Come si può passare dal cemento alla terra nel giro di una settimana? Semplice, non ci si prepara. Ascolta AUDIO

Da Monte-Carlo, Giorgio Spalluto

 

Quali segreti si celano dietro le mirabolanti imprese sulla terra di Rafael Nadal? Quali inconfessabili accorgimenti adotta anno dopo anno? Come farà a passare dal cemento alla terra senza colpo ferire. A chi gli chiede come si svolge la sua preparazione pre Montecarlo, ecco spalancarsi un sorriso sulle sue labbra:

Preparazione? Ma quale preparazione? Mi sono allenato tre giorni. Non ho quindi preparato nulla per la terra. Sono arrivato qui, da Miami, martedì. Mercoledì mi sono allenato giusto per riprendere confidenza con la superficie. Non è possibile pensare di affinare un colpo. Non è possibile preparare nulla. Si può provare solo ad adattarsi ai campi ed ai movimenti.
Ci sono tante cose da cambiare nel passaggio dal duro alla terra ma non c’è tempo per provare a fare qualcosa di diverso. È sempre la stessa cosa tutti gli anni. Certo, se paragoniamo il mio gioco a quello del 2006, sono molto più aggressivo di prima. Sto giocando con i piedi maggiormente nel campo e corro molto meno, perché non mi difendo tutto il tempo. Questo, però, è un cambiamento generale, non riferito alla sola terra”
.
 

Insomma, cemento, erba o terra. Per Rafa non ci sono differenze sostanziali in fase di preparazione, perché non c’è il tempo sufficiente per operare i necessari accorgimenti.

 

Contro Djokovic quindi non ci sarà alcun cambiamento tattico? “Ognuno ha il suo stile e cerca di fare il meglio. Non apporterò alcun grande cambiamento visto che non ho intenzione di fare serve & volley. E poi non dimentichiamo che a Miami ero a due punti dal match. Quindi, non penso di aver giocato male”.

 

Chissà se la pensa allo stesso modo Djokovic, in questi giorni sempre presente sui campi del Country Club, malgrado il tardivo forfait. A differenza di Nadal, lui ha optato per una pausa di tre settimane per cercare di prepararsi al meglio e colmare il gap che ancora lo separa, quantomeno sul rosso, dallo spagnolo. Avrà ragione anche stavolta “Sua Imbattibilità” Djokovic?

 


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