenza simbolica: dovesse restare al comando, Novak Djokovic si garantirebbe un’altra settimana al vertice, eguagliando proprio Rafa a quota 102 settimane. Salvo ulteriori miracoli, verrà sorpassato a Shanghai, ma la soddisfazione dell’aggancio gli resterebbe.
Nole ha un rapporto speciale con il torneo di Pechino. Lo ha vinto tre volte su tre partecipazioni, con un bilancio di 17 vittorie e 0 sconfitte. I cinesi lo amano e lui ricambia, anche se un’eventuale finale contro Nadal spezzerebbe in due il pubblico. Il serbo ha giocato una partita impressionante contro Sam Querrey, come se avesse ancora un conto in sospeso con lui dopo averci perso l’anno scorso a Bercy. E’ finita 6-1 6-2 ed è stato uno dei migliori Djokovic stagionali. In semifinale se la vedrà con Richard Gasquet (bravo a superare David Ferrer) in un altro scontro dai precedenti a senso unico: Djokovic è avanti 8-1 e a Montreal gli ha lasciato appena tre giochi. “Ma Richard resta uno dei giocatori più talentuosi della nostra epoca” si è schernito il serbo. Curiosamente, dopo aver tifato per Fabio Fognini, adesso si ritroverà a sostenere Tomas Berdych, suo prossimo avversario in Coppa Davis. Soltanto un exploit del ceco gli darebbe la possibilità di restare al numero 1 per ancora una settimana. In caso contrario, è probabile che gli addetti ai lavori debbano rispondere per l’ennesima volta alla domanda dei profani: “Com’è possibile che lo sconfitto ha scavalcato il vincitore in classifica mondiale?”. E’ già successo, succederà ancora,
Nel maxi-torneo femminile, grande delusione per il pubblico di casa. Speravano in un successo di Na Li, invece la cinese si è arresa a una strepitosa Petra Kvitova, improvvisamente ritrovata dopo una stagione difficile. La ceca si è imposta col punteggio di 4-6 6-2 6-4, infilando la 24esima vittoria stagionale al terzo set, record assoluto. “Credo che sia stata una bella partita da parte di entrambe” ha detto la ceca, che ha infilato un paio di parziali che hanno fatto la differenza: cinque game consecutivi dal 2-2 nel secondo e quattro di fila che l’hanno portata ad 1-3 a 5-3 nel terzo. Per lei è l’ottava vittoria consecutiva. In semifinale troverà Jelena Jankovic, che in un match molto combattuto ha evitato un derby ceco tra la Kvitova e Lucie Safarova, battuta 6-7 6-3 6-4. Nella parte alta, si sfideranno Serena Williams e Agnieszka Radwanska, replay della finale di Wimbledon 2012. In sei precedenti, ha sempre vinto l’americana, giunta alla 71esima vittoria in stagione, ben 13 in più rispetto alle 58 del suo precedente record. “A inizio stagione non me l’aspettavo, non ci pensavo proprio”.
WTA PREMIER PECHINO
Quarti di finale
Serena Williams (USA) b. Caroline Wozniacki (DEN) 6-1 6-4
Agnieszka Radwanska (POL) b. Angelique Kerber (GER) 7-6 6-4
Petra Kvitova (CZE) b. Na Li (CHN) 4-6 6-2 6-4
Jelena Jankovic (SRB) b. Lucie Safarova (CZE) 6-7 6-3 6-4
ATP 500 PECHINO
Quarti di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Sam Querrey (USA) 6-1 6-2
Richard Gasquet (FRA) b. David Ferrer (SPA) 6-3 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. John Isner (USA) 7-5 6-2
Rafael Nadal (SPA) b. Fabio Fognini (ITA) 2-6 6-4 6-1
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