Pubblicata l’entry list delle qualificazioni maschili dell’Australian Open. L’Italia avrà almeno nove rappresentanti, dieci se Federico Gaio dovesse riuscire a entrare, ma servono una dozzina di forfait. Prima volta in uno Slam per Lorenzo Sonego, mentre rinuncia Simone Bolelli: i problemi al ginocchio ne hanno rallentato la preparazione. Dovrebbe ripartire a metà gennaio.Per i più fort(unat)i c’è già un posto nel tabellone principale, con un corposo assegno pronto per essere ritirato anche in caso di sconfitta, mentre per tutti gli altri l’Australian Open 2018 inizierà con le qualificazioni. Un sogno per sedici giocatori, ma da divedere fra i 128 uomini che si presenteranno sui campi blu di Melbourne Park con una settimana d’anticipo. La bella notizia, per il tennis azzurro, è che ben nove di loro battono bandiera tricolore: una discreta percentuale che conferma come, malgrado al momento l’Italia abbia solo quattro top-100, è una delle nazioni che ne piazza di più fra la posizione numero 100 e la 250. È lì che sono racchiusi tutti i membri del gruppetto che si presenterà a Melbourne, che annovera Marco Cecchinato, Stefano Travaglia, Matteo Berrettini, Alessandro Giannessi, Salvatore Caruso, Stefano Napolitano, Lorenzo Sonego, Andrea Arnaboldi e Luca Vanni, che nel 2017 superò le qualificazioni, prima di pescare Tomas Berdych e ritirarsi dopo un solo set per un problema fisico. Proprio il toscano di recente ha disputato addirittura un torneo Futures, pur di raccogliere qualche punto in più ed essere certo di garantirsi un posto nelle qualificazioni, memore del fatto che dodici mesi fa il cut-off della lista iniziale fosse al numero 229 ATP (poi scivolato al numero 246 con dodici giocatori entrati da dietro). Stavolta, invece, è fissato ben undici posizioni più in basso, grazie all’assenza di oltre venti giocatori aventi diritto a partecipare alle qualificazioni. Alcuni partiranno direttamente dal main draw grazie al ranking protetto o alle wild card, ma ci sono anche dei giocatori che in Australia non si vedranno proprio. Come tre ex top-10 quali Tipsarevic, Gulbis e Melzer, oppure Janowicz, Klizan e anche il nostro Simone Bolelli.
BOLELLI RINUNCIA, LA “PRIMA” DI SONEGO
Malgrado un 2017 meno brillante delle attese, il bolognese si è costruito comunque una classifica che gli permette di entrare con agio nei tabelloni di qualificazione dei Major (è numero 171), ma ha deciso di rinunciare alla trasferta australiana per recuperare dal fastidio al ginocchio che gli ha creato qualche difficoltà nel finale di stagione. L’aveva anticipato una decina di giorni fa, in occasione della finale del Campionato di Serie A1 vinto col Circolo Canottieri Aniene, spiegando che la sua stagione dovrebbe iniziare a metà gennaio col Challenger tedesco di Koblenz, seguito – in caso di convocazione – dal duello di Coppa Davis di Morioka fra Giappone e Italia. Due le novità italiane a Melbourne: Matteo Berrettini, che dopo aver giocato l’Australian Open juniores disputerà per la prima volta il torneo dei grandi (dopo essere entrato nel giro delle “quali” Slam solo da qualche mese) e Lorenzo Sonego, all’esordio assoluto in un torneo del Grande Slam. Il 22enne torinese, che a settembre era scivolato fuori dai primi 440 del mondo, sorride grazie a un finale di stagione da urlo, che l’ha visto vincere il Challenger di Ortisei, arrivare in finale al successivo e raccogliere un titolo e due finali a livello Futures. I due giovani (tre con Stefano Napolitano) sono quelli da cui attendersi di più, insieme a Stefano Travaglia, che dopo la qualificazione back-to-back a Wimbledon e Us Open punta al tris. Possibilità di entrare nelle qualificazioni anche per Federico Gaio, fuori di 12 posti, e Lorenzo Giustino, fuori di 16. Per il secondo le chance sembrano pochissime, mentre il primo potrebbe riuscirci. Comunque andrà, il faentino può vivere la situazione con moderata tranquillità: ha già deciso che andrà in ogni caso in Australia, e se non dovesse entrare nelle qualificazioni a Melbourne disputerà il Challenger di Canberra, in programma nella stessa settimana.