SERIE A1 – Clamorosa impresa del Tennis Club Crema. Ungur, Sinicropi, Ocera e Remedi trionfano sul campo del Park Genova. Tra le donne ride l'altra Genova, quella del TC 1893.
Potito Starace e Paolo Lorenzi stanno giocando una buona Serie A1, rispettivamente con Circolo Canottieri Aniene e Società Tennis Bassano
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Di Riccardo Bisti – 21 ottobre 2013
“Davide batte Golia” è una frase spesso abusata nel giornalismo sportivo. Tuttavia, ci sentiamo di riciclarla per parlare della clamorosa impresa del Tennis Club Crema. Partito per salvarsi, l’unico club lombardo in Serie A1 ha espugnato il fortino del favorito Park Genova. Pur contando su un ottimo giocatore come Adrian Ungur, top-100 ATP, il TC Crema rimanda a quel sapore di tennis pane e salame. I ragazzi di capitan Armando Zanotti si sono presentati a Genova sabato, in macchina con il capitano. Non un’allegra brigata, ma poco ci manca. “Siamo arrivati sabato, ci siamo allenati, a cena abbiamo mangiato il pesce…e domenica abbiamo vinto” scherza Riccardo Sinicropi, vero eroe di giornata in virtù del clamoroso successo su Frederik Nielsen, maturato dopo aver annullato tre matchpoint. “Siamo scesi in campo alle 10 ed è finita alle 12.43 – racconta Zanotti mentre cerca di imboccare l’autostrada per riportare i suoi ragazzi a Crema – l’ho vissuta intensamente, Riccardo è stato bravissimo, avrebbe potuto perdere ma è rimasto attaccato alla partita fino all’ultimo”. Spesso è il destino a fare la differenza, e Sinicropi lo sa bene. “Nel primo matchpoint ho tirato un vincente di dritto, su un altro ho attaccato con un dritto a sventaglio e lui è ci è arrivato male, mettendo in rete lo slice difensivo. Ho avuto un po’ di fortuna sul terzo, dove Nielsen ha tirato forte col dritto, la palla ha colpito il nastro ed è rimasta dalla sua parte”. Da una partita come questa, Woody Allen avrebbe trovato ispirazione per un sequel del suo mitico film “Matchpoint”. Senza Fognini, il Park si è trovato in svantaggio 1-2 dopo che Mager aveva fatto il suo dovere contro Remedi e Ungur aveva superato Giannessi in tre set (“Alessandro mi è sembrato un po’ stanco nel terzo set” ha riconosciuto Sinicropi). Gianluca Naso ha rimesso le cose in equilibrio superando 6-4 6-0 il talentuoso Massimo Ocera in un match terminato sotto il pallone a causa della pioggia.
I doppi si sono giocati all’aperto, ed è stato un dominio di Crema: Ungur-Remedi hanno battuto Nielsen-Mager, mentre Sinicropi-Ocera hanno superato Giannessi-Naso. Questi ultimi sono parsi piuttosto sotto tono, così come Frederik Nielsen, curiosamente il peggiore in campo nell’altro doppio. E pensare che 15 mesi fa sollevava il trofeo di Wimbledon. Nicola Remedi, 25enne classificato 2.5, ha dato spettacolo giocando una gran volèe spalle alla rete. Quel punto ha dato fiducia ai cremaschi e non è bastato un commovente Mager a regalare il 3-3 ai genovesi. Con un team così, che peraltro può contare sul frizzante Beppe Menga (37 anni e una certa predilezione per i campi veloci). Crema può essere la sorpresissima del nostro campionato? “Ma no, noi cerchiamo di restare umili – dice Zanotti – ogni domenica ci giochiamo la nostra partitella con il giusto spirito. E domenica prossima, a Udine, sarà veramente dura. Ovviamente sono molto sorpreso di questo risultato, non avrei mai pensato di vincere a Genova”. Il TC Crema è un outsider, eppure ha un passato glorioso: negli anni 80 ha vinto tre scudetti consecutivi con giocatori del calibro di Paolo Canè, “Simba” Colombo e Claudio Panatta. Nel 1987 c’era anche Ugo Colombini, attuale manager di Del Potro e Murray. “Ma adesso, con l’avvento alla presidenza dell’ingegner Stefano Agostino, l’agonistica si è rilanciata – dice con orgoglio Zanotti – abbiamo recentemente inaugurato la nuova sede, dove ci sono 4 campi in terra sintetica Play-It e 2 in erba sintetica. Abbiamo 130 soci e una scuola tennis con 150 bambini”. Ma a Crema c’era soltanto un gruppo di ragazzi che ha saputo mischiare l’allegria della comitiva in gita alla professionalità di ottimi giocatori. E chissà che il TC Crema non possa diventare quello che una ventina d’anni fa era il Parma di Nevio Scala. La simpatia c’è tutta, a partire dalla trasferta in macchina, con il capitano al volante.
Il Park si lecca le ferite, ma non tutto è perduto, anzi. Domenica prossima, i ragazzi di Mauro Iguera andranno a prendersi tre punti a Barletta e si giocheranno tutto contro il Tennis Club Udinese in una sfida da dentro o fuori. In quel caso, l’utilizzo di Fabio Fognini tornerebbe molto utile. Non c’è dubbio che il Gruppo 3 non abbia più una super-favorita, ma ci sono ben tre squadre che possono giocarsi il primo posto. E una di queste giocherà addirittura i play-off salvezza. E’ la dura legge della Serie A1. Grande delusione per i sostenitori gialloblu, giunti in circa 300 all’impianto di Via Zara. “Erano belli carichi, ma sono stati correttissimi – conclude Sinicropi – siamo usciti tra gli applausi”. Applausi anche per il Circolo Tennis Palermo, che ha raccolto i primi 3 punti contro Barletta. I pugliesi, tuttavia, esultano per il punticino strappato in doppio da Faggella-Lapalombella, bravi a battere Comporto-Fortuna al super-tiebreak. Anche questa è una bella storia.
Nel Girone 1, sale alla ribalta il Circolo Canottieri Aniene. Che i romani fossero favoriti contro Casale ci poteva stare, ma il secco 4-0 dopo i singolari alza le quotazioni dei romani. Santopadre è stato perfetto, così come Vagnozzi (reduce dalla finale al future di Palermo). Il team di Giovanni Malagò sembra pronto a dominare il girone, anche se contro Trento non sarà facile. In chiave salvezza, vale moltissimo il successo del club La Meridiana Modena contro il Tennis Club Cagliari, ormai rassegnato all’ultimo posto nonostante il buon successo di Matteo Trevisan. Nel Girone 2, l’atteso match tra Rovereto e Bassano si è concluso con un nulla di fatto, ma è importante in chiave futura. I veneti hanno potuto schierare Andreas Seppi, che ha vinto in singolare ma ha perso in doppio contro Ager-Holzer, veri e propri eroi di giornata. L’austriaco ha superato Huta Galung (seconda sconfitta in singolare per l’olandese), mentre Holzer ha battuto Crugnola. I due hanno completato l’impresa centrando il punto del 3-3 contro Seppi-Crugnola. Questo pareggio fa sorridere il Tennis Club Italia, fermo per il turno di riposo, che non perde le speranze di centrare la prima posizione. Ma a Bassano hanno barattato volentieri il successo di oggi in cambio della possibilità di schierare Seppi nei play-off. A Parma, l’exploit di Matteo Colla contro Fago non è bastato al Castellazzo per contrastare la superiorità del TC Parioli.
SERIE A1 FEMMINILE
Carla Mel, capitano del Tennis Club Prato, a colloquio con Alexia Virgili
(Foto Tonelli – FIT)
“Per me sono le favorite per il titolo”. A Parlare è Bubu Melis, capitano non giocatore del Tennis Club Cagliari, travolto in casa del sorprendente Tennis Club Genova, sempre più dominatore della A1 femminile. Non è la prima volta che una neopromossa fa sfracelli (basti pensare al Nomentano di 12 mesi fa), ma nessuno immaginava che le ragazze di Marco Lubrano potessero volare al comando dopo tre partite. Brianti e Jani hanno spazzato via Floris e Giovine, e si sono aggiudicate con agio il doppio dopo che la Ungur aveva accorciato le distanze. A questo punto, Genova non si può più nascondere: raggiunto l’obiettivo dei 9 punti, adesso può sognare lo scudetto. La pensa così anche Carla Mel, capitana del Tennis Club Prato, altra “big” del campionato che non ha avuto problemi nell’intascare la seconda vittoria stagionale contro la cenerentola Beinasco. “In effetti su questa partita non c’è molto da dire – racconta la Mel – a loro mancava Beatriz Garcia Vidagany, e il resto della squadra, francamente, non era competitivo. Solo la Grymalska è una gocatrice di livello, mentre la Pioppo ha un discreto passato e la numero 3 è la maestra del circolo”. Si spiega così un 4-0 che rilancia le ambizioni di Prato dopo il mezzo passo falso di domenica scorsa a Mestre. L’argomento del giorno, tuttavia, è la fuga del TC Genova. Mentre dall’altra sponda della Lanterna c’è un Park Genova che recrimina per l’inatteso KO interno, la Genova biancorossa esulta.
Carla Mel risiede a Prato da tempo, l’inflessione è diventata vagamente toscana, ma è nata a Genova. Quello di domenica prossima, per lei, sarà un match dai mille significati: il TC Prato, infatti, farà visita proprio al club genovese. “Secondo me sono la squadra più forte. Il segreto del TC Genova, secondo me, è la Balducci. Hanno ripescato una giocatrice del vivaio che gioca molto bene, mentre le altre squadre sono spesso costrette a schierare ragazzine o giocatrici di basso livello. E poi la Brianti è una signora giocatrice”. Con il suo TC Prato, la Mel ha collezionato tre finali consecutive, ma la “Maledizione Rovereto” ha impedito di vincere un solo singolare. Poche persone conoscono la Serie A1 femminile come lei. “Cosa ci vuole per vincere il campionato? Direi due cose: un pizzico di fortuna e una giocatrice di livello che faccia la differenza. Due anni fa fu Roberta Vinci, nel 2012 la Knapp. Ma la sorte conta parecchio: per intenderci, lo scorso anno la Camerin perse per un soffio il singolare. Basta strappare un punto in singolo, poi il doppio femminile è sempre un terno al lotto”. Quest’anno c’è la giocatrice che fa la differenza? “Secondo me no. O meglio, la Knapp sta rispondendo presente, ma Nomentano ha qualche problema con altre giocatrici. Per questo mi piace molto il TC Genova, ha una squadra molto omogenea”. Ma tra le favorite ci sono anche le biancazzurre di Prato. Forse nessuno meriterebbe il successo come loro, dopo tre sfortunate finali. Viene naturale chiedere alla Mel come ha vissuto nove sconfitte su nove singolari in tre finali a Rovereto. “Di certo non bene, ma la sconfitta non cancella l’immensa soddisfazione di far parte di questo gruppo. Siamo un team unico, abbiamo la stessa squadra da diversi anni, mentre le altre cambiano spesso. Arrivare in finale è stato bello, le ragazze mi sono molto affezionate e io ricambio. Nel resto dell’anno non lavoro nel tennis, ma le seguo sempre e ci teniamo in contatto. Quest’anno le ho anche accompagnate in Australia”.
Il TC Prato punta forte su Camerin e Dentoni, ma quest’anno c’è un innesto di lusso: negli anni scorsi avevano tesserato addirittura Vera Zvonareva, stavolta c’è Zuzana Kucova, che si è ritirata qualche mese fa raggiungendo un incredibile secondo turno al Roland Garros dopo 15 mesi di inattività. “Sarà con noi a Genova – conclude la Mel – mentre non possiamo ancora schierare Alexia Virgili, che si trascina dall’estate un problema fisico che non si è ancora risolto. Si tratta di un infortunio alla parte posteriore della gamba. Ma è sempre con noi, tiene tantissimo al progetto Serie A1”. Se domenica prossima Prato e Genova si giocheranno una buona fetta di primo posto, la terza giornata ha sancito il ritorno alla vittoria del Club Nomentano. Le romane hanno vinto una buona partita a Mestre, penalizzato dall’assenza di una buona numero 3. L’exploit della Lizarazo è stato vanificato dai successi di Shamayko e Knapp. L’altoatesina ha superato Giulia Remondina e guidato la Shamayko al successo in doppio. Sono tre punti d’oro che rilanciano le campionesse in carica: il loro destino si stabilirà tra due settimane nel derby contro il Tennis Club Parioli.
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