Tutto regolare. Da qualche anno, il tennis è saldamente nelle mani di pochi intimi. Curiosamente, le gerarchie sono ben più definitive in campo maschile piuttosto che tra le donne. Con i tabelloni che si stanno allineando agli ottavi di finale, ci accorgiamo che sono ancora in gara le prime otto teste di serie. Tra le donne, invece, sono già arrivate alcune sorprese importanti. Già fuori Simona Halep (n. 3 del tabellone), battuta da Mirjana Lucic, nonché Caroline Wozniacki (n.5) e la disastrata Eugenie Bouchard. Al termine di una giornata particolarmente favorevole per i big, vediamo come arrivano i primi otto del draw maschile allo scavallare del terzo turno (che alcuni dovranno giocare sabato). Arriveranno tutti e otto all'appuntamento con i quarti?
NOVAK DJOKOVIC
Ad oggi, l'unico brivido è stato il lieve risentimento agli adduttori durante il match contro Gilles Muller, ma le sue parole hanno tranquillizzato. Al terzo turno sfiderà il giovane Thanasi Kokkinakis, gran prospetto ma che gli è ancora distante. Prima sfida tra i due. “Sarà dura perchè Nole è quasi imbattibile, ma questo non cambierà i miei piani” ha detto l'australiano. L'impressione è che la tavola sia già apparecchiata per l'atteso quarto di finale contro Rafael Nadal.
ROGER FEDERER
La facile vittoria contro Damir Dzumhur lo ha spinto negli ottavi per l'undicesimo anno di fila. Il bosniaco ha tenuto bene nel primo set, poi Federer ha giocato il match che voleva: aggressivo, pieno di colpi vincenti. Per lui è stata una prima settimana perfetta, con nove set vinti e nessuno perso. Soprattutto, non ha perso energie. Il tabellone gli è amico, l'obiettivo minimo della semifinale è alla sua portata. In tribuna c'erano le primogenite Charlene Riva e Myla Rose, anche se sembravano più interessate a leggere che al match.
ANDY MURRAY
Con le sue dichiarazioni sui giovani tennisti (“Cerco di essere gentile con loro perchè so cosa ho passato quando sono arrivato nel tour”) si è attirato ancora più simpatie. Quest'anno non ha ancora perso un match sulla terra e per la prima volta si presenta a Parigi con grandi ambizioni. Certo, adesso avrà un match complicato contro Nick Kyrgios (peraltro inattivo da 3 giorni per il ritiro di Edmund), ma c'è da essere ottimisti. In Australia lo ha cucinato a fuoco lento, sulla carta potrebbe fare altrettanto sulla terra. “Certo, può crearmi dei problemi”. La consapevolezza delle difficoltà è basilare per poterle superare.
TOMAS BERDYCH
Volendo credere alle statistiche, può perdere soltanto contro un top-10. Il primo che troverebbe sulla strada sarebbe Kei Nishikori nei quarti. Già semifinalista in questo torneo (perse in cinque set da Soderling), ha evitato di complicarsi la vita contro Benoit Paire. Certo, ha perso un tie-break ma si è rimesso in sesto e ha chiuso in scioltezza. Forse è pronto per il botto in uno Slam, ma Parigi è il meno adatto. Magari a Wimbledon?
KEI NISHIKORI
Se alla vigilia era considerato il terzo favorito alle spalle di Nole e Rafa, adesso lo è ancora di più. Dopo due match di routine, si è preso un weekend di riposo grazie al ritiro di Benjamin Becker, che comunque non era il peggiore degli avversari. Adesso trova Teimuraz Gabashvili: insomma, rischia di arrivare ai quarti senza aver battuto quasi nessuno. Per lui, che a settembre arrivò spompato alla finale dello Us Open, ogni energia risparmiata può essere un aiuto.
RAFAEL NADAL
E' partito bene. A parte le polemiche extra-campo sugli arbitri, sta ritrovando un buon livello. Secondo lo zio Toni potrebbe essere sufficiente per trovare il decimo Roland Garros. Sabato sfida Andrey Kuznetsov e non dovrebbe avere problemi, a parte le solite dichiarazioni improntate sull'umiltà. “E' un gran colpitore, può tirare molti vincenti ed è pericoloso”. Ma tutti sanno che il suo torneo si deciderà nei quarti. Chi vincerà la sfida contro Djokovic, probabilmente, sarà premiato da Guga Kuerten domenica 7 giugno.
DAVID FERRER
Nessuno ha dominato come lui nei primi due turni, anche se Lacko e Gimeno Traver non sono due fulmini di guerra. Adesso sfida l'ottimo Simone Bolelli, contro cui non ha mai perso. Non crediamo che il Bole possa fare l'impresa, ma il modo in cui “Ferru” ne uscirà sarà un'ottima indicazione sul futuro dello spagnolo in questo torneo. L'impressione è che arriverà nei quarti contro Murray, ma poi?
STAN WAWRINKA
Il suo torneo non è partito così bene, con le polemiche per un articolo apparso sul sito del torneo, ma è arrivato negli ottavi senza grossi problemi. Contro Lajovic non aveva convinto, ma gli sono bastati 90 minuti e una prestazione molto attenta per battere Steve Johnson, seppellito da 32 colpi vincenti. Il problema di Wawrinka è la continuità: giocasse sempre come contro Nadal a Roma, beh, sarebbe numero 1. Lo vediamo nei quarti, ma contro Federer sarebbe sfavorito per ragioni più psicologiche che tecniche.