La stagione 2016 entrerà nel vivo da lunedì 18 gennaio, con il via dell’Australian Open, ma prima ci sono altre due settimane di grande tennis down under. Ce n’è per tutti i gusti: Hopman Cup, due tornei ATP, tre WTA e il Kooyong Classic. Scopriamoli insieme…La data cerchiata in rosso sul calendario di ogni appassionato è lunedì 18 gennaio, giorno del via dei tabelloni principali dell’Australian Open. È lì che si ritroveranno tutti i più forti, per dare il la a una stagione con un paio di grandi punti interrogativi: Djokovic terrà il rendimento del 2015? E dopo la batosta con la Vinci che le è costata un Grande Slam, che Serena Williams vedremo? Il primo Slam dell’anno potrebbe dare già delle risposte interessanti, ma in Australia col grande tennis si inizierà a fare sul serio già un paio di settimane prima, più precisamente da lunedì 4 dicembre, o se preferite da sabato 2, quando scatteranno le qualificazioni dei primi tornei dell’anno. Due settimane di puro concentrato ‘aussie’, con sole cocente e temperature vicine ai 40 gradi, e una serie di sette eventi in grado di soddisfare ogni palato. Eccoli tutti.

HOPMAN CUP
Nel resto del mondo non gli danno troppo peso, ma in Australia la Hopman Cup è molto sentita, tanto che l’ITF considera come ufficiali i match giocati nella competizione. Come da tradizione, anche la ventisettesima edizione si disputerà nella prima settimana dell’anno, in concomitanza con tre tornei ATP (Brisbane, Doha e Chennai) e altrettanti WTA (Brisbane, Shenzhen e Auckland). Una concorrenza importante che però non spaventa gli organizzatori, nuovamente capaci di mettere in piedi un evento che si annuncia molto interessante. Nel 2014 ha vinto la Polonia di Agnieszka Radwanska e Jerzy Janowicz, e c’era pure l’Italia, con la coppia Fognini-Pennetta. Quest’anno mancheranno entrambe le nazioni, ma alla Perth Arena sono attese Repubblica Ceca, Stati Uniti, Gran Bretagna, Ucraina, Germania e Francia, più la novità di due formazioni australiane: una coi giovani Nick Kyrgios e Daria Gavrilova, e l’altra con Lleyton Hewitt e Casey Dellacqua. La formula sarà la solita: due gironi da quattro squadre che si affrontano in sfide della durata di tre incontri (singolare maschile, femminile e doppio misto), più semifinali e finale. La star femminile sarà nuovamente Serena Williams, in gara in coppia con Jack Sock, mentre nel maschile l’attrazione principale è Andy Murray, che a poco più di un mese dal trionfo in Coppa Davis tornerà a giocare per la Gran Bretagna, insieme a Heather Watson.
 
COMBINED BRISBANE (ATP 250 + WTA Premier)
Melbourne a parte, quello della Pat Rafter Arena è il torneo WTA più importante della prima fetta di stagione, mentre fra gli uomini vale qualcosina in più (almeno in termini di montepremi) l’evento concomitante di Doha, al quale però dal Queensland hanno strappato la star Roger Federer. Sarà di nuovo lo svizzero – già campione nel 2015, dopo la finale persa l’anno prima – l’attrazione principale del primo evento combined dell’anno, nato nel 2009 dalla ceneri degli appuntamenti di Adelaide (ATP) e Gold Coast (WTA). Come detto, fra i due tabelloni in più prestigioso è quello femminile, che metterà in palio un milione di dollari e accoglierà nove fra le prime venti giocatori del mondo. La migliore è Simona Halep, ma la più attesa è Maria Sharapova, vincitrice dell’ultima edizione, che l’ha poi lanciata verso la finale a Melbourne. Presenti anche Muguruza, Bencic, Kerber e Azarenka, una che con l’Australia ha un rapporto assolutamente eccezionale. Tuttavia, non è da meno il roster maschile, che oltre a Federer (che nella finale del 2015 batté Milos Raonic, vincendo il suo match numero 1000 a livello ATP) può contare su Kei Nishikori, Marin Cilic, lo stesso Raonic, David Goffin e Grigor Dimitrov. Attesi anche gli australiani, da Tomic a Groth e Kokkinakis, agevolati dalla possibilità di iniziare l’anno davanti al proprio pubblico.
 
COMBINED SYDNEY (ATP 250 + WTA Premier)
Da un Premier all’altro fra le donne, da un ATP 250 all’altro fra gli uomini. In sintesi: da Brisbane a Sydney, sede del secondo appuntamento della stagione australiana. Vengono meno i veri big, perché la settimana prima di uno Slam preferiscono sempre stare alla larga dai tornei per prepararsi al meglio all’appuntamento clou, ma i tornei sono comunque di altissimo livello. In più, l’evento di Sydney ha una storia più che centenaria, con la prima edizione che risale addirittura al 1885. Fino al 1999 il torneo si è giocato alla White City, mentre poi è migrato al Sydney Olympic Park di Homebush, lo stesso che l’anno seguente ha ospitato i Giochi Olimpici estivi. La prima edizione nel nuovo impianto vanta due campioni di tutto rispetto: Amelie Mauresmo e Lleyton Hewitt, che avrebbe poi vinto la manifestazione in altre tre occasioni. Un risultato che conferma come il torneo porti bene all’Australia, vincente anche tre anni fa con Bernard Tomic. Proprio il ventiduenne di Gold Coast dovrebbe essere la prima testa di serie nel maschile, mentre fra le donne sono presenti nell’entry list Halep, Kvitova, Radwanska e numerose altre top 20. Quello di Sydney è stato uno dei pochi tornei giocati nel 2015 da Juan Martin Del Potro, che vinse due anni prima. L’argentino non dovrebbe essere al via dell’Australian Open, ma se cambiasse idea, Sydney sarebbe perfetta per un bel briefing.
 
WTA HOBART
Ha una portata decisamente inferiore rispetto all’evento ‘cugino’ di Sydney, ma in oltre vent’anni il torneo di Hobart (il più a sud dell’intero calendario WTA) ha saputo ritagliarsi una sua dimensione di livello, tanta da vantare nell’albo d’oro nomi come Kim Clijsters, Patty Schnyder, Petra Kvitova e l’attuale numero tre della classifica Garbine Mugurza. La prima edizione International si è giocata nel 1994, con la vittoria della giapponese Mana Endo sull’australiana Rachel McQuillan, mentre nell’ultima ha prevalso a sorpresa la britannica Heather Watson, a segno in due set su Madison Brengle. Per l’edizione 2016 c’è grande attesa per la presenza di Eugenie Bouchard, che ha confermato la propria partecipazione nei giorni scorsi. Dopo il deludente 2015, con tanto di polemiche con la USTA per la famosa caduta a New York, la canadese è a un bivio: sprofondare definitivamente o rilanciarsi. Hobart potrebbe essere un buon punto di partenza.
 
KOOYONG CLASSIC
Dal 1987 l’Australian Open è migrato all’allora Flinders Park, oggi Melbourne Park, ma la storica struttura di Kooyong non ha perso il tennis di alto livello. Non ha un torneo del circuito, ma un appuntamento di esibizione sì, che spesso permette di vedere giocatori di livello anche superiore rispetto a un 250. La loro partecipazione dipende principalmente dal desiderio di mettere nelle gambe qualche partita in più prima del Major australiano, magari se i tornei precedenti non sono andati secondo le aspettative. Non a caso, l’elenco dei partecipanti viene reso noto solo pochissimi giorni prima del via. Di solito sono in otto a giocarsi il titolo, divisi in due gruppi della durata di tre giorni ciascuno. Il quarto giorno si affrontano in finale i due primi dei gironi. Lo scorso anno ha vinto Fernando Verdasco su Alexandr Dolgopolov, che si ritirò per un problema fisico, ma l’albo d’oro dell’evento può contare su nomi di livello ancor più importante, come Andrè Agassi, Andy Roddick e Michael Chang.