Il tennista romano non scende in campo dal secondo turno degli US Open contro Arthur Rinderknech: dopo l’infortunio alla caviglia un nuovo calvario
Il 2023 di Matteo Berrettini è stato un vero e proprio tormento. I problemi fisici, il crollo in classifica, il cambio di allenatore, gli infortuni improvvisi: tutti fattori che hanno reso difficilissimo per il giocatore romano trovare una certa continuità. Per l’ex numero 6 del mondo la speranza era che il 2024 fosse sinonimo di rinascita in tutti i sensi sotto la nuova gestione con coach Francisco Roig. Finora niente di tutto ciò: il primo forfait è arrivato dalle qualificazioni di Brisbane per l’infortunio al piede sinistro, ai quali si sono susseguiti quelli all’esibizione del Kooyong Classic e agli Australian Open, nonostante il volo a Melbourne per cercare di giocare.
Negli ultimi giorni era emersa una voce (successivamente smentita) per un suo ritorno in campo a Marsiglia tramite una wild card, ma ancora non è il momento. Berrettini si è palesato in pubblico nell’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme ai compagni di Davis ed è apparso piuttosto dimesso e scuro in volto, come se ci fosse ancora qualcosa che non va dal punto di vista morale ancor prima che fisico. A margine dell’incontro al Quirinale le sue parole non sono state particolarmente incoraggianti: “L’obiettivo è non avere più questi stop che mi stanno massacrando il fisico, ma soprattutto la mente”. Berrettini ha raccontato di avere buone sensazioni per il futuro, ma ancora un futuro pieno di incognite.
Un ritorno in campo che potrebbe essere agevolato dal ranking protetto che Berrettini potrebbe utilizzare nel caso rimanga fermo fino al Sunshine Double: i mesi di stop dopo l’infortunio patito allo US Open contro Rinderknech sarebbero sei e quindi avrebbe diritto a questa possibilità. Indubbiamente la classifica in questo momento non è la priorità, ma l’azzurro è uscito dai primi 100: il tunnel principale sembrava alle spalle dopo Wimbledon e l’estate americana, ma le difficoltà sono tornate dopo questo stop. Non ci resta che sperare nel futuro e augurarci di rivedere Matteo al più presto in campo e competitivo.