Un centralino e due nuovi campi all’interno dello stadio dedicato a Pietro Mennea, due nuovi campi di allenamento sul Tevere, e novità in arrivo a maggio per il tetto. Binaghi non esclude in futuro la possibilità di giocare dentro l’Olimpico

Foto di Ray Giubilo

ROMA – «Il più grande processo di ampliamento del sito nella storia del Foro Italico», così un giustamente gongolante Angelo Binaghi ha presentato l’allargamento dell’area degli Internazionali d’Italia – progetto che appare effettivamente bellissimo – che renderà la prossima edizione, l’82ª della storia (si giocherà, prequalificazioni comprese, dal 29 aprile al 18 maggio), davvero storica, e non solo per il ritorno in campo di Jannik Sinner, che il 4 maggio chiuderà i tre mesi di squalifica dovuti all’ormai celebre caso Clostebol. Si giocherà per la prima volta allo Stadio dei Marmi, progettato da Enrico Del Debbio e inaugurato nel 1932, incorniciato da 60 statue in marmo bianco di Carrara, dove stanno sorgendo tre nuovi campi, tra cui la nuova SuperTennis Arena – con tribune da 3000 spettatori e biglietto dedicato – che diventerà il quarto stadio per importanza del torneo, dopo il Campo Centrale, la Grand Stand Arena e il ‘Pietrangeli’.
A rendere omaggio all’ennesima parata trionfale del nostro tennis tante presenze illustri, dai padroni di casa Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris – rispettivamente presidente e A.D. di Sport e Salute – al ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, dal presidente della Regione Francesco Rocca all’assessore al turismo, grandi eventi e sport, Alessandro Onorato, in rappresentanza del sindaco Gualtieri, assente per un improrogabile impegno in Francia. Come già noto, la grande novità è rappresentata dai nuovi campi (il totale salirà a 21, di cui 9 da gioco e 12 per gli allenamenti): tre dentro lo Stadio dei Marmi (la SuperTennis Arena, appunto, e altri due affiancati per 800 spettatori ciascuno, con biglietto “ground”) e due per gli allenamenti – sotto il “Ponte della Musica”, proprio all’altezza del Tevere – ereditati dall’area militare sul Lungotevere della Vittoria. «Con l’aggiunta della zona dello Stadio dei Marmi l’estensione del parco del Foro Italico – ha spiegato Mezzaroma – raddoppierà, passando da 10 a 20 ettari. La capienza salirà a 55.000 persone (50% in più rispetto al 2024), i posti a sedere diventeranno 34.500 (da 27.000). E l’ingresso principale diventerà il “Viale dell’Impero” (sì, si chiama ancora così, nda), che unisce l’Obelisco alla Fontana della Sfera».
«Un ampliamento storico – ha aggiunto Binaghi – che ci permetterà di superare le 400.000 presenze, visto anche l’andamento della prevendita (+27% rispetto al 2024, nda). Un anno fa abbiamo battuto tutti i record in una edizione senza Sinner, Alcaraz e Berrettini, questa volta vivremo il festival del tennis azzurro, con almeno 25 atleti impegnati nei vari tabelloni, a dimostrazione di una crescita del movimento continuo e costante». A proposito di crescita, con la suggestione “Quinto Slam” sempre presente, il presidente ha fornito una risposta politica – senza smentirla – all’indiscrezione de “La Stampa” riguardante l’offerta che la Federazione avrebbe avanzato per rilevare la data del torneo di Madrid, che precede Roma. «Noi siamo curiosi e ambiziosi, sempre. L’entusiasmo che circonda il nostro tennis può spingere a fare cose affrettate, invece bisogna avere pazienza. Certo, la nostra sfida è crescere, noi secondi dietro il calcio e dietro i tornei del Grande Slam non ci vogliamo rimanere per sempre. Provare ad arrivare in vetta, è questo il nostro unico obiettivo, così come ha fatto Sinner. Aprire lo stadio Olimpico al tennis? Non sarebbe una novità, c’è il precedente del campo centrale di Miami (l’Hard Rock Stadium, nda) che ospita nornalmente partite di football».
A proposito del numero 1 del mondo, Binaghi ha confermato la protezione speciale di cui l’azzurro potrà giovare al Foro Italico. «Jannik in Italia non può più vivere, lo fermano tutti, e allora abbiamo pensato, sulla falsariga di quello che ci aveva chiesto Djokovic anni fa, di provare a creare per lui un luogo, una specie di ‘Fort Apache’. Gli cederemo, se vorrà, all’interno della nostra lounge al Foro una piccola parte, dove possa preparare il match e rilassarsi cercando di spendere meno energie». Chiusura sull’immancabile passaggio riguardante la copertura del campo centrale, con annessa buona notizia. «Credo che a maggio – parole di Binaghi – sarà presentato finalmente il progetto di copertura e ampliamento del Centrale, e spero che la prima edizione con la copertura possa celebrarsi nel 2027». Non ci resta che aspettare.