La curiosa vicenda di Peter Torebko: il tedesco, numero 367 del mondo, ha scritto all'ATP proponendosi come sparring partner per le ATP Finals. Detto, fatto. Sia pure senza compenso, sta vivendo un'esperienza irripetibile. Ha condiviso il campo con Nishikori prima che il giapponese battesse Federer.

A volte non è necessario essere tra i più forti al mondo per essere ammessi al Masters. In un torneo con soli otto giocatori, capita che siano necessari alcuni sparring partner: oltre alle riserve, solitamente l'ATP invita alcuni dei migliori junior. Un paio d'anni fa ci fu Stefanos Tsitsipas, nel 2017 Felix Auger Aliassime. Quest'anno c'è l'argentino Sebastian Baez, ma oltre a lui è spuntato un trentenne, numero 367 ATP. In molti si sono stupiti quando a condividere il campo con Kei Nishikori, prima del match con Roger Federer, è comparso Peter Torebko. Il tedesco, trent'anni, non è mai andato oltre la 182esima posizione ed è un onesto mestierante del circuito minore. Ha vinto dodici tornei ITF, l'ultimo l'anno scorso, e per mantenersi gioca anche alcuni tornei nazionali in Germania, oltre alle gare a squadre in giro per l'Europa. Il suo ultimo impegno è stato uno dei tanti Futures a Santa Margherita di Pula. Poi si è trovato a Londra: “In realtà è stato sempliceracconta Torebkol'idea mi è venuta in mente l'anno scorso, durante una visita al Masters, e così quest'anno ho scritto all'ATP. Sono arrivato dalla Francia e in questi giorni svolgerò diverse sessioni di allenamento”. Anni fa gli era capitato di giocare con Nishikori in un torneo giovanile, mentre stavolta gli fa da umile sparring. Il giapponese è diventato una star internazionale, mentre Torebko ha accompagnato la carriera da giocatore a una laurea in Business Administration. “Prima di giocare ero nervoso come un bambino al primo giorno di scuola – sorride – anche se sono persone normali, non vuoi sbagliare”. Torebko non è stato “istruito” a fare nulla di particolare, anche se prima che arrivasse Nishikori ha palleggiato per qualche minuto con Michael Chang.

IL SOGNO FEDERER E LA REALTÀ ITF
“Abbiamo giocato una ventina di palle, poi è arrivato Kei. Forse voleva essere sicuro che fossi all'altezza! Scherzi a parte, a Nishikori non interessava chi ci fosse dall'altra parte del campo. È arrivato e ha giocato. Era già concentrato prima di affrontare Federer”. Se l'attività di sparring partner può essere remunerativa se si lavora con alcune giocatrici, non è certo il caso delle ATP Finals. Torebko ha scelto di vivere questa esperienza come arricchimento personale, non certo economico. Eppure ne avrebbe bisogno, visto che nel 2018 ha intascato appena 16.000 dollari (lordi).“Qui ho ricevuto soltanto un badge che mi consente di accedere a ogni area. Forse l'anno prossimo chiederò qualcosa!” scherza il tedesco nato in Polonia, che ha firmato parecchi autografi dopo l'allenamento. La sua avventura londinese durerà qualche giorno, perché a breve si sposterà in Francia per tornare a giocare la Premiere Division, l'equivalente della nostra Serie A1, per un circolo di Metz. La sua speranza, come per molti giocatori del suo livello, sarebbe quella di palleggiare con Roger Federer. “L'ho visto giocare diverse volte, ma non ho mai avuto la possibilità di giocarci. Sarebbe molto bello”. D'altra parte, Federer è sempre stato il suo idolo. Chissà se riuscirà a realizzare questo sogno, probabilmente uno degli ultimi per una carriera che forse avrebbe potuto avere una svolta sei anni fa, quando era arrivato al suo best ranking. Per la prima volta, ha potuto giocare le qualificazioni nei grandi tornei. “Avevo un infortunio alla mano ma ho continuato a giocare perché non volevo perdermi quell'occasione, ma col senno di poi è stato un errore”. E così è tornato a giocare nei Futures e da lì si è schiodato soltanto occasionalmente. Attualmente Torebko è 50esimo nel nuovo ranking ITF, quello che stabilirà le entry list nei tornei minori. Sarà dura schiodarsi da lì e giocare esclusivamente i tornei validi per il ranking ATP. Ma a volte basta una mail per togliersi lo sfizio di giocare il Masters. Che lo abbia fatto come sparring non ha, in fondo, molto importanza.