Lascia un pizzico di delusione la prima serata dell’evento benefico “Djokovic & Friends” del Forum di Assago. Tanto cabaret, agonismo ai minimi storici e un palazzetto mezzo vuoto, malgrado la presenza dei due più forti tennisti al mondo. Un risultato quasi preoccupante da parte di Milano: basterà Nadal per risollevare la situazione? (Foto Francesco Panunzio)

– Novak Djokovic chiama, Milano risponde con un Forum di Assago mezzo vuoto e rimanda il responso finale al Day 2, sperando nell’effetto Nadal. La prima serata dell’evento “Djokovic & Friends”, voluto dal numero uno del mondo per raccogliere fondi in favore della sua fondazione benefica, ha raccolto un risultato decisamente al di sotto delle aspettative: sia sugli spalti, con non più di 5.000 spettatori, sia in campo, a partire da un padrone di casa poco presente. Prima dell’inizio della serata “Nole” si è scaldato con Fabio Fognini, poi ha dato il cinque a tutti i raccattapalle e si è subito rintanato negli spogliatoi, uscendo solamente quando è stata l’ora di entrare in campo per il doppio. Da uno con le sue qualità di intrattenitore, e a Milano in qualità di padre dell’evento, è normale che il pubblico si attendesse di più. Invece il numero uno del mondo, fedele alla linea presa negli ultimi anni, ha preferito lasciare la scena al suo amico Fiorello. “Quando ho chiesto a Novak il programma della serata mi ha risposto che sarebbe bastato vedermi giocare a tennis per far ridere la gente”, ha esordito lo showman siciliano, che – aiutato dalla conoscenza di uno sport che segue e pratica da tempo – ha tenuto bene il palco (ops, campo) per buona parte della serata, scherzando un po’ con tutti, dalla Williams (“my name is little flower”) al simpatico giudice di sedia Romano Grillotti, celebre arbitro ATP ormai in pensione da una decina d’anni. L’intenzione di fare le cose in grande la si è percepita dai dettagli: è stato chiamato Fabio Caressa solamente per le presentazioni dei giocatori, alcune gag erano visibilmente studiate a tavolino e lo spettacolo da cabaret è stato piacevole. Tuttavia, ha pesato la quasi totale mancanza di quello tennistico, con una Serena Williams sì e no al 30%, e senza nemmeno l’ombra del tennis potente che l’ha resa unica al mondo. Normalissimo che in un match d’esibizione abbia lasciato l’artiglieria pesante a casa, anche perché gli è bastato poco per spuntarla 6-3 6-3 contro una Flavia Pennetta versione ex, ma un po’ d’agonismo in più avrebbe fatto solamente bene al prodotto finale. L’unico sussulto lo si è visto con un paio di smorzate dell’americana, accolte dalla Pennetta con un’occhiata nel box a papà e mamma, quasi a ribadire che il tennis giocato non è più la sua vita: ora può permettersi di non provare neanche ad andarle a prendere.



IL “NUOVO FOGNINI” E IL TRIPLO TWEENER
Nel frattempo Fognini, che ci ha accolto con una “benedizione” al cuginetto Gabriele (“lui è il futuro Fognini, tenetelo d’occhio”), si è prima improvvisato fotografo e poi cameriere, uscendo dagli spogliatoi con un risotto e ordinando a un raccattapalle di portarlo a Flavia nel bel mezzo di un game. Fra singolare e doppio misto c’è stato un intermezzo di Fiorello, che ha scherzato su alcuni vezzi del tennis come i versi dei giocatori e il particolare sistema di punteggio, e ha mostrato discrete doti di tocco in una rapida sfida a “pittino” con Filippo Volandri, presente in qualità di commentatore per Sky Sport. “Fiore” ha anche proposto un duello allo chef Carlo Cracco, e malgrado il “meglio di no”  ha trovato più tardi il modo di colpire comunque qualche palla, sostituendo Flavia per un tie-break ai 10 punti dopo il veloce doppio misto vinto per 5-3 da Fognini/Williams contro Djokovic/Pennetta. Anche qui poco tennis e tanta (troppa?) ricerca dello show a tutti i costi, con “Nole” che ha dato ampio sfoggio del suo ottimo italiano e Fiorello improvvisato fisioterapista, ma anche qualche scambio divertente in cui Fognini non ha perso l’occasione per mostrare come fra le quattro la mano più educata fosse di gran lunga la sua. Prima si è difeso egregiamente da una “lite famigliare” (così l’ha definita Fiorello) con la moglie Flavia che cercava ripetutamente di colpirlo durante i punti, poi ha battuto Djokovic in un paio di schermaglie a rete, alzando la cresta con un simpatico “Stai a fondo che almeno lì puoi combinare qualcosa” rivolto al campione serbo, e quindi ha giocato ben tre tweener nello stesso quindici. Goduria pura per il pubblico del Forum. Poi, da lì a poco è calato il sipario: il “grazie a tutti, ci vediamo domani” di Fiorello ha chiuso la serata, prima che i protagonisti venissero assaliti da una marea di gente, a caccia di un autografo o un selfie-ricordo da portarsi a casa da una serata non proprio indimenticabile.



MILANO DELUDE LE ATTESE
Riempire un impianto da oltre 12.000 posti a sedere non è facile, ma c’è da scommettere che fosse Djokovic stesso il primo ad aspettarsi molta più gente. Invece, con la gran parte del pubblico disposta sui lati lunghi del campo, la metà del palazzetto era deserta, tanto da obbligare gli operatori tv agli straordinari per stringere le inquadrature e coprire le chiazze vuote alle spalle dei giocatori. Va detto che i prezzi dei biglietti – oltre trenta euro per i posti più lontani – erano piuttosto alti, ma nemmeno spropositati rispetto agli standard degli eventi sportivi, e la beneficenza poteva essere una buona ragione per spendere volentieri qualche euro in più. Ma anche a causa di una promozione per nulla all’altezza dell’evento la risposta di Milano è stata deludente, addirittura preoccupante alla vigilia dell’annuncio da parte della FIT – che arriverà a giorni – dell’acquisizione delle ATP Finals della Next Generation, una sorta di Masters per under 21 che per almeno cinque anni dovrebbe giocarsi proprio nel capoluogo lombardo. È vero che si trattava pur sempre di un’esibizione, ma se i due tennisti più forti del mondo (non ce ne voglia la Kerber), peraltro abbinati ai due italiani che stanno più a cuore al pubblico, non riescono a raggiungere quota cinquemila tagliandi venduti, vien da chiedersi cosa possano fare Zverev e compagnia, pronti a sbarcare a Milano fra poco più di un anno. A ‘sto punto non resta che vedere cosa saprà combinare stasera dalle 20.30 la presenza di “Rafa” Nadal, che nella scala di preferenze degli appassionati sta sempre un gradino più in alto di Djokovic, malgrado ormai lo veda col binocolo. Ma la sensazione è che chi ha seguito la prima serata in TV, magari in cerca di uno stimolo per presentarsi al Forum per la seconda, difficilmente l’abbia trovato.