A pochi giorni dalla finale di Fed Cup, Petra Kvitova domina il WTA Elite Trophy di Zhuhai e si mette in ottima posizione per il 2017. Ha perso 18 game in tutto il torneo e ha ritrovato se stessa…da quando è rimasta senza coach. In finale non ha avuto grossi problemi contro Elina Svitolina.

Molte giocatrici sono già in vacanza, come raccontano le foto sui social network. Ma c’è chi, dopo una stagione complicata, ha trovato il suo miglior tennis (quasi) fuori tempo massimo. E’ il caso di Petra Kvitova, che a pochi giorni dalla finale di Fed Cup (dove guiderà la Repubblica Ceca contro la Francia) si è aggiudicata il WTA Elite Trophy di Zhuhai. 700 punti WTA e un carico di fiducia che mette paura alle francesi e la rilancia, anche in chiave 2017. La stagione di Petra è andata a due velocità: 16 vittorie e 15 sconfitte in avvio, poi 27 successi nelle ultime 34 partite. A Zhuhai non avuto problemi: abbattute come birilli Roberta Vinci, Barbora Strycova, Shuai Zhang ed Elina Svitolina in finale. A parte un avvio un po’ lento, ha gestito la partita senza grossi problemi e si è imposta 6-4 6-2, in appena 70 minuti. Si pensava a un match più equilibrato, specie dopo che la Kvitova ha ceduto i suoi primi tre turni di battuta. Ma poi ha ripreso a giocare alla grande e si è aggiudicata 19esimo titolo in carriera. Un dominio totale, tenendo conto che ha perso 18 game in tutto il torneo. In premio, ha ricevuto il trofeo dalle mani di Steffi Graf. Ma il suo posto, si sa, non era a Zhuhai. Il suo posto era a Singapore, con le migliori. Ma i pasticci combinati con gli allenatori (da Kotyza a Cermak, da Fissette a…nessuno) le hanno fatto perdere mezza stagione. Paradossalmente, sta giocando meglio da quando si allena da sola.

“Anche se sono partita male, sapevo che la partita era ancora nelle mie mani – ha detto Petra – semplicemente lei è stata più aggressiva di me nei primi giochi. Allora ho cercato di trovare il ritmo, magari con qualche scambio lungo”. Ce l’ha fatta, ha servito meglio (pur commettendo qualche doppio fallo di troppo), e ha mostrato tutta la sua superiorità. “Avevo già affrontato Elina a Wuhan ed ero in svantaggio anche lì. Per questo sapevo che non era finita, che dovevo giocare punto su punto”. Pur essendo in gran forma, la Kvitova ha ammesso di avere qualche problema fisico dovuto alla lunghezza della stagione. “Tutte hanno qualche acciacco e può capitare che il corpo non funzioni così bene. Però so quello che devo fare: fisioterapia e riposo”. Non a caso, pur in assenza di un coach, non si separa mai dal preparatore atletico. La stanchezza non si è vista in campo, e difficilmente Petr Pala farà a meno di lei come singolarista nella finale di Fed Cup. “Credo che questo finale di stagione sia molto migliore rispetto all’inizio. Sono felice del fatto che il tennis ci sia ancora. Sono tornata ad essere aggressiva”. Quando spinge con i colpi da fondo, in effetti, è in grado di lasciare ferme parecchie avversarie. La Svitolina se n’è accorta. Potrebbero accorgersene anche Garcia e Mladenovic…e magari tutte le altre, a partire da gennaio. Petra è già in volo, destinazione Praga, poi raggiungerà Strasburgo in auto. Il suo 2016 non è ancora finito.


Petra Kvitova (CZE) b. Elina Svitolina (UCR) 6-4 6-2