Pubblicati i dettagli sui test antidoping del 2013. Alcuni dati sono sorprendenti: Barthel, Peng, Safarova e Seppi sono stati più testati di Serena, Djokovic, Nadal e Federer.
Roberta Vinci e Sara Errani sono state tra le giocatrici più controllate nel 2013
Di Riccardo Bisti – 2 aprile 2014
I dati tanto attesi sono arrivati. Dopo aver pubblicato le statistiche complessive dei test antidoping effettuati nel 2013, l’ITF ha diramato il dettaglio dei controlli, giocatore per giocatore, con un documento di 30 pagine. Le statistiche non sono divise per tipologia di test (urine e sangue), ma distinguono i controlli durante i tornei da quelli effettuati a casa dei giocatori, a sorpresa. Sul concetto di “sorpresa” ha manifestato qualche dubbio Don Catlin, uno dei più attivi nella lotta al doping e scopritore del laboratorio “Balco”. Ovviamente si tratta di considerazioni personali che non valgono nulla in assenza di prove. L’unica certezza riguarda il numero di test. Nel 2013 ne sono stati effettuati 2.752, con un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. La grande differenza, tuttavia, riguarda la tipologia degli stessi. Di questi, 843 sono stati fatti sul sangue, circa il 30% del totale. Una crescita importante rispetto al 6% del 2011 e al 9% del 2012. L’ITF ha recepito il messaggio della WADA, non troppo contenta di come andavano le cose. Adesso, con l’introduzione del passaporto biologico, il programma antidoping del tennis è certamente più incisivo, anche se le maglie della rete sembrano ancora larghe. Non sappiamo se sia vero che “il doping batte l’antidoping 6-1 6-1” come ha detto tante volte Rino Tommasi, ma non c’è dubbio che la tecnologia abbia dato una mano agli impostori, con l’arrivo di sostanze capaci di non lasciare tracce già poche ore dopo l’assunzione. I controlli hanno riguardato 784 giocatori, e le statistiche seguono i tipici schemi: non viene rivelato il numero esatto di test, ma il range in cui è finito un giocatore. Ci sono tre tipologie: da 1 a 3, da 4 a 6 e da 7 in su.
Tenendo conto che i controlli fuori dalle competizioni sono i più efficaci, temuti e discussi, abbiamo isolato i giocatori che ne hanno subiti almeno 7, creando un’ulteriore sotto-categoria comprendente i tennisti che hanno subito almeno 7 test sia dentro che fuori dalle competizioni. Eccoli.
Nicolas Almagro
Victoria Azarenka
Mona Barthel
Marion Bartoli
Tomas Berdych
Sara Errani
David Ferrer
Kirsten Flipkens
John Isner
Jerzy Janowicz
Petra Kvitova
Na Li
Feliciano Lopez
Shuai Peng
Milos Raonic
Lucie Safarova
Andreas Seppi
Gilles Simon
Carla Suarez Navarro
Roberta Vinci
Stanislas Wawrinka
Mikhail Youzhny
Jie Zheng
E' difficile trovare un comune denominatore tra questi 23 nomi. Sono tutti giocatori di alto livello, frequentatori dei grandi tornei, ma non ci sono soltanto quelli che hanno avuto una crescita improvvisa (in teoria, i più sospetti), ma anche gente che ha avuto una stagione “normale” o addirittura negativa. Prendiamo Mona Barthel: dopo uno sfavillante inizio di stagione, ha raccolto poco da aprile in poi, ma ha continuato ad essere controllata con frequenza praticamente mensile. Solita storia per Marion Bartoli, quasi nulla fino a Wimbledon, eppure controllatissima. Qui sotto, i giocatori che sono stati sottoposti a 7 (o più) test fuori dalle competizioni, ma meno (1-3 o 4-6) durante i tornei.
Alize Cornet
Nikolay Davydenko
Lourdes Dominguez Lino
Roger Federer
Richard Gasquet
Julia Goerges
Lucie Hradecka
Kaia Kanepi
Sabine Lisicki
Rafael Nadal
Jarkko Nieminen
Benoit Paire
Tsvetana Pironkova
Urszula Radwanska
Francesca Schiavone
Maria Sharapova
Yaroslava Shvedova
Jo Wilfried Tsonga
Klara Zakopalova
Spiccano Roger Federer e Rafael Nadal, ma anche giocatrici non eccezionali come Urszula Radwanska e Klara Zakopalova. E’ curioso che non facciano parte della lista i due più forti del momento: Novak Djokovic e Serena Williams. Per entrambi, le statistiche sono identiche: 7+ durante i tornei e 4-6 fuori dalle competizioni. Senza alcuna allusione (sarebbe stupido farne, visto che tutti i test sono risultati negativi: l’unica positività degna di nota è stata quella di Marin Cilic), verrebbe da domandarsi come mai Jie Zheng sia più controllata di Serena Williams, e come mai gli agenti antidoping siano andati più spesso a casa di Lucia Hradecka che in quella di Novak Djokovic. Il documento specifica che nelle statistiche non sono presenti i controlli effettuati dalle agenzie nazionali. Ad esempio, si scrive che Simone Bolelli è stato testato solo 1-3 volte, e durante i tornei. Eppure Simone ci ha detto che sono andati “a trovarlo” lo scorso anno, prima di Miami. Si trattava degli addetti del CONI, che impongono agli atleti italiani gli stessi obblighi della WADA (un’ora di reperibilità al giorno). E’ dunque plausibile che i controlli siano molti di più rispetto ai 2.752 della sola ITF, ma sono certamente meno dei 14.168 effettuati dall’UCI (la federazione ciclistica internazionale) nel solo 2012. E comprendono tutti: se vi siete sorpresi nel leggere i nomi di Marjolein Buis, Sabine Ellerbrock, Jiske Griffioen e Shingo Kunieda tra i più controllati, state tranquilli. Sono alcuni tra i più forti giocatori di wheelchair tennis.
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