…Dal torneo di Wimbledon. Dalla premonizione di Stepanek all'autoironia di Fognini, passando per i MTO, le speranze americane e il nuovo coach di Quinzi.

Di Lorenzo Cazzaniga – 9 giugno 2014

 
1. E' sempre piacevole scambiare due chiacchiere con Cino Marchese, fonte inesauribile di aneddoti straordinari. Cino è buon amico di Radek Stepanek: lo scorso inverno si sono concessi una bella chiacchierata quando il ceco era ancora fidanzato con Petra Kvitova. "Fidati, Cino – gli ha detto – il suo coach è bravo e tecnicamente non ci sono problemi. Deve solo perdere qualche chilo, ma le ho messo alle calcagna il mio preparatore atletico. Se le cose vanno come devono, a fine giugno sarà in condizioni eccezionali". "Mi pare che a fine giugno ci sia un torneo abbastanza importante…". "Voglio essere scaramantico e non ti dico niente. Ma se le cose vanno come penso…". A quanto pare, il buon Radek ha avuto ragione. Almeno per una cosa, la Kvitova dovrà ringraziarlo…
 
2. E dai, riguardiamoci almeno gli highlights…



…E uno dei punti più belli: la reazione della spettatrice è meravigliosa (quanto comprensibile).

 
3. Qualcuno (compreso il sottoscritto) teme che per Federer sia passato l’ultimo treno per vincere un’altra prova dello Slam. Ma quanti avrebbero pensato che Pistol Pete fosse ancora in grado di fare questo?

 
4. Personalmente abolirei i medical time out, ma onestamente quello chiesto da Novak Djokovic sul 2-1 del quinto set non ha minimamente influito sull’esito finale del match. Gli effetti negativi (per l’avversario) di un MTO si notano subito dopo la ripresa del gioco, mentre in questo caso è stato addirittura Federer ad avere la palla break, quattro game più tardi. In ogni caso, MTO ed eccessiva perdita di tempo tra un punto e l’altro sono due questioni che ATP, WTA e ITF dovrebbero affrontare in fretta.
 
5. In conferenza stampa, Djokovic ha applaudito Becker definendolo un genio a livello mentale. Dall’esterno, sembrava avergli creato soprattutto confusione tattica. Ma le cose si vedono meglio dall’interno.
 
6. Tutta americana la finale juniores con Noah Rubin che ha battuto Stefan Kozlov. Ma, come qualche volta accade a livello giovanile, lo sconfitto (classe 1998) è quello che fa meglio sperare.

 
7. Ancora una spallata e Grigor Dimitrov non sarà più mister Sharapova.
 
8. Mentre tutti guardavamo Djokovic vs. Federer, il 17enne Alexander Zverev vinceva il ricco challenger di Braunschweig battendo Golubev e Mathieu. Nuovo fenomeno in arrivo.
 
9. In bocca al lupo a Marcos Aurelio Gorriz per il suo lavoro col nostro GQ. Gli spagnoli hanno fatto la fortuna di Fognini, Pennetta, Errani… Speriamo continui la striscia positiva. E che GQ non si faccia prendere dalla fretta nel vedere un Kirgyos battere Nadal. Ma anzi, come dichiarato settimana scorsa, utilizzi i risultati di suoi (più o meno) coetanei come stimolo per crescere.
 
10. Genie Bouchard è un’ottima giocatrice, che però avrebbe una visibilità media ben diversa non fosse anche una bella figliola. Però chissà che gli eccessivi (?) impegni media non la distraggano troppo e soprattutto creino quel pizzico di invidia nelle colleghe che talvolta le spinge a dar qualcosina in più contro di lei. Però intanto Twitter ci segnala che il suo profilo ha fatto boom dopo la finale ai Championships.
 
 
 
11. E a proposito di social network, ormai quasi tutti i top players hanno un profilo twitter ma quasi nessuno posta mai qualcosa di interessante, che vada oltre il solito “grazie ai tifosi per il loro supporto” e bla bla bla. Il nostro @fabiofogna invece è sempre ricco di spunti e sorprese. Dall’annuncio di aver ricevuto un warning anche da Instagram ai retweet dei commenti negativi che riceve, dimostrazione di un’autoironia di cui, temo, tanti non lo credevano capace. Molto spesso i suoi post non sono per nulla banali. Eccone alcuni esempi.
 
 
 
 
 
 
 
QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO…(9)

QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO…(8)

QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO…(7)

QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO…(6)