Il tennis è l'unico sport dove i giocatori chiedono scusa dopo un colpo fortunato. E' giusto farlo o c'è dell'ipocrisia dietro? Di sicuro, alle “vittime” non importa nulla.

Di Riccardo Bisti – 21 dicembre 2014

 

I tennisti non vestono più di bianco. E l'epoca dei “Gesti Bianchi” narrati da Gianni Clerici sembra ormai persa. Tuttavia, un'abitudine ha resistito all'usura del tempo: le scuse dopo un punto fortunato. Non ci facciamo neanche più caso: il gesto arriva quasi sempre, dopo un nastro, una riga, addirittura dopo un colpo steccato o una palla tirata addosso (cosa non vietata dai regolamenti). Solitamente, il gesto viene fatto con la mano oppure con la racchetta. A volte viene accompagnato da uno sguardo, un'espressione di rammarico prima del punto successivo. Come a dire: “Caro avversario, abbi pazienza ma non l'ho fatto apposta”. Pur essendo ben radicato nella cultura del tennis, molti pensano che non sia affatto sincero. Ed è interessante leggere i pareri raccolti da USA Today. “E' una truffa bella e buona” ha detto Mary Carillo, famosa commentatrice, alludendo alle altre discipline, dove la fortuna si associa a un'esultanza sfrenata. Basti pensare al calcio, dove nessuno si è mai scusato per un autogol. Nel tennis, invece, c'è una legge non scritta che è entrata nelle abitudini comuni. “Io lo faccio quasi ogni volta perchè è normale” ha detto il numero 1 azzurro Fabio Fognini. Normale, ma nessuno è in grado di risalire alle origini del gesto. Sembra che sia nato così, per osmosi competitiva. La giovane Ana Konjuh, stellina croata, ha detto che “sin da quando sono piccola mi hanno suggerito di farlo”. Visto che il tennis è stato brevettato in Gran Bretagna, dal Maggiore Walter Clopton Wingfield, è opinione condivisa che tutto nasca dai “modi gentili” britannici. Barry Davies, storico commentatore tennistico BBC, ha detto di non avere idea da dove sia nata l'abitudine. “La paragonerei al gesto degli uomini che si tolgono il cappello quando passa una donna”. Altri ancora, ritengono che sia dovuto alla natura individuale del tennis, ben diversa dagli sport di squadra.


"VA FATTO NELLA VITA, NON IN CAMPO"

In realtà, il suo utilizzo è discrezionale. Qualcuno sostiene che sia appropriato solo sui punti importanti. Altri dicono che sia meglio farlo solo quando si sta vincendo nettamente. Se tra i giocatori non c'è simpatia, c'è chi non lo fa. Ad esempio, Daniel Nestor ha ammesso di non chiedere mai scusa se l'avversario non gli sta troppo simpatico. L'interesse dei media può condizionare: Liezel Huber ha ammesso di farlo quando c'è tanto pubblico oppure la TV. “Così la gente non pensa che io sia scorretta. In realtà credo che sia scorretto criticare qualcuno che non chiede scusa, perchè nessuno è davvero dispiaciuto quando ha un colpo di fortuna. Non è un segno di cortesia. Queste cose le devi fare nella vita, non in una partita di tennis. E' un bonus, ma se non lo fai ti guardano male”. Roger Federer ha vinto il premio-sportività ATP per nove volte, eppure ha ammesso di non farlo sempre. Anzi, a volte “prende in giro” il gesto durante gli allenamenti. “Francamente penso che sia esagerato chiedere scusa ogni volta”. Generalmente la pensano tutti come lui, anche perchè spesso le “vittime” dei colpi fortunati non fanno nemmeno caso alle scuse. Pensano che sia una buona tradizione, ma non sono interessati. “E' una regola non scritta, il tennis è uno sport di fair-play, un po' come il golf” ha detto Caroline Wozniacki, che quando era fidanzata con Mcllroy ha calcato diversi green importanti. Più in generale, l'abitudine è sempre meno in voga, schiacciata da un agonismo sempre più sfrenato (e forse meno ipocrita). Sono certamente più frequenti i pugnetti e gli auto-incitamenti anche molto vivaci. E tanti giocatori non si fanno problemi nel guardare in faccia l'avversario con aria di sfida. “Meglio così che un gesto finto” chiude la Carillo, che evidentemente non sopporta i buonismi. Su un punto, sono tutti d'accordo: meglio chiudere il punto con un bel colpo vincente. “Mi spiace sempre avere un colpo fortunato, perchè preferirei tirare un bel winner. Per questo mi scuso” dice Maria Sharapova. Tra 10-15 anni vedremo se il gesto sarà ancora in voga…o se è davvero iniziato il processo di estinzione.