Due ex giocatori a livello future sognano di realizzare “The Tour”, un film sulla vita dei tennisti nel circuito. Hanno il supporto di John Isner, ma servono altri 100.000 dollari. Possiamo aiutarli anche noi!
Il trailer del film “The Tour”
Di Riccardo Bisti
Tanti tennisti vivono storie da film. Centinaia di giocatori accarezzano il sogno, ma non riescono ad afferrarlo. Piccoli eroi che rinunciano a tutto per conquistarsi un posticino al sole. Storie di viaggi nei posti più improbabili, prize money inesistenti…una lotta per la sopravvivenza, dove la tua unica arma è la racchetta e i proiettili sono palline gialle spesso spelacchiate, perché nei challenger e nei futures non vengono cambiate così spesso come nel circuito maggiore. Il tennis ha avuto un po’ di spazio nella cinematografia tradizionale: l’apice si è toccato nel 2004 con “Wimbledon”, commedia romantica dall'ambientazione di lusso ma ben poco realistica, sia per la trama che per tante (improbabili) scene agonistiche. Nel cast c’era anche Dominic Inglot, attuale top 100 del ranking di doppio. Ma a breve potrebbe arrivare un film che ci aprirà gli occhi sul sottobosco del nostro mondo, quello più vero, quello dove a fine mese devi ringraziare Iddio se hai chiuso in pari. Il film sarà una produzione indipendente e si intitolerà “The Tour”. Prodotto dagli ex giocatori Jeremy Mitchell e Brad Benedict, si propone di disegnare un ritratto il più possibile veritiero del circuito mondiale. Diversi giocatori stanno offrendo il loro supporto per la buona riuscita del progetto. Tra loro ci sono John Isner e Sam Querrey, i quali dovrebbero fare anche una breve apparizione. Isner è una vecchia conoscenza di Benedict: i due erano compagni di squadra presso l’Università della Georgia. L’attuale numero 1 americano sta provando a dare visibilità al progetto tramite il suo account Twitter. Diversi altri giocatori hanno dato il loro supporto tramite un video: Melanie Oudin, Ryan Sweeting, Eric Butorac, Jean Julien Rojer e Jamie Hampton.
Mitchell e Benedict inseguono il progetto da anni. Come ex giocatori, sognano di offrire uno sguardo genuino dell’"American Dream". “The Tour” racconterà le storie più incredibili, ma incredibilmente vere. I viaggi, le sconfitte, le relazioni che si instaurano…un altro obiettivo è rendere omaggio al tennis, magari allargare la base degli appassionati. Mitchell è convinto: “Il tennis merita un film tutto per sè”. Entrambi i produttori hanno un passato da giocatori. Mitchell ha iniziato a giocare a tre anni e ha avuto la possibilità di allenarsi con coach di livello e condividere il campo con Andy Roddick e le sorelle Williams. A 18 anni ha provato a diventare professionista, ma ha raccolto qualche punto ATP soltanto in doppio. In carriera, ha “guadagnato” la miseria di 311 dollari. Ha iniziato a recitare per pagarsi la sua vita nel tour e ha scoperto una passione. Adesso cercherà di mischiarle. Benedict viene da una famiglia di tennisti, ha giocato con l’Università della Georgia e nel 2007 ha giocato il campionato NCAA insieme a Isner. Un paio d'anni fa, ha provato le qualificazioni al challenger di Calabasas, raccogliendo un paio di game. Come detto, l’obiettivo è realizzare un film indipendente: se è vero che oggi non servono più budget milionari, i produttori hanno bisogno di altri 100.000 dollari che stanno chiedendo tramite Kickstarter, un modello di finanziamento in cui i costi devono essere coperti interamente altrimenti non c’è alcun passaggio di denaro.
La trama? Il protagonista è un giovane coach: dopo aver appreso che il padre (con cui non ha più relazioni) è malato, si tuffa nel circuito minore nella speranza di rimettere in sesto il loro rapporto vincendo lo Us Open. Il film si sviluppa raccontando i viaggi di città in città al seguito di un gruppo di sgangherati aspiranti professionisti, con i quali condivide gioie (poche), spese e delusioni (tante). Per tutta la durata del film, conviverà con l’ansia feroce di dover diventare grande e rendere orgoglioso il padre. “The Tour” è ispirato dal "vissuto" di Jeremy Mitchell nel circuito Future. Come centinaia e centinaia di ragazzi, Jeremy ha passato gli anni più belli della gioventù sognando di diventare un campione del tennis. Ma non sempre talento e grinta sono sufficienti, così ha dovuto trovare un sistema per finanziare il suo sogno. Mitchell è convinto che il tennis sia uno sport troppo “elitario”, con evidenti difficoltà di accesso per determinate classi sociali (negli Stati Uniti è particolarmente vero: o trovi un “pazzo” come Richard Williams, altrimenti è difficile che le minoranze etniche possano intraprendere un certo percorso). Per questo, “The Tour” prova anche a richiamare l’attenzione sul problema, con la speranza di ispirare un maggiore coinvolgimento da parte di tutti. Chiunque volesse contribuire alla realizzazione del film, può effettuare un’offerta tramite questo sito: si va da un minimo di 10 dollari a un massimo di 10.000 (e oltre). Attualmente sono stati raccolti poco meno di 15.000 dollari. La strada è ancora lunga, ma noi facciamo il tifo affinchè “The Tour” possa vedere la luce. Il mondo dei piccoli tornei non è mai stato raccontato abbastanza. TennisBest ci prova settimana dopo settimana, ma un film sarebbe la sublimazione, il miglior riconoscimento per un mondo tanto duro quanto affascinante.
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