ROMA. Alcune dichiarazioni di Andreas Seppi, raccolte insieme a coach Massimo Sartori, al termine dell’eroica vittoria contro Wawrinka. "Dovevo spingere e l'ho sempre fatto".
La grande gioia di Andreas Seppi
(Foto Costantini – FIT. E' di Costantini anche la foto in home page)


TennisBest – 18 maggio 2012


Ecco le parole di Andreas a TennisBest dopo la grande impresa su Wawrinka.

Qual è stata la chiave del match con Wawrinka?
Spingere, spingere, spingere. Lui voleva rallentare il ritmo perché ha più “mano”, più sensibilità. Però io sono stato bravo ad alzare il ritmo ogni volta che ho potuto. E poi so che lui ogni tanto si incasina quindi, anche quando ero sotto 2-5 al terzo, ho sempre creduto di poter rimontare. Anche se chiaramente alla fine poteva vincere chiunque.
 
Le sensazioni durante il match?
Fantastiche. Sono quelle per le quali sudo ogni giorno sul campo da vent’anni. Sentire i cori, i po-po-po-po-po come per i Mondiali di calcio è qualcosa di difficile da descrivere. Giocare con questo pubblico rende tutto ancora più speciale.
 
In quale momento negli ultimi mesi hai capito che qualcosa stava cambiando?
La vittoria a Eastbourne, il mio primo successo ATP, è stata una grande iniezione di fiducia. E poi quando con coach Sartori mi sono spostato da casa mia a Bordighera. E’ stata una scelta forzata da alcune vicende ma dove ci ho messo la faccia e abbiamo deciso insieme di dare uno sprint. I risultati si vedono.
 
Quali sono ora gli obiettivi?
I primi due sono stati raggiunti: raggiungere un livello di gioco da top 20 e migliorare il mio best ranking (da lunedì sarà, come minimo, n.24. E’ stato 27 tre anni fa n.d.r.). Ora stiamo lavorando su un paio di aspetti tecnico-tattici, tra i quali aggiungere qualche incursione a rete in più, per fare ancora un passo in avanti.
 
Anche fisicamente sembri molto cresciuto.
Devo dare credito al mio nuovo preparatore atletico, Dalibor Sirola, col quale ho lavorato molto sull’elasticità muscolare. In campo mi sento molto meglio e anche oggi, pur dopo tre ore di lotta, mi sentivo bene e riuscivo a spingere.
 
Ora, nei quarti di finale, Roger Federer.
Beh, era meglio Ferrero! Sarà chiaramente un match durissimo ma anche un grandissimo onore. E vediamo cosa succede…