Anche Porto Rico può esultare: la 19enne Monica Puig ha tutte le qualità per emergere. “Sarò folle, ma voglio chiudere l’anno tra le prime 20”. La mamma l’ha chiamata così in onore alla Seles.
Monica Puig è salita al numero 107 ATP
 
Di Riccardo Bisti – 9 gennaio 2013

 
Quando ha messo al mondo sua figlia, Melanie Molitor non ha avuto dubbi. Ha chiamato sua figlia Martina in onore alla grande Navratilova. E’ nato così il mito di Martina Hingis, dominatrice nella seconda metà degli anni 90. Il 27 settembre 1993, la signora Astrid era altrettanto sicura. Rimasta scioccata dalla follia di Gunther Parche, che pochi mesi prima aveva accoltellato Monica Seles, non ha avuto dubbi a chiamare la figlia come la serba. E’ nata così l’avventura tennistica di Monica Puig, stella dello sport portoricano. La madre è un’ex giocatrice e sa cosa bisogna fare per arrivare in cima. “E’ una ragazza dolce, socievole. Bisogna darle una mano a essere più disciplinata. Ma come genitori dobbiamo responsabilizzarla, nel tennis non può dipendere da mamma e papà”. Per questo l’hanno affidata alle cure del coach belga Alain De Vos, ex collaboratore di Carlos Rodriguez (storico coach di Justine Henin, oggi al fianco di Na Li) presso l’Accademia Sixth Sense. De Vos la segue da quando aveva 14 anni e l’ha fatta diventare una giocatrice vera. “Può raggiungere il suo sogno – dice – se si applica al 100% può farcela”. La pensava così anche Ken Meyerson, agente del team Lagardere, che ha già sotto contratto Azarenka, Wozniacki e altri ancora. Ha messo sotto contratto la Puig nel 2010, ed è stato uno degli ultimi regali alla sua società prima di morire ad appena 47 anni. “Mi emoziono un po’ a parlare di Ken. Sin dall’inizio mi diceva che io sarei stata la sua rockstar – racconta la Puig – ogni cosa che faccio la devo a lui. Quando mi vide la prima volta, disse che avevo qualcosa di speciale e che mi avrebbe aiutato. Credo che mi stia aiutando ancora oggi”.
 
Cosa ha di speciale questa ragazza? Intanto è la migliore latinoamericana del ranking WTA. Tra gli uomini ce ne sono tanti, tra le donne è un disastro. A Brisbane ha vinto quattro partite e per poco non superava Angelique Kerber, numero 5 del mondo, forzata fino al tie-break del terzo set. “Ho avuto la sensazione di poter giocare contro una top 5 – ha raccontato dopo il match – lei ha vinto perché è più abituata a queste situazioni, mentre io sto appena iniziando”. Nel 2012, al suo primo anno lontano dal mondo junior, ha vinto due tornei ITF in Francia (Jouè-les-Tours e Poitiers) e si è portata a ridosso delle prime 100. Le hanno anche dato un soprannome: “Pica”, il femminile del nickname di Juan Monaco: “Il mio coach dice che per arrivare bisogna spaccare (picar, ndr) le pietre”. Nonostante la mamma l’abbia chiamata Monica, la Puig è cresciuta nel mito di Jennifer Capriati. “Da piccola non seguivo molto il tennis maschile, adesso invece lo guardo e tendo a idolatrare gli uomini perché ormai vedo le tenniste come rivali”. La ragazza ha le idee chiare, e non ha paura ad esprimerle: “Tante persone potrebbero darmi della pazza, ma io vorrei chiudere il 2013 tra le prime 20. So che è un obiettivo difficile, ma ragionando giorno dopo giorno credo di avere il potenziale per farlo. Il mio gioco è pronto, la mente e pronta e ho voglia di lavorare duramente per raggiungere il mio sogno”
 
Quando torna a San Juan, nella sua Porto Rico, avrebbe voglia di tuffarsi in acqua e passare più tempo possibile in spiaggia, ma la nostalgia di casa è talmente grande che dedica tutto il tempo alla famiglia, in particolare al padre (un ingegnere meccanico) e al suo adorato cane. Ad appena 19 anni, la Puig mostra una certa maturità. “Mi sono diplomata quest’anno ed è stato un sollievo. Raggiungere l’obiettivo è stato stressante, ma per me era una priorità perché avevo bisogno di un piano di riserva se qualcosa dovesse andare storto con il tennis”. Questa settimana, Monica non ha giocato nessun torneo WTA perché è impegnata nelle qualificazioni dell’Australian Open, al via stanotte a Melbourne Park. Accreditata della seconda testa di serie, farà il suo esordio contro la cinese Qiang Wang. Per lei sarà un ritorno al passato, poiché due anni fa raggiunse la finale nel torneo junior.