Di Riccardo Bisti – 15 agosto 2014
Il tennis non riesce a togliersi di dosso una l'antipatico fantasma dei match truccati. Ogni tanto compare una notizia, più o meno clamorosa, sull'argomento. La Tennis Integrity Unit lavora alacremente: ha indagato su un mucchio di partite, inviando “avvisi di garanzia” a diversi giocatori. Tuttavia, sono finiti nella rete pochi giocatori. Soltanto quattro elementi di basso livello sono stati squalificati a vita (David Savic, Daniel Koellerer, Andrei Krotiouk e Andrey Kumantsov). Ci sono state squalifiche meno pesanti, ma senza che venisse colpito nessun giocatore di livello. Dopo aver sfrugugliato nel circuito minore, dove in effetti i giocatori sono più vulnerabili, il fantasma torna nel circuito maggiore. Non saremo ai livelli del famoso Davydenko-Vassallo Arguello di Sopot 2007, ma non c'è da stare allegri. Federbet è un ente non governativo, no profit, con sede a Buxelles, che vigila sugli eventi sportivi (non solo tennistici) segnalando quello che non va. Un paio di mesi fa hanno tenuto una conferenza stampa presso il Parlamento Europeo, segnalando un mucchio di eventi sportivi “sospetti”. Tra questi, anche alcune partite di tennis. Il match che aveva fatto più discutere era uno con protagonista Olivier Rochus al challenger di Guadalupa. Il belga si difese e la cosa finì lì, almeno in apparenza. Adesso Fedebet torna all'attacco: segnalati otto match che sarebbero nel mirino delle autorità. Sei di queste si sono giocate nei challenger, mentre un paio si sono svolte nel circuito ATP.
QUELLE CASE DI LUSSO…
Una è molto recente: ATP 500 di Amburgo, Teimuraz Gabashvili contro Daniel Gimeno Traver, rispettivamente numero 64 e 106 del ranking ATP. Vinse piuttosto nettamente lo spagnolo col punteggio di 6-2 6-3. Non certo un match di cartello, eppure c'è stata una mole di scommesse inusuale: oltre un milione di dollari. Davydenko-Vassallo Arguello aveva raccolto sette volte tanto, ma la curiosità resta. Entrambi i giocatori si sono dichiarati totalmente estranei ai fatti. Gabashvili ha detto che alcuni scommettitori potrebbero essere venuti a conoscenza di un suo problema fisico. Sapendo che non avrebbe giocato al 100%, hanno puntato grosse somme sullo spagnolo. “Non mi sentivo bene già da Wimbledon – avrebbe detto il russo, allenato da Guillermo Canas – ho giocato con infiltrazioni e alcuni scommettitori ne hanno approfittato. Adesso sembra che sia colpa nostra. Alcune persone guadagnano 100.000 dollari l'anno e hanno case che valgono quattro volte tanto. La gente dovrebbe sospettare che qualcosa non va. Ad Amburgo ho giocato nonostante un problema al ginocchio che mi preoccupa da diversi mesi. Molto semplicemente, non sono stato in grado di allenarmi prima di scendere in campo. Molte persone lo sapevano, lo hanno riferito e così in molti hanno scommesso”.
PRIMI TURNI E QUALIFICAZIONI A RISCHIO
Senza fare osservazioni di valore, Federbet ha rilasciato un comunicato. “Abbiamo riscontrato grossi cambiamenti di quotazioni sia prima che durante la partita, questo non ci lascia dubbi. Sono situazioni piuttosto frequenti nel circuito Challenger, mentre sono più rare nei tornei ATP. Tuttavia, capitano soprattutto ai primi turni e nei match di qualificazioni”. Non sono stati rivelati gli altri sette match sospetti: l'unico documento, dunque, resta il report annuale stilato da Federbet in cui sono elencati i vari eventi sportivi soggetti a presunta combine. Si tratta soprattutto di match di calcio, ma c'è anche il tennis, per un totale di sei partite, tutte nel circuito challenger. Tre dei sei match si sarebbero giocati al challenger di Andria dello scorso novembre, mentre gli altri risalgono alla scorsa primavera. C'è anche un doppio con protagonisti giocatori italiani (Roberto Marcora e Matteo Trevisan), ma il report non ha avuto alcun seguito a livello disciplinare. Al di là dei casi specifici, l'impressione è che la piaga dei match truccati sia molto, molto difficile da affrontare.