L’ex coach di Murray vuole prendere in mano il tennis britannico, assumendo l’incarico di amministratore delegato. “Costerei molto meno”. Ma scardinare certi meccanismi è quasi impossibile.
Mark Petchey ai tempi in cui allenava Andy Murray
Di Riccardo Bisti – 5 gennaio 2013
E’ bastato rendere pubblico lo stipendio di Roger Draper, amministratore delegato della federtennis britannica, per scatenare un pandemonio. C'è grande indignazione per le 640.000 sterline annue intascate da Draper. Ed ecco che arrivano le prime proposte alternative. L’autocandidatura giunge da Mark Petchey, ex numero 1 britannico. Petchey sarebbe disposto ad assumere l’incarico “per molto meno”. “Mi piacerebbe assumere questo impegno, ma alle mie condizioni – ha detto Petchey, ex coach di Andy Murray – se il consiglio d’amministrazione LTA è dìaccordo con il mio progetto, io sono pronto. Sarebbe un lavoro a tempo pieno, da 24 ore al giorno, ma portare al successo il tennis britannico è sempre stata la mia passione. E lo farei con pretese inferiori a quelle di Roger”. Negli ultimi 12 mesi, Draper ha avuto un bonus di 200.000 sterline in aggiunta allo stipendio base. Ma i progetti di sviluppo sono stati severamente bocciati dalle istituzioni, tanto che Sport England ha tagliato i finanziamenti alla LTA. La federtennis britannica avrà i fondi per un solo anno, poi si vedrà. “Abbiamo bisogno di capire che cosa sono in grado di fare” ha detto Jennie Price, amministratore delegato del CONI britannico. Ma le spinte non mancano. Petchey ha 42 anni ed è stato numero 80 ATP nel 1994. Appesa la racchetta al chiodo, ha iniziato ad allenare, peraltro con buoni risultati: ha portato la croata Silvija Talaja tra le prime 20 e la slovena Tina Pisnik tra le prime 30. Ma è ricordato soprattutto per aver seguito Andy Murray. Lo ha portato tra i top 50 prima che le loro strade si separassero nel 2006. Secondo Petchey, il tennis britannico deve essere rivoltato come un calzino.
“La LTA deve concentrarsi sulla base e non sul vertice – dice Petchey – gli investimenti devono andare in questa direzione. Bisogna spendere tanti soldi per costruire allenatori e realizzare strutture. Ci vogliono più campi coperti e allargare la base dei praticanti, prestando attenzione a programmi come “Tennis for Free”. E poi bisogna migliorare le relazioni tra i tennis club e le scuole”. Secondo Petchey, nel Regno Unito non c’è un sufficiente numero di tennisti. “Eppure la LTA spende moltissimi soldi, ma non c’è un giusto valore qualità-prezzo”. Nel 2012, la LTA aveva la bellezza di 311 dipendenti e ha speso 13.200.000 sterline in stipendi, più 600.000 in pensioni e assicurazioni. Una cifra superiore alle 12.300.000 sterline spese per il tennis giocato. Secondo Petchey, la rinascita del tennis britannico deve partire ora ma senza la pretesa di risultati immediati. “Sarà un lungo viaggio. Ci vorranno circa 15 anni per portarlo a termine”. Attualmente Petchey vive a Città del Capo, in Sud Africa, e divide il suo tempo tra le attività come commentatore TV e allenatore dei figli, che hanno rispettivamente 14 e 11 anni. I sogni di Petchey, tuttavia, dovrebbero restare tali. Draper è in sella dal 2006 e può essere destituito soltanto dal consiglio d’amministrazione LTA. E un portavoce ha recentemente fatto sapere che: “Non c’è la minima possibilità” che questo accada. “Il nostro obiettivo è la crescita dei partecipanti, e buona parte degli investimenti saranno verso la base – ha aggiunto – abbiamo fatto un gran lavoro nel rapporto tra i tennis club e le scuole tramite il minitennis e i programmi sovvenzionati da Aegon”.
Petchey gode dell’importante supporto della Baronessa Angela Billingham, presidente dell’All Party Tennis Group, una specie di commissione parlamentare che si dedica alle vicende tennistiche. La Billingham aveva detto a chiare lettere di auspicare un licenziamento di Draper “Ma vedo che la LTA non si sta muovendo in questo senso. Ho invitato il Ministro dello Sport Hugh Robertson a istituire una revisione urgente per il tennis. Dobbiamo insistere sulla trasparenza di spese e stipendi, soprattutto in virtù del fatto che la LTA riceve denaro pubblico”. L’impressione è che non succederà niente. Per come è strutturata, la LTA non offre possibilità di inserimento. Chi occupa le poltrone del Consiglio ha tutto l’interesse a mantenere Draper e a non modificare gli equilibri, a partire dagli stipendi. E allora Petchey può mettersi l’anima in pace, continuando a criticare dai microfoni di Sky e BBC e dedicandosi alla crescita dei figli. Finchè le federazione sportive potranno continuare a scriversi le regole dall’interno, sarà molto difficile scardinarne i meccanismi. Basti pensare al caso spagnolo, dove il possibile avversario del presidente uscente ha dato forfait perché frustrato dalle norme che – a suo dire – gli avrebbero impedito di competere alla pari. Ma in Spagna, almeno, hanno i giocatori.
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