Andy Murray non è sempre stato come oggi, anzi. A detta dell’olandese Jesse Huta Galung, ex 91 ATP, l’attuale numero uno del mondo non ha mai messo troppo cuore e anima per questo sport. Anzi, è sempre stato un lazzarone. Amava giocare alla PlayStation per intere giornate e mangiare schifezze. Eppure, grazie al suo grande talento, è stato appena proclamato come più forte tennista del pianeta.Jesse Huta Galung, ex 91 ATP e attualmente in 442esima posizione, ha raccontato a NOS, la TV pubblica olandese, gli esordi di Andy Murray, attuale numero 1 del mondo. I suoi ricordi sono di prima mano, poiché ha vissuto a Barcellona per un anno insieme a Andy e al fratello maggiore Jamie; i tre vivevano in un appartamento a Casteldelfells, un rifugio che oggi è ancora popolare tra i giocatori dell’FC Barcelona. “Dovevo andare in Spagna – racconta il giocatore olandese, tre anni fa tra gli artefici del successo della ST Bassano in Serie A1 – In Olanda non riuscivo a trovare un partner con cui allenarmi e mi sono fatto consigliare la migliore accademia in circolazione: mi hanno spedito, senza esitazione, a Barcellona da Emilio Sanchez e Sergio Casal, dove ho iniziato ad allenarmi con i fratelli Murray. Ho imparato molto sia da Andy che da Jamie, anche se ci conoscevamo già grazie ai tornei giovanili; nel circuito capita spesso di incontrarsi”
IL MURRAY CHE NON TI ASPETTI – “La gente vede Andy come un tennista molto corretto, un gran lavoratore, ma non è sempre stato così. Da piccolo era molto pigro. Passava il tempo sul letto e non voleva mai uscire. Ogni mattina, per colazione, si mangiava un intero pacchetto di Oreo o altri cibi spazzatura, non ha mai curato l’alimentazione. Inoltre passava intere giornate davanti alla TV per giocare alla PlayStation, in particolare amava giocare a FIFA. Era molto diverso da quello che Andy Murray è oggi”. Come è noto, la Playstation fu il fattore scatenante della breve separazione tra Andy e la fidanzata Kim Sears, che si allontanò proprio per l’eccessiva passione di Andy per la console. “Ricordo che quando andavamo in giro in macchina si sedeva sempre sui sedili posteriori, così non aveva il compito di intrattenere il conducente. Andy viveva nel suo mondo ma, grazie al suo talento, poteva permetterselo. E’ totalmente cambiato quando ha iniziato ad allenarsi a tempo pieno, è lì che ha svoltato la sua carriera” racconta Jesse.
IL MERITO DI ESSERE UN NUMERO UNO – “Ha vinto tutto quello che ha meritato di vincere; ha trionfato a Wimbledon e allo Us Open, inoltre ha raggiunto il gradino più alto del podio sia Londra che a Rio. Molte persone lo vedono come un giocatore arrogante, ma in realtà è l’atteggiamento giusto; a quei livelli vincere è l’unica ossessione. I giocatori che hanno fatto la storia del tennis sono molto diversi tra loro ma tutti hanno in comune una qualità: la correttezza, sia in campo che fuori. E’ bello vedere ragazzi come Andy nel circuito, altrimenti tutto sarebbe più noioso” conclude Huta Galung, uno dei giocatori più amati dal pubblico femminile.
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