Daniel Lee e la sorella Alex Lee Barlow, i due spettatori vittime di una frase razzista di Michael Llodra, hanno detto la loro sulla questione. Intervistata dal New York Times, la Barlow ha detto: "Llodra guardava direttamente verso di me. Non lo ha detto particolarmente forte, ma lo ha fatto guardandoci in faccia". Lee Barlow ha detto di aver ricevuto una chiamata da Llodra, a differenza di Daniel Lee che ha aggiunto: "Credo che 2.500 dollari non siano abbastanza. E' uno schiaffetto sul polso. La gente non ha capito che noi siamo degli spettatori paganti che, in un certo senso, gli hanno dato dei soldi per vederlo giocare. E' una situazione diversa rispetto agli abusi verso gli ufficiali di gara o tra spettatori stessi. Se vai ad assistere a un torneo non ti aspetteresti mai un'accusa razzista. C'è stato un altro errore: noi non siamo cinesi, ma siamo americani di origine coreana. Alex stava incitando Gulbis in inglese, l'unica lingua che conosce. Di certo i nostri idoli, Nadal e Del Potro, non avrebbero reagito come Llodra. Ad ogni modo, nonostante l'esperienza terribile ci siamo divertiti lo stesso. Crediamo, tuttavia, che l'ATP dovrebbe emettere una dichiarazione di condanna verso Llodra e non limitarsi a una multa simbolica". Il francese ha parlato al sito d'informazione SINA.com, dichiarando: "Le mie parole non erano rivolte alla Cina. Amo i cinesi, potrei fare l'amore con una ragazza cinese!".. Intervistata dal New York Times, la Barlow ha detto: "Llodra guardava direttamente verso di me. Non lo ha detto particolarmente forte, ma lo ha fatto guardandoci in faccia". Lee Barlow ha detto di aver ricevuto una chiamata da Llodra, a differenza di Daniel Lee che ha aggiunto: "Credo che 2.500 dollari non siano abbastanza. E' uno schiaffetto sul polso. La gente non ha capito che noi siamo degli spettatori paganti che, in un certo senso, gli hanno dato dei soldi per vederlo giocare. E' una situazione diversa rispetto agli abusi verso gli ufficiali di gara o tra spettatori stessi. Se vai ad assistere a un torneo non ti aspetteresti mai un'accusa razzista. C'è stato un altro errore: noi non siamo cinesi, ma siamo americani di origine coreana. Alex stava incitando Gulbis in inglese, l'unica lingua che conosce. Di certo i nostri idoli, Nadal e Del Potro, non avrebbero reagito come Llodra. Ad ogni modo, nonostante l'esperienza terribile ci siamo divertiti lo stesso. Crediamo, tuttavia, che l'ATP dovrebbe emettere una dichiarazione di condanna verso Llodra e non limitarsi a una multa simbolica". Il francese ha parlato al sito d'informazione SINA.com, dichiarando: "Le mie parole non erano rivolte alla Cina. Amo i cinesi, potrei fare l'amore con una ragazza cinese!".