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DATI TECNICI
Prezzo: | 170€ |
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Lunghezza | 68,5 cm |
Ovale: | 100 pollici |
Profilo: | 18-20-18 mm |
Peso: | 311 gr |
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Bilanciamento | 31 cm |
Inerzia: | 324 |
Schema Incordatura: | 16×18 |
Rigidità: | 52 |
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Tensione consigliata: | 23-28 kg |
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A chi la consigliamo
Al giocatore agonista che cerca un telaio di grande manovrabilità e con un perfetto equilibrio tra potenza e controllo. Ideale per il giocatore dallo stile classico-brillante.Giudizio finale
Bella, bella, bella. Probabilmente la più riuscita in casa Prince (insieme alla Warrior 100 che ha una tipologia di utenza diversa). La palla esce facile e la si manovra con un agio sorprendente per un telaio agonista. Si picchia con fiducia perché l‘equilibrio tra potenza e controllo è super. Ideale per il giocatore brillante, che ama il gioco completo a tutto campo (a rete è micidiale), i cambi di ritmo, i colpi di tocco.La corda ideale
Schema molto aperto, con 16 corde verticali e solo 18 orizzontali. Il set up ideale è con un monofilo a tensioni medio-basse o un'incordatura ibrida.Test in laboratorio
Tipica racchetta agonistica nelle sue misure, si caratterizza per la tecnologia EXO3. In particolare, i buchi passacorde giganti (diventati rettangolari) che offrono maggior scorrimento della corda e conseguente maggior potenza e rotazioni. Lunghezza (68,5 cm) e ovale (100 pollici quadrati) sono tradizionali, così come il profilo (19 millimetri), considerando che si tratta di una racchetta per giocatori agonisti. L'impugnatura è comoda re lo schema molto aperto dell'incordatura (16×18) permette di dare molto spin ai colpi. Il peso è certamente agonistico (330 grammi) ma con un bilanciamento al cuore si gestisce la manovrabilità con estremo agio.Test in campo
Gianfranco, 49 anni, classifica n.c.Ammetto che la versione precedente di questa Tour, quella con i buconi rotondi per intenderci, non mi aveva convinto: un telaio un po' scialbetto come il suo maggior testimonial, Davydenko. Invece questa nuova EXO3 Tour è sorprendente, per duttilità, maneggevolezza e feeling assoluto, dato da un profilo molto sottile, unito a un surplus di potenza. Per questo credo di dover ringraziare i buconi (divenuti rettangolari).
Mario, 34 anni, classifica 3.2
Non è una racchetta per vergini pudibonde (tennisticamente parlando) perché il braccio bisogna metterlo. Però, trovato il giusto assetto con le corde (secondo me un bel monofilo a tensioni medio basse per i fini spadaccini, un ibrido per chi osa di più), è una compagna vivace e piacevole. Mi ha colpito l'estrema maneggevolezza, nonostante non sia una superlight.
Fabio, 27 anni, classifica 4.1
Gioco classico e il back va via che è una meraviglia e a rete si tocca perfettamente. Però parte facile anche lo spin da fondo. Ecco, se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, non è un telaio per tirare solo piattoni e nei colpi sopra la testa non c'è molto surplus di potenza.
Fabrizia, 20 anni, classifica n.c.
I miei amici me ne hanno parlato bene. ma loro hanno i muscolacci, io no. Fatico a spingere e senza dare rotazioni e senza scendere a rete, perdo molto delle sue qualità. Preferisco racchette dal profilo più allargato, così posso appoggiarmi al colpo avversario e generare potenza senza far troppa fatica e senza quasi avvertire l'impatto con la palla. Chissà, forse se miglioro…
Gianfranco, 55 anni, ex seconda categoria
Mannaggia, che nostalgia! Un tempo certe racchette le manovravo con grande facilità. Adesso le chiamano "racchette per soli agonisti"; ma provate a giocare con quelle di legno e poi ne riparliamo! Però ora che sfornano i padelloni che spingono senza far fatica ne approfitto. Cosa volete, la formaè quella che è.