Claudio Pistolesi pone l’accento sulla mancata convocazione del romano ma dà fiducia a Bolelli. “Contro Berdych ha il 50% di chance. Lo ha battuto indoor quando lo allenavo io…”
Simone Bolelli affronterà Tomas Berdych nel secondo singolare della prima giornata
Di Riccardo Bisti – 9 febbraio 2012
Come tre anni fa a Genova. Prima Seppi, poi Bolelli. Dal 2009 a oggi è successo di tutto, ma i fattori sono sempre gli stessi. Repubblica Ceca-Italia parte così: siamo sfavoriti ma pieni di speranze. Si parte alle 16 (diretta su SuperTennis) con Stepanek-Seppi, poi ci sarà Berdych-Bolelli. Ciò che sorprende (ma non troppo) è la decisione di schierare Bolelli in singolare. Numero 135 ATP, il bolognese è da tempo lontano dal giro del grande tennis. Se lo scorso anno non avesse avuto la fortuna di entrare come lucky loser al Roland Garros e a Wimbledon (e la bravura di sfruttare l’occasione) sarebbe intorno al numero 200 ATP. Una bestemmia tecnica, ma tant’è. Ma sulla partita secca può dire la sua. E contro Tomas Berdych i precedenti dicono 2-2. Bolelli è l’unico italiano ad aver battuto il ceco sul sintetico indoor. E’ accaduto a Basilea nel 2008, quando era ancora seguito da Claudio Pistolesi. E allora il parere del coach romano assume un valore ancora più importante. Lo intercettiamo a Monaco di Baviera, dove si trova prima di volare a Doha e Dubai per seguire Daniela Hantuchova, con cui proseguirà la collaborazione dopo il periodo di prova. Quando lo informiamo della scelta di far giocare Bolelli, la risposta è pronta: “Era prevedibile. E mi fa ridere la prevedibilità della scelta. Sapete una cosa? Penso a Flavio Cipolla e trovo che la sua assenza sia una profonda ingiustizia. Nello sport dovrebbe prevalere il merito, e chi più di Cipolla meritava la convocazione? Secondo me non solo doveva essere convocato, ma doveva giocare in singolare. Lo dicono i suoi risultati nel circuito, anche negli Slam. Ha battuto gente come Davydenko, Nishikori, Tomic, Dolgopolov, ha lottato con Tsonga…che doveva fare di più?”. Però alla fine gioca Bolelli, nonostante Cipolla sia 50 posizioni più avanti. “Con il lavoro fatto con me, Simone ha battuto Berdych a Basilea. Non escludo che possa ripescare qualche idea e magari ce la faccia. Può essere che vinca, io mi sbilancio e gli do un 50% di chance. In linea teorica, la scelta di farlo giocare non è sbagliata. Lo ha già battuto, non avrà alcuna pressione e se perde “non fa niente”. Ma credo che sia una questione di principio: Cipolla avrebbe dovuto esserci. E non dicano che io voglio fare il capitano di Coppa Davis: come potrei farlo, visto che non ho nemmeno la tessera FIT?”
Quando si parla di Bolelli è difficile non pensare a Pistolesi. Insieme hanno raggiunto traguardi importanti. Il loro sodalizio era a lungo termine: l’accordo era fino al 2013, segno che la progettualità era importante: “Era una scelta di vita” puntualizza Pistolesi. E allora ci si domanda: dove sarebbe arrivato Bolelli se la collaborazione non si fosse bruscamente interrotta? “Non ci sarà mai la controprova, ma ascoltando il parere dei vari coach e della comunità del tennis mondiale, probabilmente non sarebbe mai uscito dai top 40. Bastava osservare la realtà, i risultati e soprattutto l’atteggiamento che aveva in campo, anche in partite perse come quella a Dubai con Gasquet o a Madrid con Murray”. Pistolesi teneva molto al progetto Bolelli, lo si evince dalla passione con cui ne parla e da come ricordi certi risultati. Basta dargli l’input ed eccolo snocciolare le vittorie su Cilic, Del Potro, Gonzalez, Baghdatis, Mathieu, Berdych, Tipsarevic, Soderling e altri ancora. “Il tennis italiano ha perso una grande occasione, penso che avrebbe potuto lottare per entrare tra i primi 10”. Quando gli facciamo presente che ci sembra un azzardo, ha la risposta pronta. “Perché siete condizionati dagli ultimi 3 anni, ma allora non era una bestemmia. Sono entrati tra i primi 10 giocatori come Wawrinka, Robredo, Youzhny, adesso c’è Tipsarevic. Simone ha qualcosa in meno rispetto a loro? Non credo”.
Corrado Barazzutti ha giustificato la scelta di Bolelli con le condizioni di salute di Potito Starace, febbricitante nei giorni scorsi ma adesso pienamente recuperato. Come a Genova, Starace è stato fatto fuori dalla formazione titolare. Come l’avrà presa, lui che è il leader carismatico di questa nazionale? “Credo che non abbia grossi problemi – dice Pistolesi – perché si gioca indoor. Lui si sente il più forte sulla terra, al limite sul cemento all’aperto, ma indoor non ha vinto molte partite. Potito è una persona intelligente ed è il primo a rendersi conto che le condizioni non sono ideali”. Nel frattempo, da Ostrava, arrivano le dichiarazioni di Bolelli: “Non sono sorpreso di essere stato schierato. Sapevo delle condizioni di Potito e comunque questa è una superficie sul quale mi trovo bene, quindi sono arrivato qui già consapevole di poter giocare in singolare. Contro Berdych la cosa più importante sarà l’atteggiamento in campo, la grinta, la voglia di lottare. Il tennis verrà di conseguenza, ma devo essere pronto a soffrire su ogni palla. Berdych ha un punto debole? Tutti ne abbiamo uno… Berdych è molto forte, ma anche lui è vulnerabile. Ho già in mente qualcosa, vedremo se basterà…”. Chissà che non abbia in mente le stesse cose che tre anni e mezzo fa gli fecero azzannare lo scalpo di Berdych a Basilea. Di certo deve cancellare quelle che lo hanno fatto perdere contro Maxime Teixeira nelle qualificazioni di Montpellier. Che la pugna abbia inizio.
REPUBBLICA CECA – ITALIA (Ostrava, sintetico indoor) *
Radek Stepanek vs. Andreas Seppi
Tomas Berdych vs. Simone Bolelli
Frantisek Cermak / Lukas Rosol vs. Potito Starace / Daniele Bracciali
Tomas Berdych vs. Andreas Seppi
Radek Stepanek vs. Simone Bolelli
* I capitani possono modificare la formazione fino a un’ora prima dei vari incontri. In particolare, è probabile che le coppie di doppio non siano le stesse indicate in sede di sorteggio.
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