Palito non ci sarà contro l’Italia, ma la sua federazione ha scelto di tenere un basso profilo per convincerlo a giocare i match successivi. “In fondo, nella lettera, ha lasciato uno spiraglio…”. 
Sarà possibile rivedere Juan Martin Del Potro con la casacca dell'Argentina?

Di Riccardo Bisti – 19 novembre 2013

 
La lettera di Juan Martin Del Potro ha fatto clamore. Il numero 1 argentino ha deciso di non giocare il primo turno di Coppa Davis contro l’Italia, lasciando in braghe di tela un'intera nazione. Tuttavia, la rottura è meno profonda di quel che sembra. C’è infatti una differenza sostanziale rispetto alla presa di posizione dell’anno scorso, quando disse che non avrebbe giocato per tutto l’anno. Stavolta, pur attaccando sia la AAT che alcuni giornalisti, ha detto di aver valutato attentamente i pro e i contro e di aver deciso di non giocare contro l’Italia, anche perché da quando gioca in Davis ha partecipato solo in un’occasione al primo turno (in Austria nel 2007, esordio assoluto). Tuttavia, non c'è alcuna allusione ai match successivi. Se i suoi compagni riusciranno a battere l’Italia, non è esclusa una sua presenza contro Stati Uniti o Gran Bretagna. Di sicuro la AAT tornerà alla carica, magari in modo diverso. La famosa lettera è arrivata nella mattinata di venerdì, in forma privata. Qualche ora dopo, il giocatore ha scelto di renderla pubblica. E allora sono cambiate le strategie fedeali: inizialmente volevano rispondere, sempre in forma privata, ma dopo il ludibrio pubblico hanno scelto il basso profilo. Un breve comunicato ha parlato della mancata disponibilità del giocatore per la sfida contro l’Italia, e che per questa ragione l’Italia sarà ospitata sulla terra battuta. Martedì ci sarà un’assemblea dei vertici federali per valutare la situazione e mettere in atto una strategia.
 
Il presidente federale Arturo Grimaldi non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma Radio Rivadavia ha raccolto la sua testimonianza. Ancora una volta, nonostante gli attacchi del giocatore, ha scelto di tenere un basso profilo. “Non voglio entrare in polemica con Juan Martin, non sarebbe corretto che il presidente AAT faccia polemica con il miglior giocatore argentino. Gli ho scritto una lettera in cui gli ho detto che mi sarebbe piaciuto averlo in squadra. Il massimo sarebbe poterci parlare. Oltre alla lettera, l’ho cercato al telefono. Noi abbiamo fatto il possibile per avere un buon dialogo. Non abbiamo nulla da rimproverargli, rappresenta l’Argentina ogni settimana. Non ci sarà nella prima partita, ma ha lasciato aperto uno spiraglio per gli incontri successivi”. Difficile capire come si siano sviluppati i rapporti, ma sembra che lo staff di Del Potro sia rimasto soddisfatto dalla reazione ai contenuti della lettera. L’impressione è che molto del futuro di Del Potro passi dall’esito della sfida contro l’Italia. Per l’Argentina sarebbe molto diverso cercare di convincerlo per un’affascinante sfida contro gli Stati Uniti o per una trasferta in Gran Bretagna, piuttosto che per uno spareggio-salvezza: l’albiceleste non lo gioca addirittura dal 2001. Convincere Palito a giocare in Davis a pochi giorni dallo Us Open, per evitare la B, sarebbe molto più complicato.
 
Nel frattempo, Delpo si gode le vacanze e sta pianificando il futuro immediato. Anche lui, come molti top-players, giocherà diverse esibizioni nel periodo di off-season. Dal 28 novembre parteciperà a un torneino alle Barbados con Murray, Gasquet e Almagro, mentre il 7 dicembre sarà impegnato contro Lleyton Hewitt sul campo del Gimnasia y Esgrima La Plata. Si concederà una sgambata anche il 21 dicembre, per festeggiare i 70 anni del Club Carrasco di Montevideo, quando giocherà contro Pablo Cuevas. Il suo calendario di inizio 2014 prevede la partecipazione al torneo ATP di Sydney (un ritorno dopo le partecipazioni nel 2011 e nel 2012) e, dopo l’Australian Open, i tornei ATP 500 di Rotterdam e Dubai. Quest’anno, Del Potro è stato il Re dei tornei di questo livello, vincendone ben quattro: Rotterdam, Washington, Tokyo e Basilea. Al contrario, Argentina-Italia dovrebbe giocarsi a Mar del Plata, presso il Patinodromo, in grado di ospitare fino a 8.000 persone. Superata la concorrenza dello storico Lawn Tennis Club, nonché di Parque Roca, sede abituale dal 2006, inizialmente scartata per lavori di ammodernamento ma poi tornata disponibile. In riva all’Oceano Atlantico, l’Argentina cercherà di esorcizzare il ricordo della drammatica (per loro) finale del 2008. L'ITF ha concesso una proroga fino al 20 novembre per annunciare la sede, ma non dovrebbero esserci sorprese.