Sembra il caso di Garbine Muguruza, che dopo il successo al Roland Garros ha faticato tantissimo per confermarsi a certi livelli. Ne ha parlato col quotidiano Marca a Singapore, sparando una frase che fa riflettere: “il successo a Parigi è stato allo stesso tempo il migliore e il peggiore momento della mia stagione”.

Il 2016 di Garbine Muguruza è stato un anno molto strano. C’è ancora tempo per il colpaccio finale, anche le sue WTA Finals sono iniziate con una sconfitta e un match-point fallito, ma nel complesso la spagnola ha un po’ deluso. O meglio, prima ha incantato tutti al Roland Garros, ma poi non è praticamente mai riuscita a confermarsi sui livelli che le hanno permesso di battere Serena Williams in finale. Resta la più grande candidata al ruolo di numero uno negli anni a venire, ma per il momento non è ancora pronta. E l’aver vinto uno Slam così presto – la Kerber, per esempio, il primo l’ha vinto 5 anni più grande – si è rivelato una pericolosa arma a doppio taglio. Ne ha parlato lei stessa proprio da Singapore, in una intervista col quotidiano spagnolo Marca. La frase a effetto pronunciata dalla spagnola, che ha dato la linea guida all’intervista e non a caso è stata ripresa per il titolo, è la seguente: “Vincere il Roland Garros è stato sia il migliore sia il peggiore momento dell’anno.

Ma come è possibile? “Può sembrare strano – ha spiegato la 23enne nativa di Caracas (Venezuela) – ma oltre alla gioia immensa cambiano anche le sensazioni e le priorità nei confronti del torneo. Vinto uno Slam, l’obiettivo è soltanto quello di vincerne un altro. Mentalmente cambia tutto, è come un’esplosione, ed è difficile rimanere concentrati su tutti gli altri tornei. Quando uno arriva così in alto, poi può solo scendere”. Poi ha aggiunto: “non ho mai pensato che dopo aver vinto un torneo del Grande Slam avrei avuto la vita più facile, ma se mai più complicata. Aumentano le responsabilità, la pressione, più occhi puntati e persone che credono sia obbligata a vincere. Quando sono salita al numero 2 la gente mi ripeteva che ero molto vicina alla vetta, eppure per raggiungerla dovevo vincere Wimbledon. Bisogna avere pazienza. Qualsiasi cosa ha il suo processo, e io a 23 anni ho raggiunto due finali Slam”. Tradotto: per ora ci si può accontentare e lasciarla lavorare in pace. Prima o poi arriverà.