18 anni e quel “qualcosa” che fa sperare. Una vittoria contro Sadio Doumbia non deve alimentare chissà quali entusiasmi, ma Corrado Summaria ha davvero impressionato il pubblico di del Trofeo Dimmidisì di Manerbio (42.500€, terra). 18 anni, calabrese di Cosenza ma trapiantato prima a Reggio Calabria e poi a Tirrenia, ha quel “qualcosa” che lo fa assomigliare a Fabio Fognini. Sarà il fisico compatto, la personalità di fare gioco nei momenti importanti, la fiammata di dritto o il portamento del rovescio, chissà. “Sinceramente non me ne accorgo – dice Corrado – però me lo hanno detto in diversi e continuano a farlo…che dire, spero di sì, spero di poterlo ricordare! E’ un grandissimo giocatore, anche se non ho ancora avuto la fortuna di conoscerlo. Spero che accada presto”. Summaria è al secondo turno delle qualificazioni grazie al 7-6 6-3 sul “colored” francese (n.353 ATP), maturato con un tennis frizzante e tanto coraggio. Come nel tie-break del primo set, quando ha cancellato un setpoint con un ace di seconda (!). O quando ha sparato alcuni dritti che non ti aspetteresti da un ragazzo di 18 anni, soltanto numero 1545 ATP. Summaria ha ancora l’età per giocare i tornei junior, ma si sta lanciando nel circuito professionistico, forse spinto dai tanti volti nuovi del circuito: Zverev, Kozlov, Tsitsipas e tanti altri. “Loro hanno qualcosa in più, altrimenti non ci sarebbe questa differenza in termini di classifica. Non mi mancano le basi e nemmeno la voglia di lavorare, se do il massimo so di poter raggiungere quel livello. Il mio maestro Tomas Tenconi dice che le basi sono buone, ma devo lavorare su solidità e continuità“.
UN ANNO DI LAVORO A TIRRENIA
Vedendolo giocare, a parte le vaghe somiglianze con Fognini, sembra che sia già pronto per misurarsi a certi livelli. “Inizialmente pensavo che ci fosse una differenza importante, ma oggi mi sono reso conto che se rendo al massimo posso minimizzare le differenze e, perché no, vincere anche qualche buon match. La differenza non è così grande”. Corrado proviene dalla Calabria, ma l’anno scorso ha effettuato un’importante scelta di vita. “Ho iniziato a giocare a 6 anni di età a Cosenza, poi intorno ai 13 mi sono trasferito a Reggio Calabria presso lo Sport Village Catona, dove sono stato seguito da diversi maestri nazionali e dal tecnico Paolo Girella. A ottobre del 2015 ho iniziato un programma con la FIT presso il Centro di Tirrenia, dove lavoro ancora oggi sotto la guida di Tomas Tenconi”. Il cosentino è ancora un filo timido con un registratore davanti, e in effetti non ha ancora conosciuto il grande tennis. Dei big ha conosciuto solo Paolo Lorenzi e Filippo Volandri, abituali frequentatori di Tirrenia. “Ricordo con piacere la visita di Milos Raonic, che nel corso dell’inverno è stato un paio di settimane al centro per uno stage e ho avuto la fortuna di giocare con lui”. Diplomato in ragioneria, Summaria lavora duro in quel di Tirrenia: 90 minuti di atletica o palestra e 90 di tennis al mattino, poi altri 90 più 120 al pomeriggio. “Ho legato in particolare con Giovanni Fonio: è stato il mio compagno di stanza e abbiamo condiviso esperienze importanti come la trasferta in Australia a gennaio e quella in Sudamerica di febbraio”. Curiosamente, anche Fonio è al secondo turno delle qualificazioni manerbiesi in virtù del successo contro Giuseppe Tresca. L’avventura di Summaria proseguirà domenica contro un avversario molto ostico, lo spagnolo Pedro Martinez Portero, classe 1997 e numero 384 ATP.
Quel ragazzo che ricorda (un po’) Fognini
Manerbio si diverte con il 18enne calabrese Corrado Summaria: batte il n.5 del draw Sadio Doumbia (1.200 posizioni davanti a lui) e colpisce per una vaga somiglianza tecnica e atletica con il numero 1 azzurro. Dopo essere cresciuto a Reggio Calabria, lo scorso anno si è trasferito al Centro FIT di Tirrenia. (Foto Felice Calabrò)