di Fabio Colangelo
Two, è meglio che one! Chi non ricorda lo storico spot-tormentone di un noto gelato, che negli ultimi dieci anni ci ha ricordato continuamente quanto due sia meglio di uno? Sicuramente in tanti, compresi i nostri azzurri di Davis, ai quali però bisognerebbe domandare se concordano con quanto dice la pubblicità.
Come accade oramai da qualche anno, al termine di ogni incontro della nostra nazionale emerge il “problema” doppio. Questa splendida disciplina che per l’Atp sembra rappresentare più un fastidio che uno spettacolo da incentivare, diventa fondamentale nelle quattro settimane in cui si gioca la Coppa Davis. Come ha fatto capire Barazzutti in questi giorni, i nostri non amano dover dividere il campo con un compagno, e soprattutto non giocano un doppio “classico” (dove si cerca la rete a ogni occasione possibile). Considerata però l’assenza di Seppi in Olanda, il punto del sabato diventa ancor più importante, anche perché con ogni probabilità giocheremo su superficie rapida (erba forse?), e sarà fondamentale poter schierare i migliori in quelle condizioni.La sfida con la Bielorussia non poteva essere un test attendibile per Bolelli e Starace (troppo inferiore Bury), che però contro la Svizzera avevano dimostrato su campi lenti di essere competitivi e solidi anche a livello più alto. Il problema è che su superfici rapide il doppio “da fondo” giocato da Bolelli e Starace (ma anche Fognini e Seppi adottano questo stile di gioco), diventa poco produttivo, soprattutto contro giocatori votati all’attacco come gli olandesi. Si è visto nell’incontro tra Francia e Germania come i tedeschi Kas e Kohlschreiber, che attuavano in alcune circostanze quella tattica, soffrissero il continuo pressing di Benneteau e Llodra.
Chi schierare quindi a maggio nella terra dei mulini a vento? L’impressione è che se nei prossimi due mesi non dovesse cambiare nulla, il capitano punterà sul team che lui al momento ritiene più affidabile, cercando magari di spingerli più spesso verso la rete. Se però Daniele Bracciali dovesse dimostrare di essere in condizione, potrebbe e dovrebbe diventare la nostra arma in più. Barazzutti non ha mai nascosto il suo “debole” per l’aretino, che per caratteristiche di gioco è decisamente il miglior doppista da campi rapidi di cui disponiamo. Nel 2009 in doppio si è comportato molto bene, portandosi a ridosso dei top 100 potendo giocare però solo tornei challenger (escluso il Master 1000 di Roma). Quello di Bracciali sembra l’unico nome possibile, visto che Motti (attuale numero 2 d’Italia di doppio) non è mai stato preso in considerazione, e lo stesso Cipolla non sembra godere della fiducia del nostro capitano. Inoltre “Braccio” potrebbe tornare utile anche in singolare se dovessimo giocare sull’erba (indimenticabile la sua sfida con Roddick). Considerando sicuri Bolelli, Fognini e Starace si tratta ora di trovare il partner migliore per l’aretino. Per peculiarità tecniche il prescelto dovrebbe essere Bolelli. In primo luogo risponde dal lato destro del campo (Bracciali ama rispondere da sinistra invece), e inoltre dispone di un servizio e un gioco più adatto al veloce o all’erba rispetto agli altri.
Bracciali in forma sarebbe un ottimo “acquisto” per il nostro doppio, speriamo quindi che in queste settimane riesca a guadagnarsi la fiduca di Barazzutti, per un incontro fondamentale per la nostra nazionale.
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