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Un preciso riassunto dell’accaduto è stato pubblicato sul blog sportdw.com. Proviamo a riassumerlo. Le quote del match sono state pubblicate dai principali bookmakers nel primo pomeriggio di sabato, con Dolgopolov favorito a 1,36 e Monteiro pagato a 3,28, e sono rimaste sostanzialmente invariate fino alle 19.20 italiane di domenica, con l’inizio del match fissato per le 21. Da quel momento in poi sono iniziati i sospetti, che hanno spinto alcune agenzie a togliere la possibilità di scommettere sull’incontro, fatto molto raro per le sfide del Tour maggiore, ancor di più se programmate sul Campo Centrale e in mondovisione. Nell’arco di soli venti minuti la quota dell’ucraino è salita fino a 1,63, e una prima agenzia di betting (Pinnacle) ha tolto Dolgopolov-Monteiro dall’elenco dai match del giorno. In seguito, la quota ha continuato a crescere: sul colosso Bet365, alle 20.34 un successo di Dolgopolov pagava 2,37 volte la posta, mentre sull’altra agenzia Coral ha toccato quota 2.50 cinque minuti più tardi. Quindici minuti prima del via, su Betfair la quota per il successo dell’ucraino è arrivata addirittura a 3,15. Il tutto è proseguito a match iniziato: Bet365 ha rimosso le quote live per il primo set non appena Dolgopolov ha ceduto la battuta nel quarto game, con due doppi falli consecutivi, e ha anche ridotto i massimali di puntata sull’incontro. Al termine del primo set la quota di Monteiro è scesa ulteriormente, fino a 1,20, e non appena il brasiliano ha strappato di nuovo la battuta al rivale in avvio di secondo è calata fino a 1,07. Di seguito, ha poi continuato a scendere fino al termine del confronto, durato solo 55 minuti, con Dolgopolov incapace sia di produrre palle-break a proprio favore sia di annullarne una delle tre concesse all’avversario.
Statistiche che hanno gettato benzina sul fuoco appiccato dagli esperti di betting: basti pensare che Monteiro non aveva mai vinto un match ATP sul cemento, e non ne aveva nemmeno mai concluso uno senza concedere palle-break, mentre nelle ultime due stagioni a Dolgopolov era capitato in appena due occasioni di non costruirsene nemmeno una: sempre contro Roger Federer, nel 2016 all’Australian Open e quest’anno a Wimbledon, dove giocò da infortunato. Dati che possono significare poco o nulla, ma che in un contesto di sospetto finiscono inevitabilmente per profumare di ulteriori indizi. Il nome di Dolgopolov era già stato accostato tempo fa al tema del tennis corrotto, come era emerso anche da un’inchiesta del vecchio TennisBest firmata da Federico Ferrero, ma – è dovere sottolinearlo – l’ucraino non è mai andato incontro ad alcuna condanna. In attesa delle indagini di Tennis Integrity Unit, che ha aperto un fascicolo sull’accaduto, resta difficile ipotizzare cosa sia successo veramente. E, importante, non si può nemmeno scartare l’ipotesi di una casualità. Anche se nel corso del match non ha palesato particolari problemi fisici, Dolgopolov è sceso in campo con una vistosa fasciatura alla caviglia destra, e non è affatto nuovo a problemi di natura fisica. Non è da escludere che agli scommettitori sia arrivata qualche “soffiata” prima del via dell’incontro: basterebbe che qualcuno abbia assistito all’allenamento pre-match dell’ucraino (coinciderebbe anche l’orario: di solito i giocatore si scaldano un paio d’ore prima degli incontri), e una volta accortosi che in quelle condizioni "Dolgo" non aveva alcuna chance di vittoria abbia provato a completa insaputa dei giocatori a “monetizzare” la preziosa informazione raccolta, passandola immediatamente a chi di dovere. Per ora, vista l’attenzione mediatica che l'accaduto sta ricevendo, l'unica certezza è che Tennis Integrity Unit si trovi di fronte una bella gatta da pelare.