Nel suo racconto sui tornei vissuti dal vivo nel 2012, la giornalista americana Courtney Nguyen ha messo la trasferta romana al primo posto a causa di un'avventura notturna. Vale la pena leggere il suo racconto.
Quest'anno, Roma è stato il mio torneo preferito, anche davanti a Indian Wells, grazie a un'avventura notturna causata dalla lunghezza del match tra John Isner e Philipp Kohlschreiber. Per seguire la partita ho perso l'ultimo autobus che mi avrebbe portato presso il mio ostello a Trastevere. Il Foro Italico è a 45 minuti di bus dal centro città, e mentre provavo a decifrare le scritte in italiano alla fermata del bus, non sapevo come avrei fatto. Anche perchè avevo pochi euro in tasca e prendere un taxi era fuori discussione. Allora sono salita sul primo autobus in direzione centro e ho cercato di capire dove mi stavo dirigendo senza avere una mappa nè poter chiedere a nessuno. E così, dopo un'ora e mezzo di passaggio da un bus all'altro e camminate senza meta in strade deserte, ho finalmente trovato il modo di arrivare all'ostello. E ho anche trovato un ristorante aperto per mangiare un boccone. In quel momento mi sono sentita trionfante, come se fossi legata a Roma da un'amicizia eterna. La mattina dopo e nei giorni seguenti, Roma mi è sembrata più piccola di me. Più gestibile, meno schiacciante. Mi sentivo n grado di avvolgere una città che prima mi sembrava impossibile.