La vita di una palla da tennis può essere molto breve. Nei tornei professionistici vengono sostituite dopo pochi game, poi finiscono rapidamente nei bidoni dell'immondizia. Nei tornei del Grande Slam e in alcuni eventi del circuito, i tubi di palle usate vengono messi in vendita a metà prezzo. In effetti, sarebbe un peccato buttare palline usate per meno di un set. Tuttavia, dopo qualche ora di racchettate diventano inutilizzabili e vengono buttate via. Ma c'è qualcuno che ha trovato un utilizzo alternativo. Bill e Peter Dermody, padre e figlio, hanno brevettato l'AD IN Bin, un cestino dove lasciare le palle da tennis usate, da cui potranno essere riciclate. Si tratta di un contenitore di plastica verde, in grado di ospitare fino a 200 palline. Le stesse finiscono in Arkansas, dove c'è una società di nome reBounces, in cui le vecchie palline vengono tagliate e da lì si ricava il materiale per la costruzione di nuovi campi da tennis. I Dermody vendono il loro cestino ai campi pubblici, distretti scolastici, università e campi privati. Una volta che il cestino è pieno, le palle vengono inviate al produttore, che si fa carico dei costi di spedizione.
PRIMA I CAMPI PUBBLICIL'investimento iniziale non è stato enorme: 35.000 dollari. L'obiettivo è diffondere i cestini in tutto il paese, in modo da riciclare i circa 100 milioni di palline da tennis che ogni anno finiscono nelle discariche americane. Ad oggi, lo stato dove ci sono più cestini è il Maine, ma il progetto di sta diffondendo con efficacia in tutto il paese. Il cestino costa 189 dollari ed è progettato per essere appeso alle recinzioni dei campi da tennis. A parte le prime resistenze, il progetto sta funzionando piuttosto bene e sono stati costruiti diversi campi da tennis. Il primo è stato realizzato ad Englewood Cliffs, nel New Jersey. Dermody, proprietario di un negozio di tennis a Madison (Wisconsin), è fiero della sua invenzione: “Per anni, i club di tennis hanno avuto il problema sul cosa fare con le palle da tennis, ma prima che il nostro progetto abbia un effetto in tutto il paese, dovrà prima prendere piede nei campi pubblici”. In questo momento, i partner principali del progetto sono due: “Rebounces” e il progetto “Green Ball”, organizzazione no-profit che ricicla le palline e realizza nuove superficie per regalarle a chi opera con persone malate e/o disabili. Chissà che qualcuno non abbia voglia di importare i cestini anche in Italia…