Si chiude sul 2-0 la prima giornata di tutti i quarti: nonostante le assenze, i francesi tengono a bada la Gran Bretagna. Il mattatore è stato Lucas Pouille, bravo a non dare chance a Kyle Edmund. A Belgrado, Djokovic torna alla vittoria e si dice soddisfatto del suo recupero, ma l'avversario non era granché. Più significativo il successo di Troicki su Carreno Busta.

Di solito i weekend di Davis, anche i più insignificanti, regalano emozioni inattese. La prima giornata dei quarti del 2017, invece, sta dando verdetti precisi e implacabili. Del 2-0 del Belgio contro l'Italia vi abbiamo ampiamente parlato, così come dell'Australia avanti sugli Stati Uniti. Situazioni ben delineate anche negli altri due match: la Francia è avanti 2-0 contro la Gran Bretagna, ancora meno equilibrio in Serbia-Spagna, vista la presenza di Novak Djokovic e l'assenza di tutti i migliori spagnoli.

POUILLE SEMPRE PIU' PUPILLO DI NOAH
Alla Kindarena di Rouen, le polemiche dei giorni scorsi sono state spazzate via da Lucas Pouille e Jeremy Chardy. Quest'ultimo, chiamato all'ultimo momento dopo il forfait di Gilles Simon, non ha avuto problemi contro Daniel Evans. "Evo" è un bel tipo, ma sulla terra battuta è un pesce fuor d'acqua. E' finita 6-2 6-3 6-3 e tanto basta a rendere l'idea. Tutto facile per Chardy, scelto con decisione da Noah. E ancora una volta Yannick ha avuto ragione: “E' stata una mossa molto intelligente – ha ammesso il capitano britannico Leon Smith – speravamo che rimanesse in squadra Gilles Simon, perché meno potente. Per noi sarebbe stato meglio, ma complimenti a Chardy”. Per Evans era la prima partita ufficiale sulla terra dopo quasi tre anni: subito sotto 5-0, ha cercato di venire a rete il più spesso possibile, ma Chardy picchiava senza pietà e lo teneva ben lontano dalla riga. E quando riusciva a prendere l'iniziativa veniva spesso infilato. Un break al sesto game del secondo allungava il distacco, mentre nel terzo non c'era più partita. “Il pubblico francese è straordinario, l'atmosfera era molto bella” ha detto Chardy. “Posso capire la frustazione di Evans nel giocare sulla terra – ha aggiunto Noah – mi succedeva lo stesso quando mettevo piede sull'erba”. Ma se questo risultato era nell'ordine delle cose, Lucas Pouille è stato bravissimo nel rifilare tre set a zero a Kyle Edmund, indirizzando l'intera serie. Con tocco e varietà, ha disinnescato la potenza del britannico. “Ho servito bene, sono stato preciso da fondocampo, mi sono mosso bene e nei momenti importanti sono stato più aggressivo di lui”. In realtà è stato un match equilibrato, ma quando la palla scottava per davvero ha sempre fatto il punto Pouille. Il britannico recrimina per un vantaggio di 5-2 nel tie-break del secondo set, sciupato con quattro punti consecutivi del francese. “Indipendentemente dalla superficie, Kyle non ama muoversi troppo – dice Pouille – allora dovevo trovare le zone giuste dove colpire. Ci sono riuscito, in particolare con la palla corta”. La sfida non è ancora chiusa: il doppio britannico è molto forte, e nella giornata di domenica Edmund potrebbe dire la sua contro Chardy. Il problema dei britannici, ahiloro, è la totale inconsistenza di Evans nell'oceano rosso.

DJOKOVIC ORDINARIO, TROICKI SUPER: SERBIA AVANTI 2-0
​Tutto facile anche per la Serbia. Viste le formazioni, il 2-0 contro la rabberciata Spagna era prevedibile. Sorprende, semmai, la facilità con cui Troicki ha messo KO Pablo Carreno Busta, sostanzialmente analoga allo scontato successo di Djokovic su Ramos. Il numero 2 ATP non ha avuto bisogno di spremersi al massimo: il sito della Davis esagera quando dice che ha mostrato sprazzi del suo miglior tennis. “Ho servito molto bene, non mi riusciva da tempo – ha detto Djokovic – il mio avversario può essere pericoloso se gli dai tempo, allora ho provato a non concedergli nulla”. Non c'è stata partita: basti pensare che l'unica palla break per Ramos è arrivata nel sesto game del terzo set, prontamente annullata da Nole. Da lì in poi, lo spagnolo non avrebbe più conquistato neanche un gioco. “Nel complesso sono felice della mia prestazione, è incoraggiante perché so di essere nella giusta direzione – ha concluso Djokovic – per il doppio abbiamo tre opzioni: se il capitano mi chiederà di giocare, io sono disponibile. Per me è stata dura accettare di aver perso il mio miglior tennis dopo sei anni, ma il match di oggi ha dimostrato che posso tornare a vincere”. Galvanizzato dal successo del connazionale, Troicki è stato perfetto contro Carreno Busta, che pure è nono nella Race stagionale. Un rovescio vincente gli ha consegnato il primo break all'ottavo game. Il momento chiave della partita è arrivato nel cuore del secondo set: Troicki ha scippato la battuta all'avversario per il 4-3 e servizio, poi nel game successivo ha rimontato da 0-40. Scampato il pericolo, ha dominato il terzo, concedendosi anche qualche giocata di fino, e poi chiudere in meno di due ore. “Abbiamo giocato entrambi i match a un ottimo livello – ha detto il capitano giocatore Nenad Zimonjic – è ottimo avere tre opzioni per il doppio, ma non sarebbe corretto rischiare Djokovic, tenendo conto che deve recuperare dal problema al gomito. Io a Viktor abbiamo ottenuto ottimi risultati e con ogni probabilità giocheremo anche domani”.

COPPA DAVIS 2017, Quarti di Finale
​FRANCIA – GRAN BRETAGNA 2-0
Lucas Pouille (FRA) b. Kyle Edmund (GBR) 7-5 7-6 6-3
Jeremy Chardy (FRA) b. Daniel Evans (GBR) 6-2 6-3 6-3

SERBIA – SPAGNA 2-0
Novak Djokovic (SRB) b. Albert Ramos Vinolas (SPA) 6-3 6-4 6-2
Viktor Troicki (SRB) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 6-3 6-4 6-3