Curioso episodio accaduto a Saisai Zheng: la cinese ha perso da Francois Abanda a Montreal perché la sua racchetta aveva una tensione di quasi 5 chili inferiore di quanto aveva chiesto. “Che mancanza di professionalità!”. Le scuse: “In effetti è stata usata una macchina non troppo precisa…”Anni fa c’erano i raccattapalle calcistici che riuscivano a evitare i gol della squadra avversaria (non conoscete la storia di Domenico Citeroni? Leggetela qui). Adesso sembra che il tennis abbia trovato gli incordatori “casalinghi”: la pensa così Saisai Zheng. La cinese, numero 66 WTA, ha colto una brutta sconfitta al torneo di Montreal per mano della giovane Francois Abanda. Giocatrice promettente, la canadese, ma pur sempre numero 272 del mondo. Anche per questo, la cinese è convinta che sia colpa degli incordatori del torneo, rei di aver preparato le sue racchette a una tensione completamente sbagliata. Brekkata in cinque occasioni, ha raccolto appena il 46% di punti con il suo servizio. A fine partita ha detto che le sue corde erano molto più flessibili del solito e dunque non riusciva a controllare la palla.
“Faccio i complimenti a Francoise per la bella vittoria, tuttavia vorrei anche perlare della mancanza di professionalità degli incordatori della Rogers Cup – ha scritto tramite un comunicato diffuso sui social network – dovrebbe essere un torneo di livello superiore, tuttavia le mia racchette avevano almeno 4,5 chili in meno di tensione. E’ stato terribile perché non potevo mettere in atto la mia strategia di gioco. Ero pronta per giocare un buon tennis, avrei potuto offrire un rendimento ben diverso. E’ stato scioccante”. I telai della Zheng sono stati preparati da Simon Greene, uno dei migliori incordatori del Canada, che lavora per l’azienda “Tenniszon”.
Verifiche successive hanno dimostrato che effettivamente la tensione era più bassa: secondo la prima rilevazione c’era effettivamente un dislivello di 5 chili, ma un secondo ricalcolo avrebbe evidenziato che la tensione era di un chilo inferiore rispetto alle richieste della cinese. Insomma, l’arcano pare risolto: la colpa dell’imprecisione è della macchina incordatrice, come ha ammesso il proprietario di Tenniszon, Pierre-Alain Dubois. “Simon ha svolto un lavoro scrupoloso con le racchette della Zheng, ma quella macchina non doveva essere utilizzata in un torneo professionistico perché é piuttosto imprecisa”. Da qui, le scuse per la Zheng. Chissà se sono state accettate.
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