La versione light della Q5 è ideale per chi cerca comfort (soprattutto se il braccio soffre) e un’uscita di palla facile. Perfetta per giocatori classici, meno per gli arrotini. Disponibile anche nella versione da 315 grammi.  Ci sono racchette che sono come certe scarpe, che appena le infili ai piedi sembrano delle pantofole. Ecco, la Pro Kennex Q5, versione da 295 grammi (non incordata) fa un po’ questo effetto. Manovrabilità, comfort, una palla che esce molto rapida dalle corde (se avete l’ingegno di incordarla con un armeggio che ha queste caratteristiche), una buona resa delle rotazioni (col backspin che si lascia preferire al top) e, in generale, una sensazione di riuscire a far tutto con notevole comodità. Non è, va detto, un telaio per i forzuti del tennis: Nadal la immergerebbe in un bagno di piombo, per capirci, ma ti aiuta a far tutto abbastanza bene. Offrendo poi delle variabili di peso di cui parleremo in seguito.

A chi la consigliamo
Ideale il giocatore a tutto campo, che ama svariare perché l’ottima manovrabilità ti permette di fare un po’ tutto, da fondo come a rete, dove è un piccolo gioiellino. L’amerà il giocatore che desidera una racchetta sensibile (e non è facile “sentire” la palla su telai di questo genere), con la quale riesci a dirigere bene la palla (l’ottima stabilità si traduce in precisione della traiettoria) e quindi che ti restituisce fiducia quando devi prendere un rischio. Se invece siete dei picchiatori arrotini, meglio optare per la versione da 315 grammi oppure rivolgervi altrove. Quasi scontato ricordare che il sistema Kinetic rende praticamente nulle le vibrazioni: se avete qualche fastidio al braccio, la scelta diventa quasi un obbligo.

La corda ideale
Multifilamento, se non ve la sentite di tirar fuori 45 euro per il budello, che sarebbe la morte sua. Tenete bassa anche la tensione (22-23 kg. E se optate per il budello ricordatevi di salire di un paio di chili, col vantaggio che, dopo una perdita iniziale, lo porterete a rottura senza ulteriori variazioni di tensione) perché l’obiettivo è di avere spinta e sensibilità. Il monofilo lasciatelo ai veri picchiatori che non utilizzeranno questo tipo di telaio. Un multifilamento che si abbina perfettamente: Tcnifibre TGV (e in generale tutti i multifilamenti Tecnifibre).

Giudizio finale
Primo: è bella esteticamente (anche se qualcuno la preferiva il nero lucido della versione precedente, ma ogni tanto bisogna cambiare look). Secondo: se avete problemi al gomito, non si discute nemmeno. Terzo: una racchetta che può essere ben sfruttata da chi ha un bagaglio tecnico completo perché non estremizza una caratteristica ma tiene una media costante in tutte le zone del campo. Quarto: piace al giocatore classico, che ama la botta piatta, il back spinto e il top solo accennato. Che se vede la rete a meno di tre metri di distanza non si spaventa, che non si limita al servizio in kick ma sa riscoprire lo slice. Quinto: la palla esce facile, ma non troppo pesante. Per questo non piace agli arrotini puri. E se 295 grammi son pochi, allora si può optare per la versione da 315 grammi (non incordata): più tosta, che asseconda meglio il top spin, che resta ancora più stabile all'impatto ma che necessita di un braccio più allenato per trovare spinta e profondità (e un’incordatura ibrida per mantenere ottimali i compromessi tra potenza e controllo).
Insomma, a seconda dei moment preferisci una o l’altra. Tanto da dar ragione al nostro Corrado Erba quando dice: “Avessi i danè, ne metterei in borsa due leggere e due pesanti e via così”.

Test in laboratorio
Potremmo definirla un classico-moderno: 100 pollici di ovale, 22,5 millimetri di spessore, 67 punti di rigidità con un’ottima inerzia (quindi attitudine alla spinta), ben sopra i 300 punti. Incordata si superano i 310 grammi con un bilanciamento contenuto a 33 centimetri. Da notare soprattutto lo schema di incordatura aperto da 16×20 che aiuta in spinta e nelle rotazioni.
In generale sfrutta il telaio della Ki5 con la tecnologia Kinetic che è stata inserita in microcapsule poste in quattro punti nel piatto corde e nel fondello: in sostanza spariscono le vibrazioni dell’impatto, confermando che il Kinetic è il miglior sistema antivibrazioni mai inserito in una racchetta da tennis.

Test in campo
Lorenzo, 43 anni, classifica 3.5
Bella per palleggiarci o per il doppietto della domenica. Per un match di singolare è troppo leggera ma soprattutto il top non esce abbastanza carico e pesante, e per me è una fregatura perché, se vinco, è grazie a quello. Meglio, molto meglio la 315 grammi.

Stefano, 48 anni, 4.3 (ma ex buon terza categoria)
Perfetta: non tiro forte ma preciso e ogni match è una battaglia! Con questa ci gioco tre ore senza avvertire fatica, l’ultimo punto come il primo. Il back, signori, il back fila via e la metto sempre lunga: farmi il punto diventa rischioso e di match ne porto a casa ancora tanti.

Paola, 28 anni, classifica 3.5
La palla mi scorre via facile, rapida, con una traiettoria precisa. Gioco solo piatto, qualche volta in back quando sono in ritardo col rovescio, e riesco a trovare ottima velocità. Ecco, direi più velocità che pesantezza di palla. Se riesci ad appoggiarti al colpo dell’avversaria, tiri forte senza far troppa fatica. Ogni tanto mi sembra un po’ leggerina, la versione da 315 grammi (che ho provato a lungo) un po’ troppo pesante: allora resto con la 295 e ci metto cinque grammi di piombo a ore 3 e ore 9.

Corrado, 45 anni, classifica 4.2
Mi ha sorpreso per la facilità con la quale esce la palla, anche in difesa. Il diritto è meglio se portato piatto o leggermente coperto, mentre il top estremo, pur non essendo faticoso, non ha molta sostanza, data la relativa leggerezza della testa. A rete la maneggevolezza è ottima e si tocca benissimo, anche senza essere un maestro della pennellata. Insomma, un magnifico attrezzo, adatto a chi cerca la facilità, unita alla precisione di racchette ben più agonistiche. Non è adatto agli arrotini ma a me, che sono un bel giocatore che scambia a velocità non troppo elevata, ma fa sempre cadere la palla nell’ultimo metro di campo (beh, non proprio sempre), accelerando improvvisamente, per poi tagliare a fette il campo con il back e chiudere con una morbida stop volley. E’ adattissima a chi ama il gesto classico e la mia amica Barbara Rossi potrebbe farci lezione per una vita e mezzo di fila.

Daniele, 60 anni, classifica N.C.
Ho sempre usato i padelloni, poi pian piano sono migliorato (gioco ogni santo giorno, anche due ore) e ho cominciato a cercare telai com questo, con maggior controllo e sensibilità. Gli altri mi prendevano in giro: “ Guarda che per usare queste racchette devi saper giocare!”. Li ho fatti ricredere: gioco a tutto campo (o almeno mi ritrovo a giocare a tutto campo!) e questo telaio ti aiuta a trovare precisione e anche sotto rete la muovi facilmente. E il servizio è diventato un colpo semplice!

Giovanni, 29 anni, classifica 3.2, maestro di tennis
Quando voglio fare match o alleno i ragazzi tosti dell’agonistica, mi presento con la 315 grammi perché la palla esce più pesante e resta più stabile quando incontri una palla carica. Se devo far lezione, con la 295 grammi resto in campo anche 10 ore al giorno e la metto precisa precisa dove è necessario.

Fabrizio, 36 anni, classifica 4.5
Oh, finalmente un telaio di quelli facili e che il braccio avverte super confortevole. Se gioco con quelli pesanti, faccio fatica; se uso le ultraleggere, hanno il peso troppo in testa. Qui i compromessi sono ideali e ‘sto Kinetic mi lascia tranquillo che posso picchiare tutta l’estate senza tenere il ghiaccio sul gomito tutto l’inverno.

Luca, 42 anni, classifica 4.2
Con la Pure Drive mi sento più cattivo, con questa più comodo e in salute: a ognuno il compito di scegliere.