Toni Nadal fa il giro delle radio spagnole per rassicurare sulle condizioni del nipote. “Ci avevano consigliato di stare fermi più a lungo per risolvere il problema. Basta mettere toppe. Forse rientra per la Davis”
L’occhio vigile di Toni Nadal sul nipote Rafael
 
Di Lorenzo Cazzaniga – 16 agosto 2012

 
Il ritiro di Rafael Nadal dallo Us Open
ha alimentato le opinioni più disparate. Quando Benito Perez Barbadillo ha detto che Rafa non è infortunato al ginocchio ma che, semplicemente, “non è pronto fisicamente”, se ne sono dette e scritte di ogni tipo. Qualcuno sostiene che potrebbe rientrare direttamente nel 2013. Qualcun altro pensa che Rafa non sarà più lo stesso. Qualcun altro ancora è arrivato dire che la carriera dello spagnolo è giunta al capolinea, magari ricordando la vecchia affermazione di Andre Agassi. Qualche anno fa, il Kid di Las Vegas disse che Nadal stava firmando una serie di cambiali con il suo corpo che poi non sarebbe riuscito a pagare. E infine sono giunte tante insinuazioni basate sul nulla, neanche meritevoli di essere citate. Di sicuro vale la pena riportare le affermazioni di Toni Nadal, vero e proprio demiurgo del fenomeno Rafa. Nella notte di ferragosto, Antonio (questo è il suo vero nome) Nadal è intervenuto in diversi programmi radiofonici spagnoli dove ha provato a chiarire la situazione. Per l’esattezza, è intervenuto a “El Larguero” su Cadena Ser, “Al Primer Toque” di Onda Cero, “El Partido de las 12” su Cadena Cope oltre a due interventi su RAC1 e IB3. Toni Nadal ha cercato di calmare le acque e tranquillizzare la popolazione tennistica, mai preoccupata come oggi. Ecco un estratto delle frasi più significative.
 
“La stagione di Nadal non è finita. Di fatto, il suo obiettivo è tornare in tempo per la Coppa Davis”
 
“Siamo arrivati al top alle ultime fasi del Roland Garros e male ai primi giorni di Wimbledon”
 
“La carriera di Rafa non corre alcun pericolo. Faremo in modo di non dover arrivare a un intervento chirurgico. L’obiettivo è allungare la carriera di Rafa il più possibile e consentirgli di competere con tranquillità. E’ giunto il momento di non mettere più una pezza, ma risolvere definitivamente i problemi”
 
“Questa settimana ci siamo allenati bene pensando di andare allo Us Open, ma non essendo al 100% era meglio lasciar perdere”
 
“Non ci sono date stabilite, ma sono fiducioso che sia pronto per la Davis. Senza andare allo Us Open saremo fermi quasi un mese in più, e dovrebbe essere sufficiente”
 
“Già tempo fa dissero che sarebbe stato più conveniente uno stop più lungo per recuperare come Dio comanda”
 
“Rafa ha già iniziato a pensare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro”

 
Quando gli hanno fatto “la” domanda, ovvero cosa abbia esattamente il nipote, Toni ha detto che si tratta di “problemi complementari alla tendinite”. Abbiamo anche appreso che non si allenerà fino a martedì prossimo a causa di un torcicollo. Un dottore che lavora per una delle radio ha detto che Nadal soffre di un processo degenerativo al tendine che richiede tre mesi di riposo per un completo recupero. Il mistero non è risolto e probabilmente resterà tale fino al ritiro di Nadal. Poi, chissà. Ad ogni modo, le dichiarazioni di Toni hanno rasserenato l’ambiente spagnolo e adesso si respira un moderato ottimismo. La semifinale di Coppa Davis contro gli Stati Uniti dovrebbe segnare il rientro, in vista di un finale di stagione da giocare in assoluta tranquillità. In tal caso, sarebbe smentito persino un giornalista di grande fama come Jon Wertheim, che nel suo “Mailbag” settimanale ha scritto che realisticamente non vedremo in campo lo spagnolo prima dell’Australian Open 2013. La vicenda di Rafa avrebbe una sua linearità se non ci fosse tutto questo mistero attorno alle reali ragioni del suo problema. Visto l’interesse spasmodico che genera, perché non diffondere un bollettino medico chiaro e preciso con le reali condizioni fisiche del ragazzo? Così facendo non si fa altro che alimentare supposizioni di ogni genere…