I programmi di Roger Federer erano chiari. Dopo Wimbledon aveva deciso di prendersi sei mesi di stop, rimandando tutto al 2017. E lui, bravo nel pianificare ogni cosa, aveva stabilito che il rodaggio sarebbe durato fino ad aprile. Per questo, la vittoria all'Australian Open è stata tanto straordinaria quanto inattesa. Vincere il 18esimo Slam non ha cambiato le prospettive:, Roger lo ha ribadito a Indian Wells, nella consueta tavola rotonda pre-torneo con i giornalisti. “Non voglio buttare tutto a mare soltanto perché ho vinto l'Australian Open – dice Federer – provo a vivere nel modo più rilassato possibile, anche se capisco che il botto in Australia ha fatto sì che la gente si aspetti subito grandi cose. Io non la vedo così. Mi sento ancora in fase di recupero, senza aspettative”. Ripensando all'incredibile esito di Melbourne, ha ammesso quali fossero le sue speranze alla vigilia. “Un quarto turno sarebbe stato ottimo. Un piazzamento nei quarti, incredibile. Dico davvero”. Dopo la vittoria su Jurgen Melzer al primo turno, in effetti, aveva detto ai giornalisti che sarebbe stato contento anche in caso di sconfitta, perché finalmente non aveva infortuni. Il suo amico Stan Wawrinka non è troppo d'accordo, poiché Federer era ancora in grado di giocare una semifinale Slam (Wimbledon) prima dello stop. Insomma, i 6 mesi potrebbero essere stati addirittura benefici per ricaricare il suo corpo. “Tutti sanno che Roger può battere chiunque, quando è in forma”. Kei Nishikori, che a Melbourne si è arreso in cinque set, ha detto che Federer avrà ancora la possibilità di vincere un altro Slam e fare 19.
“NUMERO 1 ATP? RIDICOLO PARLARNE ORA”
La vittoria a Melbourne lo ha riportato tra i top-10, ma non gli ha evitato un tabellone complicatissimo a Indian Wells: esordirà domenica e negli ottavi avrebbe Rafael Nadal, in vista di un possibile quarto contro Djokovic. Dall'alto della sua esperienza, Federer non si preoccupa. Potrebbe essere altrimenti, dopo quasi 20 anni di professionismo? “Alcuni scontri diretti non ci saranno neanche, perché certi giocatori si elimineranno tra loro. Io sono qui per affrontare i migliori e non importa se succede in finale, in semifinale o negli ottavi…anzi, penso che sia meglio affrontarli presto. Non vedo l'ora”. Ma c'è un punto su cui Federer insiste: la vittoria in Australia non ha cambiato i suoi piani sul breve termine. Ad esempio, non punta a tornare numero 1, almeno per adesso. “Ovviamente piacerebbe a tutti esserlo, ma in questo momento Sir Andy Murray è lassù e merita di starci. Se volessi farcela, visto che non posso giocare lo stesso numero di tornei di Andy o di altri giocatori, dovrò vincere tanti grandi aventi. Ad oggi, è un grande interrogativo.. Adesso ho appena finito di smaltire la soddisfazione per l'Australian Open. Se l'occasione si presenterà, potrei iniziare la caccia. Ma adesso sono talmente lontano dall'obiettivo che sarebbe ridicolo parlarne”. Vero. E onesto. Ma alla vigilia del torneo sembrava ridicolo anche soltanto ipotizzare un suo successo a Melbourne. Dovesse fare l'impresa a Indian Wells, forse, Roger potrebbe dire che la sua convalescenza è davvero terminata.