Il Board ATP boccia la proposta di aumento del torneo di Indian Wells. 3 voti contro, 3 a favore e l’astensione di Brad Drewett. “Non sappiamo perché” dice il CEO del torneo.
Lo stato maggiore del torneo di Indian Wells:
Larry Allison, Raymond Moore e Charlie Pasarell
Di Riccardo Bisti – 7 novembre 2012
Ci mancava solo questa. Un torneo offre più soldi, ma viene bloccato dall’ATP. E’ accaduto al maxi-evento di Indian Wells, sempre più proiettato nel ruolo di (effimero) Quinto Slam. Raymond Moore, nuovo amministratore delegato del BNP Paribas Open, aveva proposto un aumento di 1,6 milioni di dollari, 800.000 per gli uomini e altrettanti per le donne. Tuttavia, in una votazione effettuata martedì a Londra durante le ATP World Tour Finals, il sindacato non ha approvato la proposta. “Per noi è una grande sorpresa – ha detto Moore – non abbiamo una spiegazione”. Il board si è espresso con 3 favorevoli e 3 contrari. Brad Drewett, il capo, si è astenuto. Moore ha informato di aver mandato una mail a Drewett subito dopo aver appreso la notizia, ma di non aver ancora ricevuto risposta. La prossima edizione del torneo di Indian Wells si giocherà dal 4 al 17 marzo. Nel 2012, il montepremi era già aumentato di 1 milione per ciascun tabellone, ma l’incremento interessava solo i giocatori capaci di raggiungere almeno i quarti di finale. Il vincitore ha intascato un milione di dollari, il finalista 500.000, i semifinalisti 200.000 e i quartofinalisti 100.000. Il torneo aveva scelto queste condizioni per garantire lo stesso guadagno agli uomini e alle donne: se il montepremi totale è lo stesso, ATP e WTA hanno una diversa distribuzione del denaro. Per intenderci, nel 2011 Caroline Wozniacki (vincitrice del torneo femminile) aveva intascato 700.000 dollari, mentre Novak Djokovic ne aveva guadagnati 611.000.
Poiché l’aumento non prevedeva un sostanzioso aumento per chi perde nei primi turni, si era creato qualche malumore in seno all’ATP. In virtù di questo, Moore aveva pianificato l’aumento proprio in questa direzione. Per questo è rimasto stupido dalla mancata approvazione. “Sono confuso, ma vedremo cosa ha da dire Brad Drewett”. Le intenzioni del torneo di Indian Wells sembravano perfette per l’orientamento desiderato dai giocatori: chi perderà nei primi tre turni avrà un notevole aumento, mentre la crescita sarà decisamente ridotta per i semifinalisti e i quartofinalisti. Nessun aumento è previsto per chi vincerà il torneo o perde in finale. Al contrario, sembrano esserci meno problemi con la WTA. “Il circuito WTA ci ha dato segnali positivi, ma la proposta verrà messa ai voti soltanto in dicembre” ha detto Moore. In barba alla crisi, Indian Wells può permettersi operazioni di questo tipo in virtù di un proprietario come Larry Ellison, patron di Oracle e uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti, nonché di un crescita esponenziale del pubblico. Nel 2012 hanno varcato i cancelli dell’Indian Wells Tennis Garden la bellezza di 370.408 spettatori. L’idea era portare a circa 13.000 dollari il premio per chi perderà al primo turno, che nel 2012 si attestava a 7.709 dollari. Tenendo conto che si gioca due set su tre, e che dal primo turno sono esentate le prime 32 teste di serie, si tratterebbe di un aumento molto importante. Eppure l’ATP ha detto di no, sorprendendo persino il Times di Londra, che nei giorni scorsi aveva pronosticato una reazione entusiastica di tutto l’ambiente. In effetti era la prima volta che un grande torneo, fuori dagli Slam, aveva dato concreti segnali di avvicinamento alle rimostranze sindacali dei tennisti. C’è grande curiosità per conoscere la ragioni di chi ha votato contro.
INDIAN WELLS – IL PRIZE MONEY* 2012 (in dollari)
Vincitore: 1.000.000
Finalista: 500.000
Semifinalisti: 200.000
Quarti di finale: 100.000
Ottavi di finale: 43.250
Terzo turno 23.291
Secondo turno: 12.725
Primo turno: 7.709
* Montepremi identici per uomini e donne
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