Sorteggiato il tabellone dell'ultimo Masters 1000 di Miami in programma a Key Biscayne. A Roger Federer servono i quarti di finale per restare davanti a Nadal nel ranking, ma l'urna gli ha dato una mano. I rivali più insidiosi sono tutti nella parte bassa del tabellone. Torneo importante anche per Fognini.La finale Del Potro-Federer, con spettacolo, suspance, equilibrio ed emozioni a non finire, ha salvato in extremis un’edizione del BNP Paribas Open al di sotto delle aspettative, costantemente ritoccate al rialzo dal grande lavoro svolto dagli organizzatori. I tanti forfait della vigilia e le eliminazioni illustri nei primi turni sono costate al torneo un piccolo – e incolpevole – passo indietro, che indirettamente regala al Miami Open la possibilità di prendersi una bella rivincita. Anni fa non c’era paragone, poi l’evento più importante dei due è diventato Indian Wells, ma stavolta dalla Florida sperano di tornare a proporre un torneo più interessante, alla vigilia del trasloco da Key Biscayne all’Hard Rock Stadium, previsto per il 2019. Le premesse non sono poi così diverse, perché i big in gara sono gli stessi, con un David Goffin in più e un Dominic Thiem in meno, quindi tocca soltanto sperare che i presenti facciano meglio che nel primo Masters 1000 dell’anno. Il favorito numero uno resta Roger Federer, in queste ore impegnato a Chicago per il lancio della Laver Cup, dopo la delusione californiana. Lo svizzero può fare con calma, visto che all’esordio (al secondo turno) troverà un giocatore proveniente dalle qualificazioni, con Verdasco candidato a contendergli un posto agli ottavi. Per Federer l’obiettivo minimo sono i quarti: non aver difeso il titolo a Indian Wells gli è costato 400 punti in classifica, ragion per cui virtualmente (considerando i punti in uscita di Miami) Nadal è di nuovo davanti. Per tenerlo dietro, Roger dovrà fare più di 110 punti, quindi arrivare almeno fra gli ultimi otto. Secondo la classifica ATP gli avversari più insidiosi sono Kevin Anderson e Tomas Berdych, ma il Federer di questo avvio di stagione non ha nulla da temere, specialmente in una parte alta di tabellone decisamente meno competitiva rispetto a quella sottostante.
TEST IMPORTANTE PER DEL POTRO
Potenzialmente, gli unici due veri pericoli per Federer sono Alexander Zverev e Nick Kyrgios, ma dei due ne potrebbe affrontare solo uno (in semifinale), e resta da capire in che condizioni si presenteranno a Miami. Il tedesco non ne sta azzeccando mezza, mentre l’australiano non gioca da un mese e mezzo per un problema al gomito. Volendo dar credito a quanto visto a Indian Wells, un giocatore che può puntare a fare un grande torneo è Borna Coric. “Avrei vinto questo match contro chiunque tranne che con Federer”, ha detto – con più ragione che torto – dopo la combattuta semifinale contro lo svizzero, e di carattere non è uno che si accontenta. Non gli è capitato spesso (per non dire quasi mai) di avere nelle gambe sei incontri da smaltire, ma la testa di serie guadagnata in extremis gli garantirà un po’ di riposo e il tabellone gli sembra amico, visto che il primo top-10 sulla sua strada è Jack Sock, capace di vincere due incontri in cinque tornei. La gran parte dei giocatori pericolosi sono finiti nella parte bassa, a partire da Juan Martin Del Potro, fresco di primo titolo in un Masters 1000. Sarà stanco e pure appagato, ma per lui può diventare un bel test: se davvero vuole puntare a diventare numero uno del mondo, non può permettersi troppe pause e deve trovare la continuità giusta. L’urna non è stata troppo simpatica: al terzo turno avrebbe Nishikori, mentre agli ottavi potrebbe incontrare Novak Djokovic, anche se la versione del serbo vista a Indian Wells non pare destinata a fare troppa strada, e rischia subito con uno fra Paire e Mischa Zverev. Presenti nella parte bassa anche tanti potenziali outsider pericoli, da Cilic a Dimitrov, Goffin, Raonic, e Isner: tutta gente che non sarebbe poi così sorprendente trovare in finale.
FOGNINI DIFENDE LA SEMIFINALE
Il torneo di Miami sarà importantissimo anche per Fabio Fognini, chiamato a difendere la semifinale dello scorso anno, che con i suoi 360 punti rappresenta il bottino più importante nella classifica del ligure, deludente a Indian Wells. Gli è andata bene al (suo) primo turno, dove troverà o la wild card spagnola Nikola Kuhn o un qualificato, un po’ meno guardando più avanti. Sulla carta, per ripetere il risultato di dodici mesi fa dovrebbe battere Kyrgios al terzo turno, Zverev agli ottavi e uno fra Sock, Querrey, Coric e Dzumhur nei quarti. Un cammino molto complesso, degno a tutti gli effetti di un Masters 1000. Non andare troppo in là non sarebbe un dramma in termini di classifica, perché anche in caso di stop immediato l’azzurro non può andare più indietro della 22esima posizione, ma ora che è tornato ad annusare il best ranking smarrire così tanti punti sarebbe un vero peccato. Per l’Italia c’è anche Thomas Fabbiano: a Indian Wells ha vinto la sua prima partita nel Tour contro Klahn, e a Miami ha chance di bis contro Nikoloz Basilashvili. Il georgiano è un buon giocatore, con più abitudine dell’azzurro a certi tornei (Thomas è all’esordio a Miami) e anche un saldo positivo nei confronti diretti, con due vittorie in tre incontri, l’ultima qualche settimana fa a Doha. Tuttavia, l’azzurro ha le armi per farcela. In gara a Miami, ma nelle qualificazioni, anche Matteo Berrettini, fresco di ingresso nei primi 100 del mondo. A 24 ore dalla finale persa a Irving il laziale sarà in campo a Crandon Park, contro l’ex star juniores Filip Peliwo. In caso di vittoria si giocherà l’accesso al main draw contro uno fra Laaksonen e Broady.