Ventinove mesi dopo l’ultimo trionfo, torna al successo la Chakvetadze, battendo in finale la svedese Larsson per 6-1 6-2…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Ventinove. Sono tanti i mesi trascorsi dall’ultimo successo di Anna Chakvetadze, che solo tre anni fa era entrata a pieno titolo nel gotha del tennis mondiale, issandosi fino al numero 5 del mondo, all’indomani della sua prima e unica semifinale in uno slam, colta agli US Open del 2007.

 

L’ascesa della bella Anna fu, però, brutalmente interrotta da un episodio di cronaca da cui ha fatto fatica a riprendersi. Nel dicembre 2007 sei assalitori fecero irruzione nell’abitazione moscovita della russa che fu legata e derubata di denaro e oggetti di valore per un totale di circa 200.000 dollari.

 

La stagione successiva la vide restare a galla grazie al suo ultimo successo Wta al “Gaz de France” di Parigi ed alla finale di New Haven, prima del tracollo definitivo del 2009 in cui non riuscì mai a superare più di un turno negli slam. L’inizio del 2010 era sembrato confermare le incertezza della scorsa annata. Prima del torneo di Portorose, poteva vantare, infatti, solo 7 vittorie nel circuito maggiore. Un bilancio talmente negativo che l’aveva trascinata nel maggio di quest’anno fuori dalle 100 per la prima volta dopo 6 anni, fino a toccare il numero 118 del mondo, posizione occupata in concomitanza di Wimbledon dove aveva mostrato qualche segnale confortante battendo per la seconda volta in stagione Andrea Petkovic, prima di essere asfaltata nei trentaduesimi da Serena Williams. In pochi avrebbero puntato su un suo immediato riscatto in terra slovena, sebbene il torneo sia rimasto orfano, per motivi diversi, delle sue star annunciate: Francesca Schiavone e Jelena Jankovic, ritiratasi negli ottavi.

 

Il cammino della Chakvetadze, inoltre, era stato tutt’altro che entusiasmante. Dopo aver brillantemente superato la sua connazionale Makarova e la nostra Sara Errani (finalista uscente qui a Portorose), Anna aveva dovuto soffrire non poco per venire a campo dei successivi due match contro Vera Dushevina (cui aveva dovuto annullare due matchpoint prima di imporsi 26 63 75) e la beniamina di casa Polona Hercog regolata per 06 62 62.

 

Molto più agevole si è rivelato l’ultimo ostacolo rappresentato dalla svedese Johanna Larsson, dominata per 61 62 in 61 minuti di gioco. La scandinava, che solo la settimana scorsa aveva raggiunto a Praga il suo primo quarto di finale in un torneo Wta, si è tolta la soddisfazione nel corso del torneo sloveno di  estromettere la numero 31 del mondo Anastasia Pavlyuchenkova, per quella che è stata la sua prima vittoria contro una Top50.

La Chakvetadze, accreditata della 103esima posizione nel ranking Wta diventa la seconda giocatrice dalla classifica più bassa a vincere un torneo in questo 2010, seconda solo alla colombiana Duque Marino, trionfatrice nella sua Bogotà.

 

Che sia l’alba di una nuova carriera? E’ ancora presto per dirlo. Intanto si gode il rientro tra le prime 75 del ranking. Troppo poco per una ragazza che vanta un bilancio straordinario nelle finali: 8 vittorie e 1 sola sconfitta. Bentornata Anna.

 


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