Belgio-Gran Bretagna è certamente una finale a sorpresa, ma non è la prima volta che l'Insalatiera si decide tra squadre non troppo accreditate alla vigilia. Diamo un'occhiata ai precedenti più illustri, in cui l'Italia è stata spesso protagonista… 

Andy Murray ha detto che a Gent è tutto a posto, tutto tranquillo. Almeno per ora. Nella speranza che nel weekend si possa parlare soltanto di tennis giocato, proviamo a ricordare alcune edizioni della Coppa Davis con il finale più bizzarro e inusuale. A inizio stagione, nessuno pensava che si sarebbero giocate l'Insalatiera il Belgio e la Gran Bretagna. Non solo perché non hanno una tradizione importante (l'ultimo titolo britannico risale al 1936, il Belgio non ha mai vinto), ma anche perché ci sono tante squadre ben più attrezzate. Il bello (o il brutto?) dell'Insalatiera è che nasconde sempre una sorpresa. La sua particolare formula, la collocazione in calendario, le presenze a intermittenza dei migliori…fanno sì che spesso succedano cose strane. Belgio-Gran Bretagna è certamente una finale strana…ma non è la prima. Con l'aiuto di ESPN, ricordiamo le finali più bizzarre, o quantomeno a sorpresa, della storia recente. Perché la Davis offre sempre una possibilità. A tutti.

 

2005 – SLOVACCHIA – CROAZIA

In tutto il paese non c'era un solo palazzetto in grado di rispettare i requisiti ITF, che per una finale richiede una capienza di almeno di 10.000 spettatori. Così a Bratislava si è giocato presso la Sibamac Arena, 4.000 posti a sedere, già sede dei match precedenti. Sfruttando il fattore campo e un Dominik Hrbaty in condizioni strepitose, gli slovacchi arrivarono in finale ma furono colpiti dalla peggiore tegola possibile: squalifica per doping per Karol Beck, (ottimo) secondo singolarista. E così, nonostante un grande Hrbaty, a giocarsi il punto sul 2-2 è stato il modesto Michal Mertinak, doppista neanche troppo forte. Mario Ancic ebbe un po' di tremarella ma era troppo superiore, così siglò il punto del 3-2 per la gioia di un paese intero. Di quella squadra faceva parte il già ritirato Goran Ivanisevic, che si allenò duramente per non sembrare “il quarto uomo con la pancia”.

 

1974 – SUDAFRICA – INDIA

In 115 anni di storia, soltanto una finale di Coppa Davis non si è giocata. Accade nel 1974, quando il Sudafrica era in piena apartheid. I tennisti non avevano colpe, ma la comunità internazionale era tutta schierata contro gli orrori razziali. Tra il 1968 e il 1976, ben dieci squadre rifiutarono di giocare contro il Sudafrica. In semifinale batterono un'Italia che non si era preparata a dovere, mentre la finale non si giocò a causa del boicottaggio dell'India. La decisione fu presa dal Primo Ministro indiano e il Sudafrica divenne la quinta nazione a vincere la Davis: in 73 anni si erano imposte soltanto Australia, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. “Da sportivo sono molto deluso, ma come cittadino sono orgoglioso del fatto che il mio governo abbia preso la decisione giusta” disse Vijay Amritraj, miglior giocatore indiano dell'epoca.

 

1998 – ITALIA-SVEZIA

Un giornalista americano scrisse che era la battaglia tra i giocatori “senza nome”. Non era mai capitato che i quattro giocatori nominati per i singolari non fossero compresi tra i top-30 ATP. Era il caso di Gaudenzi, Sanguinetti, Norman e Gustafsson. Noi la ricordiamo con grande dispiacere per la spalla di Andrea Gaudenzi, che fece crack sul 6-5 al quinto contro Norman (dopo che aveva rimontato da 0-4). La partita finì lì, perché Sanguinetti scese in campo completamente scarico. Un weekend molto atteso finì in malora, avvelenato dalle polemiche con l'allora presidente FIT Francesco Ricci Bitti, contestato dal pubblico (per il caro biglietti) e dai giocatori (per le vicende sui premi). Ancora oggi, resta l'ultima finale giocata dall'Italia.

 

2015 – BELGIO-GRAN BRETAGNA

E' la curiosa rivincita della finale del 1904, ma stavolta è molto più sorprendente di allora, quando la Davis era una faccenda per pochi intimi. Sorprende la presenza del Belgio, la cui fortuna nei turni precedenti è stata clamorosa. Al primo round hanno ospitato la Svizzera priva di Roger Federer e Stan Wawrinka. Nei quarti, il Canada si è presentato con una formazione ancora più debole a causa delle assenze di Milos Raonic e Vasek Pospisil. In semifinale, l'Argentina non aveva il suo unico tennista di livello assoluto (Juan Martin Del Potro). Questa incredibile serie di coincidenze, unita al fattore campo, ha regalato al Belgio un risultato insperato. Anche la Gran Bretagna arriva in finale a sorpresa: la presenza di Andy Murray, il fattore campo e alcune prestazioni sopra le righe (vedi il successo di Ward su Isner) hanno permesso l'impresa.

 

1976 – CILE-ITALIA

Ricordiamo molto bene anche questa. Due anni dopo il boicottaggio al Sudafrica, l'Italia rischiò di non giocare perché una buona parte dell'opinione pubblica voleva che non si andasse in Cile, a giocare “le volèe contro il dittatore Pinochet”. Il partito comunista, in particolare, voleva uniformarsi alla decisione dell'Unione Sovietica, che qualche mese prima aveva impedito alla propria squadra di giocare contro il Cile. Ci fu un dibattito accesissimo, ma alla fine fu Nicola Pietrangeli a imporsi e consentire la partenza. Gli azzurri trovarono un clima molto ospitale, con gli orrori della dittatura ben nascosti. In campo non ci furono grossi problemi e bastarono un paio di giorni per archiviare la pratica e portare la Davis in Italia. Ancora oggi, resta l'unico successo degli azzurri (nonostante altre sette finali).