Nello stesso giorno in cui perse la storica finale contro Nadal, lo svizzero cede 1-6 6-3 7-6 A Chardy che salva alla grande un match point nel tiebreak. Partita fortemente condizionata dal vento.

Di Alessandro Mastroluca – 14 maggio 2014

 
Quando Chardy ha servito il doppio fallo che ha permesso a Federer di arrivare al match point sul 6-5 nel tiebreak decisivo, il Centrale del Foro Italico è impazzito di gioia. Nessuno però ha applaudito quando l'ha salvato con il punto più bello della partita, un gran passante di dritto in corsa. Il punto conclusivo è una sintesi perfetta del match: Chardy è costretto alla seconda, Federer stecca di dritto. “E' la più grande vittoria della mia carriera” ha commentato il francese in conferenza stampa. 43 errori gratuiti sono troppi, anche per il “quadri-padre” infastidito dal forte vento che ha frustato il Centrale e alzato nuvole di terra rossa in cui il suo gioco si è andato lentamente perdendo. Severin Luthi e Stefan Edberg hanno assistito alla lenta uscita dal match di Federer, che per la quarta volta in carriera esce all'esordio a Roma: come nel 2000 contro Medvedev, nel 2002, battuto da Gaudenzi e nel 2010, sconfitto da Gulbis. Il francese, che non batteva un top-10 dagli Australian Open 2013 (vittoria su Del Potro) e ha eguagliato il suo miglior risultato al Foro, ha confermato i progressi degli ultimi tempi: è sempre proattivo, efficace sotto rete, più rilassato quando gioca il rovescio (storico punto debole) e comunque in grado di tirare vincenti da ogni parte del campo. Ora si giocherà un posto nei quarti di finale contro Ivan Dodig che l'ha sconfitto in due set nell'unico confronto diretto, al primo turno a Montreal nel 2011.
 
UN GIORNO CHE PORTA MALE
È la quarta volta nel 2014 che Federer si fa rimontare dopo aver vinto il primo set (è successo con Djokovic a Indian Wells, con Nishikori a Miami e con Wawrinka a Montecarlo), la seconda che perde il 14 maggio. La prima è scolpita nel ricordo di tutti: fu la finale degli Internazionali 2006, quella dei due match point contro Nadal che avrebbero potuto cambiare la storia della loro rivalità, sul rosso e non solo. “Non è stato divertente lasciare il campo pensando a quello che è successo – ha detto Federer – mi sentivo arrabbiato, deluso, frustrato. Ma questa è una sconfitta che non fa male perché in campo ho dato tutto. Ora deciderò insieme al mio staff il piano per il Roland Garros” ha aggiunto lo svizzero, combattuto tra l'esigenza di preparare il Roland Garros e tornare a casa dai due gemelli appena nati, Lenny e Leo. “A Monaco comunque mi sono allenato bene, è tutto sotto controllo, mi sento bene, mentalmente e fisicamente”. Con questa sconfitta, Federer potrebbe perdere il quarto posto in classifica e soprattutto la quarta testa di serie al Roland Garros: possono superarlo solo Ferrer, se arriva in semifinale, e Berdych, se vince il torneo.
 
CHARDY PADRONE DEL VENTO
Nel 6-1 con cui Federer ha chiuso il primo set, niente lasciava intravedere quello che sarebbe successo di lì a poco. L’ “apertura alare” di Chardy gli gioca contro e solo dal secondo set riesce a esprimere una certa resistenza. Tre errori consecutivi di dritto costano a Federer il primo break della partita, nel quarto gioco del secondo set. Chardy sale 3-1 e al settimo game salva due palle del controbreak: induce lo svizzero a un errore di dritto poi piazza il suo primo ace. Questo sì, è un segnale che il match sta girando. Il francese inizia a giocare con i piedi più vicini alla riga, a colpire la palla in fase ascendente per ridurre gli effetti collaterali del vento. I 20 errori di Federer a fronte dei 3 di Chardy fanno il resto. Il francese chiude 6-3 e porta il match al terzo. Sogna anche l'allungo immediato, ma Federer cancella tre palle break consecutive nel primo game: prima piazza due prime notevoli, poi segue una seconda a rete e ringrazia Chardy che mette appena fuori il passante di rovescio. Due turni di battuta più in là, la scena si ripete. È di nuovo 0-40 ma stavolta alla terza chance il francese firma il break con una successione di accelerazioni di dritto. Chardy è euforico, e arriva per due volte a un punto dal 5-2: una raffica di vento di fatto gli annulla la prima palla break, un bel dritto di Federer cancella la seconda. Dal possibile 5-2 al 4-4 il passo è breve. Al tiebreak, il primo allungo è di Chardy, che trova il minibreak del 3-1 attaccando su una risposta troppo corta. Sul 5-5, però, Chardy per un attimo trema: doppio fallo e match point Federer. Sembra finita, ma il destino ha in mente un altro finale.