Con una nota sul proprio sito ufficiale l’International Tennis Federation ha annunciato di aver sospeso a vita due giudici di sedia uzbeki, Sherzod Hasanov e Arkhip Molotyagin, scovati in più occasioni a violare il codice di condotta per gli ufficiali di gara. Ritardavano l’aggiornamento dei punteggi “live” per agevolare gli scommettitori.

Brutte notizie per il mondo del tennis-scommesse. Nel pomeriggio odierno l’ITF ha annunciato di aver bannato a vita due giudici di sedia uzbeki, Sherzod Hasanov e Arkhip Molotyagin, perché più volte scovati a violare i codici di condotta degli ufficiali di gara certificati, con l’intento di agevolare gli scommettitori. Le investigazioni di Tennis Integrity Unit hanno portato alla luce numerosi illeciti da parte dei due, riassumibili nelle violazioni degli articoli A10, A13 e B1 del regolamento relativo agli arbitri dell’ITF. Le ragioni della squalifica sono le seguenti:

– Aver utilizzato un telefono cellulare per comunicare in diretta – per tre giorni – i punteggi di alcune partite di un torneo nel quale lavoravano in qualità di ufficiali di gara, precisamente il Futures israeliano di Tiberias del settembre 2015.

Aver ritardato l’aggiornamento del punteggio nei propri palmari (che trasmettono il segnale all’ITF e alle agenzie di scommesse), per permettere a terze parti di trarre guadagno puntando live sugli incontri.

– Aver ritardato l’aggiornamento del punteggio nei propri palmari durante alcuni match da loro arbitrati, e modificato di proposito l’andamento di alcuni game (portandoli sul 40-40, ndr) per un periodo di 7 mesi.

– Che nel gennaio del 2015 Hasanov abbia consigliato ad altri colleghi di partecipare alla manipolazione fraudolenta dei punteggi, compreso – ma non unico – Arkhip Molotyagin.

Non aver riferito agli organi di competenza la condotta scorretta di altri colleghi, pur sapendo che anch’essi manipolavano il sistema del live scoring.

A entrambi è stata immediatamente levata la certificazione (il cosiddetto “bagde”, che va da white a gold, passando per bronze e silver), e non potranno mai più arbitrare alcun incontro nei tornei organizzati da ITF, ATP e WTA. In più, saranno inseriti nella “lista nera” in possesso delle agenzie di scommesse. La questione, e non è la prima (ricordate il caso del croato Denis Pitner?) evidenzia un fenomeno ancora più grave degli illeciti commessi dai giocatori, in quanto gli arbitri – il cui operato, nel corso dei tornei, è controllato dai supervisor inviati da ITF, ATP e WTA – possono commettere degli illeciti anche senza alterare l’esito degli incontri. Come si è visto, basta semplicemente ritardare l’aggiornamento dei punteggi (ovviamente in accordo con qualche scommettitore che promette lauta ricompensa) e il gioco è fatto. Anche se ora che ITF e TIU hanno aperto gli occhi sulla questione, ingannare dovrebbe diventare sempre più complicato.