ROLAND GARROS. La Errani batte in rimonta la Ivanovic e vola agli ottavi. La romagnola progredisce partita dopo partita. Adesso troverà la Kuznetsova (0-5 nei precedenti).
Sara Errani gioca bene in ogni zona del campo
Di Riccardo Bisti – 1 giugno 2012
Si potrebbe fare molta retorica sul successo di Sara Errani contro Ana Ivanovic. Si potrebbe dire che la grande lottatrice ha finalmente superato la super-modella, la campionessa che ama guardarsi allo specchio. Forse qualcuno lo farà, e qualcun altro si prenderà i meriti di un successo che invece è soltanto di “Sarita”, fuggita anni fa dall’Italia per trovare il suo Eden prima a Barcellona e poi a Valencia, dove all’Accademia TenisVal si suda e si lavora dalla mattina alla sera. E dove c’è un professionista come David Ferrer. 10 anni fa non gli si dava una peseta, oggi staziona stabilmente tra i primi 10. Non è un caso che “Ferru” sia l’idolo della Errani, per la prima volta negli ottavi al Roland Garros. L’azzurra ha acciuffato la seconda settimana schiantando alla distanza la campionessa del 2008, che pure aveva destato una buonissima impressione nei primi turni. E ha fatto altrettanto nel primo set. Come possiamo spiegare, allora, l’1-6 7-5 6-3 con cui la Errani ha domato il Campo Suzanne Lenglen, inaugurato nel 1994 e secondo nella gerarchia parigina? Si spiega con i progressi che solo una grande lavoratrice può mettere insieme giorno dopo giorno. Nel primo set c’era una Ivanovic versione 2008, e vabbè. Il merito di Sara è stato di non arrendersi, di restare aggrappata alla partita anche nei momenti più difficili. Ha aspettato che la tempesta passasse e piano piano è tornato il sereno. Le nuvole di Parigi si sono addensate sulla Ivanovic, che ha tenuto bene nel secondo se ma non riusciva a scrollarsi di dosso una Errani i cui colpi erano sempre più profondi, precisi, angolati. Se prendete un DVD della Errani del 2008, quando vinceva i tornei di Palermo e Portorose, vedrete una splendida lottatrice ma nulla di più. Servizio a due all’ora, dritto faticosamente arrotolato e poco altro. Oggi è una giocatrice completa, a suo agio in ogni zona del campo e brava anche con il braccio. Pensate che sia facile giocare una smorzata vincente in risposta al servizio? O tirare uno schiaffo al volo su un pallonetto alto e molle? La Errani sa fare tutto, e lo fa con lo spirito giusto. Lo spirito di chi ha una solidità mentale granitica.
A sostenerla, come sempre, c’era coach Pablo Lozano. Un tizio che cinque anni fa ha deciso di investire tutto su di lei, accompagnandola con la stessa passione su ogni campo. Non importa se è il centrale di uno Slam o lo sterco di cavallo del più remoto ITF. E adesso si prende i risultati. Così come il preparatore atletico David Andres, pacioso 43enne che sedeva accanto a lui. Dopo aver fatto lo psicologo con il Villarreal quando la squadra giocava in Champions League, Andres è tornato al tennis e a lui si devono le gambe-motorino di Ferrer e della stessa Errani. Senza contare il gran lavoro di prevenzione degli infortuni. Fateci caso: Ferrer ed Errani si sono mai fatti male, pur giocando un tennis così dispendioso? Di certo non si è fatta male nel terzo set, quando ha preso ad incassare tutti gli errori di una Ivanovic stralunata. Provava a ridere, a non perdersi d’animo, ma di fronte c’era un muro di gomma color ciclamino. E le sassate che nel primo set le restavano in campo hanno preso ad uscire. In lunghezza, ma soprattutto in larghezza. E allora bye bye Roland Garros in due ore esatte di pugna. Il bilancio contro le top 10 continua a dire zero vittorie e ventotto sconfitte, ma ci siamo quasi: “E’ la prima volta che la Errani batte una giocatrice compresa tra le prime…14” ha detto Jacopo Lo Monaco dopo il match. La bella notizia, per chi crede a queste cose, è che negli ottavi non troverà la numero 3 Agnieszka Radwanska ma la numero 28 Svetlana Kuznetsova. La russa, totalmente rigenerata dalla cura-Gumy, ha massacrato la polacca con un devastante 6-1 6-2 bocciandone qualsiasi proposito di grandezza. Sarà un match molto difficile perché i precedenti dicono 5-0 per “Sveta”, l’ultimo quest’anno ad Auckland. Non si sono mai trovate sulla terra battuta, ma le bordate della russa fanno paura. La Errani, tuttavia, ci ha insegnato che nulla è impossibile. E allora ci schiereremo al suo fianco anche domenica.
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